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Minerva Web
Rivista online della Biblioteca "Giovanni Spadolini"
A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
n. 10 (Nuova Serie), agosto 2012

Resoconto della presentazione del Catalogo del Fondo Ennio Cortese

salattiparlridMartedì 26 giugno u.s., in occasione della pubblicazione del Catalogo del Fondo Ennio Cortese. Manoscritti, incunaboli, cinquecentine, si è svolto presso la Sala degli Atti parlamentari della Biblioteca del Senato un incontro di studio dedicato alla collezione Cortese e al libro giuridico antico manoscritto e a stampa.

I lavori sono stati aperti dal Presidente della Commissione per la Biblioteca e per l'Archivio storico sen. Marcello Dell'Utri, che ha ricordato le tappe ed i momenti più significativi per l'acquisizione della raccolta Cortese da parte della Biblioteca del Senato. Ha poi preso la parola il direttore Sandro Bulgarelli, che ha sottolineato l'importanza di tale acquisizione, che colma, con il Fondo Vassalli, una lacuna storica della Biblioteca del Senato per quanto riguarda le fonti del Diritto Comune, facendone attualmente l'istituzione di riferimento per la storia del diritto. Il direttore ha poi evidenziato il grande impegno profuso dagli uffici dei Fondi speciali e del Catalogo, che hanno organizzato, in due sale di consultazione dedicate, l'intero Fondo Cortese, antico e moderno, rendendolo disponibile al pubblico degli studiosi in tempi rapidissimi.

La serie degli interventi istituzionali ha lasciato poi spazio a quella degli specialisti. Il primo relatore, Antonio Padoa Schioppa, ha descritto la collezione di Ennio Cortese come una selezione intelligente e personale di una delle grandi ricchezze europee, quella grandiosa repubblica della cultura giuridica che è il Diritto Comune, che, al di sopra degli Stati, ha regolato la vita collettiva del continente per sette secoli. Ha poi evidenziato come ogni collezione sia il ritratto del suo autore, e come in questa si riconoscano gli interessi e la personalità del suo artefice. Il professore ha poi descritto il Catalogo, evidenziando alcuni degli aspetti più significativi del lavoro svolto e definendolo il miglior catalogo di Cinquecentine esistente; ha infine concluso il suo intervento manifestando la sua gratitudine al Senato per aver investito risorse e lavoro per rendere fruibile in modo esemplare questa collezione ed auspicando dal mondo politico interventi a favore delle Biblioteche.

Italo Birocchi ha ricostruito alcuni episodi della biografia di Ennio Cortese che più sono stati determinanti nella formazione della raccolta, e sottolineato l'importanza, accanto a quella della biblioteca antica, anche della sezione moderna che raccoglie la letteratura secondaria, un complesso strumentale notevolissimo, frutto di scambi e relazioni con il mondo dei cultori della storia del diritto in Europa. La biblioteca Cortese ed il suo Catalogo rivelano i gusti e il modo di lavorare del suo artefice, il suo metodo, anche in questa simbiosi tra fonti e storiografia. Italo Birocchi ha concluso la sua relazione evidenziando il ruolo delle biblioteche, non solo come punti di raccolta di libri, ma anche e soprattutto come luoghi di incontro degli uomini e della loro cultura. Sottolineando l'importanza del fattore umano, ha infine espresso la sua gratitudine alle persone che, nello specifico, hanno reso possibile la consultazione pubblica e la trasformazione di una raccolta privata, in cui sono racchiusi i tesori dell'esperienza giuridica della nostra Europa, in un patrimonio comune, ringraziando per questo Ennio Cortese, Marcello Dell'Utri, Sandro Bulgarelli e Alessandra Casamassima.

Emanuele Conte ha ricordato come, nella produzione storiografica di Cortese, l'iniziale desiderio di dominare la materia nel quadro di una interpretazione generale che è quella del sistema del Diritto Comune, caratterizzata da una lettura forte dei fenomeni giuridici, e dalla capacità di governare le fonti, abbia lasciato spazio, negli anni '70, alla volontà e al gusto di seguire storie individuali, all'appassionarsi a vicende minuziose e profondamente umane. Un cambio di prospettiva, in cui non si cercano le fonti al fine di trovare appoggio alle proprie costruzioni storiografiche bensì si ascoltano le fonti e ci si fa insegnare la storia da esse, e per il quale è stato determinante il lavoro compiuto da Cortese sui manoscritti del Collegio di Spagna, insieme a Domenico Maffei. Il Catalogo del Fondo Cortese, molto più simile ad un catalogo di manoscritti che ad uno di libri a stampa, mettendo al centro dell'attenzione il singolo libro, ascoltando quello che ogni libro ha da dire e nello stesso tempo costruendo un quadro generale straordinariamente ricco e variegato, è il frutto di un atteggiamento di umiltà di fronte alla fonte, che, come visto, rispecchia fedelmente lo spirito che ha animato lo studio e la ricerca di Ennio Cortese.

Giovanna Murano, esperta di paleografia, codicologia, storia e produzione del libro medievale, ha condotto un lungo excursus tra le edizioni ed i manoscritti compresi nella raccolta Cortese, segnalandone i codici, gli incunaboli, le prime edizioni e gli altri esemplari più significativi, anche in relazione alle tradizioni manoscritte delle opere, alla rarità delle edizioni, all'importanza dei possessori. Ha inoltre mostrato alla platea alcuni importanti documenti medievali, relativi a giuristi ed opere censite nel catalogo. Tra questi, di particolare interesse, una lettera indirizzata da Francesco Accolti a Lorenzo De' Medici, e conservata presso l'Archivio Mediceo avanti il Principato ed un frammento autografo di Bartolo da Sassoferrato emerso in un codice della Biblioteca nazionale di Napoli. Ha infine espresso ammirazione per il Catalogo frutto di un felicissimo connubio tra edizioni di altissima rilevanza filologica e una catalogazione accuratissima che diventerà guida e repertorio di riferimento per ogni edizione censita.

Il pomeriggio si è concluso con le parole di gratitudine e riconoscenza del prof. Cortese nei confronti della Biblioteca del Senato, ed in particolar modo del sen. Dell'Utri e del direttore della Biblioteca Sandro Bulgarelli, artefici dell'acquisizione della sua collezione alle raccolte del Senato, e della dott.ssa Alessandra Casamassima, autrice del catalogo.

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