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Minerva Web
Rivista online della Biblioteca "Giovanni Spadolini"
A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
n. 20 - dicembre 2008

Osservatorio internazionale. Le Repubbliche ex sovietiche: 1) La Federazione Russa

rusLa Russia occupa un territorio di 17.075.400 chilometri quadrati che si estendono dall'Europa all'Asia settentrionale lungo tutto l'emisfero nord del globo. E' la nazione più vasta al mondo e la sua popolazione supera i 146 milioni di abitanti, il 78% dei quali appartenenti all'etnia russa. Proclamata la propria indipendenza dall'Unione Sovietica il 12 giugno del 1991, la Russia è una repubblica federale costituita da 21 repubbliche, 49 province (oblast) e 6 territori (krai). La costituzione vigente, approvata con referendum popolare il 12 dicembre 1993, delinea una forma di governo tendenzialmente presidenziale. Fulcro del sistema è il Presidente della Repubblica (artt. 80-93 Cost.). Eletto direttamente ogni 4 anni dal corpo elettorale, esso dispone di forti poteri di direzione politica e di controllo sugli altri organi costituzionali: oltre al quasi esclusivo potere di nomina di tutte le più alte cariche dello Stato e alla titolarità di poteri normativi, spetta al Presidente la facoltà di sciogliere la Duma, nei casi in cui essa rifiuti di ratificare la nomina del Presidente del Governo da questo designato o presenti nei suoi confronti mozione di sfiducia nel corso della legislatura. La Duma, eletta a suffragio universale e formata da 450 deputati eletti ogni 4 anni, costituisce, insieme al Consiglio della Federazione, l'Assemblea federale, ovvero l'organo rappresentativo e legislativo della Federazione Russa.

Un'accentuazione dei poteri del Capo dello Stato si è avuta con la presidenza di Vladimir Putin (2000-2008). Durante il suo duplice mandato, egli ha avviato una politica di consolidamento del potere presidenziale, rafforzando le attribuzioni del governo centrale rispetto alle autonomie federali. Ciò ha generato il dissenso delle opposizioni e la resistenza delle minoranze etniche più restie all'affievolimento della propria indipendenza. E' questo il caso della Repubblica federata della Cecenia, il cui territorio è attualmente sotto il presidio militare di Mosca. Dal punto di vista economico sono state apportate una serie di riforme strutturali che hanno consentito alla Russia di superare in parte la destabilizzazione conseguente al passaggio da un sistema di pianificazione centrale a quello di mercato. Restano tuttavia sotto il controllo statale le risorse energetiche (in particolare petrolio e gas naturale di cui la Russia è il primo produttore mondiale) che, insieme all'industria pesante, costituiscono il principale ambito di interscambio con l'Italia.

Attuale Presidente della Federazione è Dmitry Medvedev, eletto nel maggio 2008 allo scadere del secondo mandato presidenziale di Putin. Le recenti riforme a sostegno del ruolo e dei poteri dell'Esecutivo e la nomina del presidente uscente alla carica di Primo ministro lasciano tuttavia prevedere il possibile spostamento degli equilibri costituzionali a favore dell'organo Governo.

Dal punto di vista delle relazioni esterne, il cosiddetto "estero vicino", le relazioni politiche con le altre Repubbliche ex sovietiche rivestono un carattere di particolare complessità e, in alcuni casi, evolvono in veri e propri confronti militari. È questo il caso del conflitto con la Georgia che ha determinato nell'estate 2008 una grave crisi internazionale, seguita con particolare attenzione dal Governo italiano (Informativa del Ministro degli Affari esteri del 26 agosto e del 17 settembre 2008) e oggetto di approfondimento da parte del Servizio studi e del Servizio affari internazionali del Senato (Dossier n. 45, Dossier n. 10/DN, Documentazione OSCE).

Sul versante internazionale la Federazione Russa ha mitigato l'atteggiamento filo-occidentale degli anni '90 per rivendicare una maggiore attenzione ai propri interessi nazionali e un ruolo di primo piano nel nuovo assetto geopolitico. Erede del seggio sovietico al Consiglio di Sicurezza dell'ONU, nel 1994 ha aderito al programma di cooperazione bilaterale fra la NATO e i paesi partner (Partnership for Peace) finalizzato all'intervento di missioni di peace-keeping e umanitarie. Organo di cooperazione politica sui temi relativi alla sicurezza è invece il Consiglio NATO-Russia costituito ufficialmente durante il Summit di Roma il 28 maggio 2002.

Le relazioni della Federazione Russa con l'Unione Europea sono rese particolarmente complesse per la dipendenza dell'Europa dalle fonti energetiche russe e la natura necessariamente complementare delle soluzioni a problemi comuni. Obiettivo dell'Unione è quella di dare una configurazione stabile dei rapporti con la Russia. In questo quadro è stato firmato nel 1994 l'Accordo di partenariato e di cooperazioneche, nel 2003, si è articolato con la previsione di quattro specifiche aree di intervento comune relative a temi quali l'economia, la libertà e la giustizia, la sicurezza e la ricerca scientifica. Le negoziazioni per il rinnovo dell'Accordo, previste per il 2008, sono state tuttavia sospese in attesa di una positiva soluzione della crisi georgiana.

Per una panoramica più generale sulla complessa evoluzione dei rapporti della Federazione Russa con l'Unione Europea, la NATO e gli Stati Uniti, si rinvia ai dossier n. 59 e n. 76, predisposti dal Servizio studi e dal Servizio affari internazionali del Senato.

La Biblioteca del Senato offre all'utenza una vasta selezione di recenti monografie sull'argomento e si rimanda al catalogo del Polo Bibliotecario Parlamentare per eventuali, ulteriori approfondimenti.

Si vedano anche i nn. 21 e 22 della Newsletter rispettivamente per le Repubbliche baltiche di Estonia, Lettonia e Lituania e la Georgia.

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