A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
Testimonianze
Ricordo di Luigi Covatta
Nel numero scorso di "MinervaWeb" spiccava in apertura la notizia della messa in rete dell'archivio digitale della rivista "Mondoperaio", resa possibile dalla collaborazione del suo direttore, nonché detentore dei diritti, Luigi Covatta; pochi giorni dopo - il 18 aprile dello stesso mese - apprendevamo la notizia della sua scomparsa.
Dell'attività del sen. Covatta, giornalista e politico, numerose tracce restano nella Biblioteca del Senato, non soltanto grazie alla citata disponibilità nel mettere a disposizione di un vasto pubblico la storica testata fondata da Pietro Nenni (e che Covatta aveva diretto dal 2009 per circa un decennio), né soltanto per i suoi contributi alla vita parlamentare, ma anche per la sedimentazione del suo pensiero in molti scritti, in buona parte consultabili presso il Polo bibliotecario parlamentare.
Come deputato, nella VIII legislatura, è stato componente della prima Commissione Moro (se ne trova un'eco nella co-curatela, con Gennaro Acquaviva, al volume Moro - Craxi: fermezza e trattativa trent'anni dopo, Marsilio, 2009). È stato poi senatore dalla IX alla XI legislatura (1983-1994); in questo periodo ha ricoperto a più riprese l'incarico di Sottosegretario di Stato, per la Pubblica istruzione e per i Beni culturali e ambientali (anni dopo, nel 2012, avrebbe curato un volume su I beni culturali tra tutela, mercato e territorio, Passigli, 2012). Un suo saggio su La riforma del Senato nella lunga transizione italiana è apparso nel volume miscellaneo Parlamento e storia d'Italia, a cura di Vincenzo Casamassima e Andrea Frangioni (Pisa, Edizioni della Normale, 2012); proprio del periodo parlamentare è invece la riflessione sugli Aspetti istituzionali del dibattito parlamentare sul decreto contro l'inflazione ("Rassegna parlamentare", 1984, n. 2-3, pp. 133-154).
Come giornalista, a parte l'esperienza di "Mondoperaio" e la co-direzione del settimanale "Alternativa", Covatta ha collaborato con numerose testate, tra cui "la Repubblica", "Il Mattino", l'"Avanti!", "Il Corriere della sera", "Il Riformista", e ha lasciato in molti articoli le sue riflessioni, facendosi portatore di un'idea riformista che non fosse solo un'etichetta politica. Su questo tema ha scritto, tra l'altro, Menscevichi: i riformisti nella storia dell'Italia repubblicana (Marsilio, 2005).
Sulla storia politica d'Italia ha pubblicato, per Diabasis, Diario della Repubblica (2006) e La legge di Tocqueville: come nacque e come morì la riforma della prima Repubblica italiana (2007). Alla politica americana si rivolgeva invece uno dei suoi primi volumi, John F. Kennedy, l'uomo della nuova frontiera (con Gino Rocchi, Milano, Massimo, 1964), che offriva un'immagine anticonformista del presidente statunitense a poca distanza dal suo assassinio.
I suoi contributi in riviste e volumi si sono divisi tra la storia del socialismo e del PSI, di cui è stato dirigente (suo il capitolo su Gli anni Settanta e l'alternativa socialista nel terzo volume della Storia del Partito socialista, a cura della Fondazione Giacomo Brodolini, Venezia, 1980, pp. 95-130), e l'attenzione al mondo cattolico, che ha avuto una parte significativa nella sua formazione: una delle sue prime pubblicazioni è la cura, sempre con Gino Rocchi, di E venne un uomo di nome Giovanni: papa Giovanni XXIII (Milano, Massimo, 1963); nel 1978 ha proposto una relazione al convegno La questione cattolica (Gorgonzola, 30 settembre e 1-2 ottobre 1977; atti editi da Nuove edizioni operaie, 1978). Sul crinale tra i due mondi si colloca il volume Mondo cattolico e alternativa socialista, a cura di Bruno Temporiti (Milano, Comitato regionale lombardo del PSI, [1976]), a cui pure Covatta ha collaborato.
Negli ultimi anni, con cadenza regolare, ha dato alle stampe per l'editore Marsilio una serie di curatele, in collaborazione con Gennaro Acquaviva, tra cui La grande riforma di Craxi (2010), Il crollo: il PSI nella crisi della prima Repubblica (2012), Cento e venti anni di storia socialista: 1892-2012 (2012), Decisione e processo politico: la lezione del governo Craxi (1983-1987) (2014).
Nel suo ultimo articolo su "Mondoperaio" (nel numero del marzo 2021 di cui è al momento disponibile il sommario), in riferimento alla difficile gestione della pandemia da Covid-19 e alle conseguenti svolte politiche nel governo italiano, ha individuato nella cultura, fatta di uomini e di istituzioni, un possibile punto di partenza per contribuire alla soluzione dei problemi e un antidoto al declino del Paese. È con questo richiamo al valore della cultura che vogliamo ricordarlo. All'intellettuale e allo storico dirigente del partito socialista italiano resta la gratitudine della Biblioteca del Senato e degli studiosi in generale per aver consentito il compimento di una impresa dal grande valore culturale e dalla profonda sensibilità democratica, quale è la pubblicazione completa e gratuita online della rivista "Mondoperaio".