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Minerva Web
Rivista online della Biblioteca "Giovanni Spadolini"
A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
n. 26 (Nuova Serie), aprile 2015

I software per la gestione delle citazioni bibliografiche. Roma, 12 febbraio 2015

logoIl 12 febbraio 2015, presso la Biblioteca Centrale del CNR "Guglielmo Marconi", si è inaugurato il ciclo dei "Biblioincontri", iniziativa della sezione Lazio dell'Associazione italiana biblioteche per riunire i propri soci in un'occasione informale, che abbina conversazioni su temi di attualità professionale (guidate di volta in volta da un socio esperto in un particolare argomento) a momenti di convivialità e scambio di informazioni tra colleghi.

Il primo appuntamento ha ospitato la presentazione di Enrico Francese, knowledge manager presso il NATO Defense College in Roma, dedicata ai S​oftware per la gestione delle citazioni bibliografiche, anche noti come "Reference Management Systems" (RMS): strumenti per l'importazione, l'armonizzazione, la gestione di dati bibliografici in rete. In particolare, simili software consentono a studiosi, ricercatori e professionisti dell'informazione di organizzare le proprie ricerche attingendo e archiviando riferimenti bibliografici da varie fonti, ma anche di realizzare una bibliografia - in diversi formati di file - impostandone automaticamente lo stile citazionale, nel rispetto delle convenzioni più diffuse a livello internazionale e con sensibile risparmio di tempo.

Dopo un'introduzione di carattere teorico è stata proposta una panoramica sui principali prodotti in circolazione, gratuiti (Mendeley, Zotero) o a pagamento (EndNote, RefWorks); si è parlato anche di strumenti che - pur essendo nati per altri fini - hanno assorbito funzionalità di citazione bibliografica (come CiteULike e BibSonomy, ideati per la gestione di bookmarks, o Papers3), con qualche cenno a risorse più recenti (Citavi, Paperpile, ProQuest Flow).

La conversazione ha poi toccato diversi aspetti di carattere pratico. Sono stati esaminati ad esempio i più significativi elementi e funzionalità che possono guidare nella valutazione del particolare RMS da utilizzare: capacità di dialogo col software di scrittura che si utilizza di preferenza; onerosità dei sistemi di aggiornamento; scelte pregresse della comunità scientifica o lavorativa di riferimento; opzioni di sincronizzazione e condivisione delle citazioni online via cloud, o di gestione di profili in rete e di gruppi di colleghi; possibilità (non sempre supportate) di estrarre citazioni da file in formato pdf, o di ricevere evidenza visiva della eventuale presenza di metadati all'interno di pagine web; il tutto, tenendo conto che la potenza è in genere appannaggio delle risorse a pagamento, mentre quelle disponibili gratuitamente possono presentare, insieme a una maggiore semplicità di utilizzo, qualche funzionalità in meno.

Si è poi passati a considerare nel dettaglio alcune particolari opzioni che permettono di collegare automaticamente una "libreria" di citazioni al file che si sta scrivendo, o trasformare con un solo clic la sintassi di insiemi di citazioni, adattandole da uno stile a un altro, o ancora di redigere automaticamente la bibliografia di un testo a partire dai riferimenti bibliografici in esso inseriti.

Particolare interesse hanno suscitato le tecniche di cattura e categorizzazione dei dati bibliografici da grandi database in rete, esaminate trasversalmente nei vari RMS, ma anche alcuni punti deboli di questo tipo di strumenti, i quali ad esempio si rivelano generalmente poco flessibili nella gestione di note a pie' di pagina che siano ricche di testo oltre che di citazioni bibliografiche.

Qualche annotazione conclusiva ha ampliato l'ottica dell'incontro con interessanti considerazioni sul progressivo slittamento delle funzioni della mediazione informativa, sempre più orientata a mettere in grado i ricercatori di svolgere in autonomia il proprio lavoro anche nei suoi aspetti più tecnico-bibliografici. Da questo punto di vista risulta inevitabile pensare al futuro delle biblioteche di ricerca ipotizzando uno scenario in cui i mediatori dell'informazione si facciano carico dell'attività di supportare e comunicare agli utenti anche gli strumenti di ricerca che possono essere utili alla redazione di quegli elaborati scientifici che della ricerca rappresentano il punto d'approdo.

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