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Minerva Web
Rivista online della Biblioteca "Giovanni Spadolini"
A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
n. 5 (Nuova Serie), Ottobre 2011

I padri della Patria: Giuseppe Mazzini

mazzini1. Profilo biografico

2. Riferimenti e approfondimenti bibliografici

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1. Profilo biografico

Nacque a Genova nel 1805 da Giacomo, medico e professore di anatomia, già membro del governo della repubblica ligure del 1797, e da Maria Drago, appartenente a un'agiata famiglia borghese. Educato in famiglia secondo rigidi principi morali di stampo giansenista, proseguì gli studi fino al conseguimento della laurea in legge nel 1827.

Affiliatosi alla Carboneria nel 1830, subì il primo arresto e l'anno dopo fu costretto all'esilio. Nel 1832 a Marsiglia diede vita al movimento della Giovine Italia, associazione che intendeva superare le ambiguità e le contraddizioni delle precedenti società segrete tramite un programma politico-ideologico chiaro e preciso. La diffusione e la propaganda delle idee mazziniane era poi affidata ad un giornale anch'esso denominato Giovine Italia. Nel 1834, il fallimento di un progettato moto insurrezionale in Savoia convinse Mazzini della necessità di allargare il suo campo d'azione; fondò così a Berna la Giovine Europa, con il compito di promuovere la coscienza nazionale e democratica su tutto il continente. Nel 1837 si trasferì a Londra dove accentuò il suo interesse per le classi lavoratrici, rinforzando l'attività della Giovine Italia e fondando l' Unione degli operai.

Contrario ai tentativi insurrezionali attuati dai suoi seguaci in Romagna e dai fratelli Bandiera nel 1844, Mazzini prese invece direttamente parte alle rivoluzioni del 1848 come membro dell'assemblea costituente e poi triumviro, assieme ad Aurelio Saffi e Carlo Armellini, della Repubblica romana. Costretto nuovamente a riparare in Svizzera dopo la caduta di Roma, si impegnò a riattivare le organizzazioni repubblicane. Nei decenni successivi, dopo i ripetuti fallimenti dei moti d'ispirazione mazziniana, e quando infine prevalse la linea monarchico-liberale, con l'unità d'Italia compiuta nel segno dei Savoia, Mazzini cercò comunque di promuovere e valorizzare per quanto possibile l'iniziativa popolare. Costretto all'esilio anche dal nuovo Stato, visse a Londra per rientrare clandestinamente a Genova solo all'inizio del 1872, si trasferì poi a Pisa dove si spense il 10 marzo.

La dottrina mazziniana si fonda su un'intuizione profondamente spiritualistica della vita, lo spirito domina e fonde assieme nella sua unità quello che materialmente appare frammentario e diviso. Da qui il rifiuto dell'individualismo e la continua tensione verso una ideale fratellanza e concordia fra gli uomini, i popoli e le nazioni. Secondo il celebre motto Dio e popolo per Mazzini l'individuo può ritrovare se stesso e conformarsi alla volontà divina solo fondendosi liberamente nel popolo e nella comunità universale degli uomini. Allo stesso modo, nel sentire mazziniano, il pensiero e l'elaborazione teorica del singolo acquistano valore solo quando si traducono in azione concreta, movimento popolare e collettivo. Da qui la grande importanza attribuita alla propaganda e soprattutto all'educazione dei giovani, al fine di diffondere i principi e le idee di libertà ai più ampi strati di popolazione. Per Mazzini solo attraverso una consapevole azione rivoluzionaria popolare si sarebbe raggiunto l'obiettivo di un'Italia indipendente, unita e repubblicana.

2. Riferimenti e approfondimenti bibliografici

Giuseppe Mazzini. Percorso bibliografico nelle collezioni della Biblioteca.

Si suggerisce, inoltre, la ricerca nel Catalogo del Polo bibliotecario parlamentare e nelle banche dati presenti sul sito e consultabili dalle postazioni pubbliche della Biblioteca.

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