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Minerva Web
Rivista online della Biblioteca "Giovanni Spadolini"
A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
n. 62 (Nuova Serie), aprile 2021

Di nuovo in rete l'archivio de "La Stampa"

Negli ultimi mesi del 2020 tra bibliotecari, storici e studiosi di area umanistica, circolava una notizia allarmante: l'obsolescenza tecnologica (nello specifico la dismissione del sistema di visualizzazione Adobe Flash Player) metteva a rischio la consultabilità dell'archivio digitalizzato della storica testata torinese "La Stampa", online già dal 2010 su iniziativa di un Comitato per la Biblioteca Digitale dell'Informazione Giornalistica (CBDIG) promosso dalla Regione Piemonte, la Compagnia di San Paolo, la Fondazione CRT e l'editrice La Stampa.

Per sensibilizzare al valore della condivisione di un tale patrimonio, che rischiava di diventare inattingibile, si erano mobilitati con un appello decine di docenti e intellettuali di varia provenienza (tra cui Università e Politecnico di Torino, archivi storici, Società italiana per lo studio della storia contemporanea) ed una petizione era circolata sul web, sottoscritta da oltre tremila sostenitori.

La vicenda, dalla quale si può cogliere un positivo segnale di attenzione alla documentazione storica da parte delle comunità come delle istituzioni (le notizie dei giornali sono le prime bozze della storia, sosteneva Philip Graham, editore del "Washington Post"), si è conclusa felicemente: dal 15 febbraio 2021, dopo una sospensione di due mesi, è ripresa la possibilità di accedere ai contenuti digitali grazie a lavori di aggiornamento del sito, che proseguiranno - come si legge in una pagina di avviso - in un più generale «percorso di riprogettazione complessiva del servizio, in linea con i nuovi trend tecnologici e di design per la fruizione dei servizi pubblici», grazie alla Regione Piemonte e con il contributo tecnologico di Csi Piemonte.

Per la Regione Piemonte non si tratta di un'iniziativa isolata: Consiglio e Giunta Regionale hanno realizzato anche l'archivio collettivo "Giornali del Piemonte" nell'ambito del progetto "Portale digitale dell'informazione giornalistica piemontese", in collaborazione con la Federazione italiana piccoli editori giornali (FIPEG), editori, istituti culturali, sistemi bibliotecari e biblioteche pubbliche: si tratta di un repertorio online di 47 periodici e 189 quotidiani locali, attivi o storici, che coprono tutte le province piemontesi.

Quanto a "La Stampa", la notizia della riattivazione dell'archivio online è stata annunciata il 13 e rilanciata il 16 febbraio da articoli sulla versione web del quotidiano, che comunicano la sostituzione di Flash Player con un software libero, OpenSeadragon, e l'adozione di criteri di indicizzazione degli articoli più aderenti alle norme sulla privacy.

Tornano così disponibili gratuitamente oltre 5 milioni di articoli, 4,5 milioni di immagini, quasi 1.800.000 pagine digitalizzate del quotidiano, a partire dall'esordio del 9 febbraio 1867 (quando ancora si chiamava "Gazzetta Piemontese") e fino al 2005, inclusi i numeri di "Stampa Sera", apparsi per alcuni anni come edizione pomeridiana. Le scansioni, realizzate a partire da copie microfilmate, sono interrogabili per parola grazie al riconoscimento automatico dei caratteri. Restano al momento invariate le modalità di ricerca (libera, per data, avanzata, tra i tag relativi a una selezione di autori / persone / luoghi / organizzazioni) e le altre opzioni, anche di stampa, esposte nella pagina delle Domande Frequenti.

Un'importante fonte per gli storici, una buona notizia per tutti i lettori.

Ricordiamo che il collegamento all'archivio online de "La Stampa" è riportato - come tutti gli accessi digitali alle testate possedute - nel Catalogo dei giornali della Biblioteca del Senato.

Segnaliamo inoltre che in questi mesi è stato comunque possibile accedere alle copie digitalizzate della testata conservate in Internet Archive, probabilmente la più grande biblioteca digitale no-profit al mondo, che archivia milioni di testi, registrazioni audio e video, immagini, nonché molti miliardi di pagine web (queste ultime raggiungibili con la funzione "WayBack Machine").

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