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Minerva Web
Rivista online della Biblioteca "Giovanni Spadolini"
A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
n. 54 (Nuova Serie), dicembre 2019

Presentazione del volume "Libri, lettori e bibliotecari a Montecitorio" di Fernando Venturini. Biblioteca della Camera dei Deputati, 28 ottobre 2019

Come anticipato nell'articolo pubblicato nel n. 53 (n.s.) di MinervaWeb, si è tenuta il 28 ottobre scorso, presso la Sala del Refettorio della Biblioteca della Camera dei Deputati "Nilde Iotti", la presentazione del volume di Fernando Venturini, Libri, lettori e bibliotecari a Montecitorio. Storia della Biblioteca della Camera dei Deputati (Milano: Wolters Kluwer, [Padova]: CEDAM, 2019).

L'incontro, promosso dal Master in Istituzioni Parlamentari Mario Galizia per Consulenti di Assemblea dell'Università degli Studi La Sapienza di Roma, è stato molto di più di una classica presentazione. La presenza di qualificati relatori, che hanno portato punti di vista diversi sul tema trattato nel volume e hanno offerto numerosi spunti di riflessione e dibattito, ha trasformato l'occasione della presentazione del libro in un vero e proprio convegno dall'alto profilo contenutistico.

In una sala molto affollata, i lavori sono stati introdotti dal Direttore della Biblioteca della Camera, Antonio Casu, il quale ha ricordato, a partire dai resoconti parlamentari dell'epoca, come l'istituzione di una Biblioteca fosse prevista già nei Regolamenti provvisori approvati dai Deputati del Regno il giorno stesso della nascita del Parlamento sabaudo, l'8 maggio 1848. La nascita della Biblioteca fu dunque uno dei primi adempimenti delle neonate Camere del Regno di Sardegna, perché l'esigenza di fornire il Parlamento di fonti autonome di documentazione rispetto a quelle del Governo era un'esigenza già molto avvertita. Il dottor Casu spiega che il periodo di tempo compreso tra l'istituzione della Biblioteca e il suo trasferimento a Palazzo del Seminario (1988) è quello oggetto della ricerca di Fernando Venturini.

Il primo intervento, dopo l'introduzione di Antonio Casu, è di Augusto Barbera, giudice della Corte costituzionale, nonché professore emerito di diritto costituzionale all'Alma Mater Studiorum di Bologna. Il professor Barbera racconta della sua esperienza come utente della Biblioteca della Camera durante le cinque legislature in cui è stato Deputato, ma anche come membro dell'organo di vigilanza insieme ad Alfredo Biondi e Adolfo Sarti. Ricorda inoltre la sua amicizia con Silvio Furlani, direttore della Biblioteca della Camera dal 1963 al 1981, ma anche studioso di grande levatura e ispiratore per lo stesso Barbera di alcune idee sulla legge elettorale.

L'incontro prosegue con l'intervento di Sandro Guerrieri, professore associato di storia delle istituzioni politiche italiane ed europee alla Sapienza Università di Roma, anche lui utente storico della Biblioteca della Camera fin dai tempi del dottorato di ricerca, com'egli stesso ricorda. Guerrieri rivendica l'appartenenza del volume di Venturini al più ampio filone della storia delle istituzioni parlamentari e ribadisce che il modo in cui un parlamento si occupa della sua biblioteca e dei relativi servizi rispecchia il ruolo che il parlamento stesso ha nella società e l'immagine che ne hanno i parlamentari. Non a caso la nascita di biblioteche parlamentari la troviamo nei momenti fondanti dei sistemi politici europei, e non solo. Gli esempi di Francia, Stati Uniti e Gran Bretagna lo dimostrano, oltre alle vicende che hanno portato alla nascita della Biblioteca del Parlamento europeo. Guerrieri passa poi a illustrare come si colloca in questo contesto l'esperienza italiana: a suo modo di vedere, il libro di Venturini dimostra come l'evoluzione della storia politico-costituzionale del nostro paese, e in particolare del ruolo del Parlamento, si rispecchi fortemente nella storia della Biblioteca della Camera. Ricorda inoltre il legame con la Biblioteca di importanti uomini politici italiani, come Giacomo Matteotti che utilizzò le collezioni della Biblioteca della Camera per scrivere diversi dei suoi libri ed era in biblioteca anche la mattina stessa del suo rapimento, per preparare il discorso che avrebbe dovuto tenere in aula. Il relatore si sofferma poi sul periodo fascista e sulla fase successiva di transizione, per confermare infine il ruolo della Biblioteca come elemento chiave dell'istituzione parlamentare nel quadro costituzionale della storia dell'Italia unita.

