Martedì 9 Dicembre 2025 - 367ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 16:32)
L'Assemblea ha approvato in prima lettura il ddl n. 1518, collegato alla manovra di finanza pubblica, di revisione delle modalità di accesso, valutazione e reclutamento del personale ricercatore e docente universitario.
Il relatore, sen. Occhiuto (FI-BP), ha riferito sul ddl, composto da 4 articoli, frutto di un lavoro approfondito della Commissione e del comitato ristretto, che mira a rendere le università più aperte, dinamiche e competitive, garantendo trasparenza e qualità nelle commissioni valutatrici e nei concorsi. La riforma introduce liste nazionali biennali di commissari, meccanismi premiali legati al fondo di finanziamento ordinario e disposizioni chiare per la mobilità e il reclutamento dei ricercatori. Durante l'esame in sede referente sono stati recepiti diversi contributi di tutti i Gruppi parlamentari in relazione a commissioni più qualificate, sorteggio di commissari esterni, prova didattica obbligatoria e definizione dei requisiti dei candidati, assicurando equilibrio tra autonomia degli atenei e requisiti nazionali minimi. L'obiettivo primario resta il rafforzamento del sistema universitario e la tutela dei percorsi meritocratici dei giovani.
Hanno preso parte alla discussione generale i sen. Cecilia D'Elia, Crisanti (PD) e Turco (M5S), che hanno criticato l'abolizione dell'abilitazione scientifica nazionale e paventato il rischio di localismi, favoritismi e valutazioni poco trasparenti nei concorsi. In replica, il relatore ha ribadito che il provvedimento guarda al futuro, superando un passato caratterizzato da procedure lente e doppie valutazioni, migliorando le regole senza nuovi oneri finanziari. Il Ministro dell'università e della ricerca Anna Maria Bernini ha sottolineato che la riforma garantisce concorsi locali trasparenti, con commissari nazionali e internazionali e premialità per atenei virtuosi; ha sostenuto che il fondo ordinario è aumentato e che gli studenti del semestre aperto hanno accesso regolare e gratuito ai corsi, invitando a non trarre conclusioni premature sugli esiti della riforma, essendo il processo ancora in corso.
Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato un voto favorevole i sen. Marti (LSP), Rosso (FI-BP) e Carmela Bucalo (FdI), secondo i quali la riforma è un passaggio atteso e necessario per superare i limiti dell'abilitazione scientifica nazionale; il nuovo modello rende il reclutamento più moderno, meritocratico e trasparente, rafforzando l'autonomia responsabile degli atenei; si valorizzano la didattica, la qualità della ricerca, criteri più chiari e commissioni più imparziali, con l'obiettivo di rendere l'università più competitiva e attrattiva per i giovani. I sen. Ilaria Cucchi (AVS), Daniela Sbrollini (IV), Vincenza Aloisio (M5S) e Verducci (PD) hanno dichiarato un voto contrario, nella convinzione che la riforma indebolisce la qualità del reclutamento universitario, sostituendo l'abilitazione scientifica nazionale con un sistema meno garantito e più esposto a localismi e cooptazioni. Hanno denunciato l'assenza di una visione complessiva per università e ricerca, la precarietà dilagante e la mancanza di investimenti e di reali tutele per ricercatori e giovani studiosi: lungi dal migliorare trasparenza e merito, il provvedimento rischia di aggravare disuguaglianze e divari territoriali, soprattutto nel Mezzogiorno.
In apertura di seduta la Vice Presidente Rossomando ha ricordato le vittime degli incidenti sul lavoro, riportate dagli organi di stampa nel periodo dal 1° all'8 dicembre, invitando l'Assemblea a osservare un minuto di raccoglimento.
(La seduta è terminata alle ore 19:06 )