Il terzo intervento è quello di Alberto Petrucciani, professore ordinario di biblioteconomia e bibliografia presso la Sapienza Università di Roma, il quale sottolinea come il libro di Fernando Venturini è un modello perfetto di come dovrebbe essere scritta la storia di una biblioteca e auspica una seconda edizione più riccamente illustrata. Questa storia - dice Petrucciani - è stata realizzata cercando di guardare alla Biblioteca da tutte le prospettive possibili e utilizzando per ognuna di esse la fonte appropriata. Al contempo l'autore è riuscito a non perdersi nella miriade di dettagli e particolari, riconoscendo sempre i punti chiave sui quali soffermarsi. Un altro dei meriti del libro, secondo Petrucciani, è quello di mettere in evidenza continuamente il punto di vista dei lettori. Nell'ultima parte del suo intervento, il relatore si sofferma in particolare sul periodo repubblicano della vita della Biblioteca, che si può articolare in due periodi legati al nome di due figure, quella di Igino Giordani e quella di Silvio Furlani, i quali entrambi applicano alla Biblioteca della Camera il modello della biblioteca universitaria, americana il primo, tedesca il secondo, modello che poco ha a che vedere con la biblioteca parlamentare. Un altro aspetto critico della loro gestione è l'assenza di qualunque relazione con le altre biblioteche italiane, favorita dalla significativa disponibilità di risorse che ne ha consentito l'isolamento. La Biblioteca della Camera si apre all'esterno solo sotto la direzione di Emilia Lamaro, senza centrare però l'obiettivo della partecipazione al Servizio bibliotecario nazionale (SBN). Petrucciani auspica la necessità che le biblioteche parlamentari avviino progetti di cooperazione, come del resto ricordato da Fulco Lanchester nella Prefazione, e richiama alcuni passi contenuti nelle ultime pagine del volume in cui anche l'autore si esprime in questo senso.

La parola viene data a questo punto proprio a Fulco Lanchester, promotore sia della pubblicazione che dell'incontro di presentazione del volume. Lanchester, professore ordinario di diritto costituzionale e comparato alla Sapienza Università di Roma, si sofferma su tre punti: le ragioni dell'inserimento del volume nella collana de "I quaderni di Nomos"; il rapporto tra biblioteca, istituzioni camerali e situazione generale del paese; infine, le novità dell'ultimo trentennio. Sul primo punto, il relatore sottolinea come il libro di Venturini indaghi non solo sulla storia del rapporto della biblioteca con le istituzioni camerali, ma anche sulla necessità attuale di rinnovare tale rapporto. In merito al rapporto con l'istituzione, Lanchester ricorda quanto già richiamato all'inizio da Antonio Casu, ossia che la creazione della Biblioteca è stato uno dei primissimi atti compiuti dai parlamentari nel 1848, e che nel tempo l'espandersi delle funzioni parlamentari e il rafforzamento dell'Amministrazione parlamentare sono andate di pari passi con l'espansione e l'ampliamento della Biblioteca. Il professore ricorda il ruolo importante per la storia della Biblioteca di personaggi come Giacomo Perticone e Vincenzo Gueli, e si sofferma ancora sulla riflessione di Petrucciani in merito all'isolamento delle biblioteche parlamentari che Lanchester spiega come il risultato del timore di una perdita dell'autonomia dal punto di vista dell'autodichia, che però è arrivato il momento di superare con il collegamento della Biblioteca al Servizio bibliotecario nazionale. In merito all'ultimo trentennio, Lanchester si focalizza sulla rivoluzione informatica e sull'inizio della crisi della rappresentanza, la cui risposta non può che essere il rafforzamento della capacità di far conoscere l'informazione del parlamento e sul parlamento.

L'ultimo a intervenire, come è d'uso fare nelle presentazioni, è l'autore del volume, Fernando Venturini, funzionario della Biblioteca della Camera, che innanzitutto ringrazia amici e colleghi presenti, nonché i relatori che sono intervenuti prima di lui. Venturini ricorda che l'idea della scrittura di questo libro nasce da un evento atmosferico: nel gennaio del 2014, l'alluvione a Castelnuovo di Porto, dove sono situati dei magazzini della Biblioteca, danneggiò diverse migliaia di volumi nonché le carte dell'archivio di Silvio Furlani, che a quel punto - per poter essere salvate - furono analizzate e studiate. In queste carte è stato possibile reperire un'enorme quantità di documentazione sulla storia della Biblioteca, relativa non solo al periodo di sua pertinenza ma anche a quello precedente, dal momento che Furlani aveva l'intenzione - poi non tradottasi in realtà - di scrivere una storia della Biblioteca. Questa documentazione è diventata la base del lavoro che l'autore ha sviluppato e trasformato nel volume ora pubblicato. Venturini dichiara poi che dei tre piani su cui si sviluppa la narrazione, ossia libri, bibliotecari e lettori, quello che lo ha interessato di più è proprio quest'ultimo. I lettori di una biblioteca parlamentare hanno infatti delle caratteristiche molto particolari e dunque era interessante andare a vedere le effettive interrelazioni tra questa classe dirigente parlamentare e l'istituzione biblioteca. Ricorda dunque alcune figure che hanno avuto un rapporto particolarmente stretto con la Biblioteca, ad esempio Filippo Mariotti, che Venturini nel libro definisce il "parlamentare-bibliotecario". La dialettica non è però solo tra tecnici e politici, ma anche con l'amministrazione, in particolare dopo la riforma del 1907. Conclude quindi richiamando i quattro aggettivi con cui Vittorio Emanuele Orlando si riferisce ai bibliotecari della Camera: intelligenti, esperti, premurosi e pazienti.

Chi volesse approfondire potrà riguardare l'intero incontro sul sito di Radio Radicale a questo link: http://www.radioradicale.it/scheda/588427/presentazione-del-libro-di-fernando-venturini-libri-lettori-e-bibliotecari-av

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