Mercoledì 8 Ottobre 2025 - 351ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 10:06)
L'Assemblea ha approvato il ddl n. 1184 recante disposizioni per la semplificazione e la digitalizzazione dei procedimenti in materia di attività economiche e di servizi a favore dei cittadini e delle imprese. Il testo passa all'altro ramo del Parlamento.
Il relatore, sen. Della Porta (FdI), ha illustrato il provvedimento, frutto di un ampio lavoro istruttorio che ha visto l'audizione di numerosi soggetti qualificati e l'approvazione di diversi emendamenti migliorativi. Il ddl, a seguito delle corpose modifiche introdotte in sede referente, mira a incidere concretamente sulla vita di cittadini e imprese attraverso la riduzione degli oneri burocratici. Tra gli interventi principali figurano la disciplina sull'interscambio di pallet, che mette ordine nel settore logistico eliminando fenomeni illegali, la sburocratizzazione delle procedure marittime, con la digitalizzazione e l'autorizzazione unica per imbarco e sbarco; significativa anche la norma sulle donazioni, che favorisce la circolazione giuridica dei beni, e quella volta a potenziare il ruolo delle farmacie come presidi sociosanitari di prossimità. Ulteriori misure riguardano il settore turistico e la razionalizzazione della governance ACI.
Hanno preso parte alla discussione generale i sen. Felicia Gaudiano, Gisella Naturale (M5S), Bergesio, Elena Murelli (LSP), Silvia Fregolent (IV), Giorgis (PD) e De Priamo (FdI). Pur condividendo l'obiettivo della semplificazione, i Gruppi di opposizione hanno espresso un giudizio fortemente critico sul decreto, in quanto eterogeneo, disorganico e privo di una visione strategica complessiva. Hanno denunciato la compressione del dibattito parlamentare e l'esclusione delle Commissioni competenti, evidenziando rischi di riduzione dei controlli, delle tutele ambientali e della trasparenza amministrativa. La maggioranza ha difeso il decreto come un intervento necessario per rendere l'amministrazione più efficiente e favorire la crescita economica; ha sottolineato il carattere pragmatico delle misure, che mirano a ridurre la burocrazia, sostenere le imprese, semplificare il mercato del lavoro e promuovere l'innovazione digitale. In replica, il relatore ha respinto le accuse di compressione dei tempi, sottolineando oltre un anno di istruttoria, numerose audizioni e documenti acquisiti e ribadendo che l'eterogeneità del decreto è coerente con l'obiettivo di una semplificazione ampia e organica. Il Ministro per la pubblica amministrazione Zangrillo ha evidenziato che il provvedimento nasce da un percorso partecipato con imprese e cittadini e punta a semplificare 600 procedure entro il 2026, in linea con il PNRR, con benefici stimati fino a 50 miliardi annui, garantendo trasparenza e accessibilità tramite il portale italiasemplice.gov.it.
Nel corso dell'esame dell'articolato sono stati approvati gli emendamenti 2-quinquies.100 (testo 2) del sen. De Carlo (FdI) e altri, 28.100 dei sen. Domenica Spinelli e De Priamo (FdI) e 32.100 del relatore. Sono altresì stati accolti gli ordini del giorno G10-quater.100, del sen. Marti (LSP) e altri, e G10-duodecies.100, del sen. De Cristofaro (AVS) e altri. Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto favorevole i sen. Daniela Ternullo (FI-BP), che ha apprezzato in particolare l'introduzione di strumenti concreti come il portale italiasemplice, rimarcando l'ascolto dei territori e la partecipazione nelle fasi di istruttoria; Daisy Pirovano (LSP), che ha valorizzato l'ampio lavoro preparatorio svolto in Commissione e l'apporto dei Ministeri, enfatizzando l'impatto positivo su settori critici come salute, lavoro stagionale, ambiente e farmacie territoriali; Domenica Spinelli (FdI), che ha rimarcato l'importanza delle misure di semplificazione nel garantire efficacia e celerità dell'azione amministrativa, sottolineando il confronto con associazioni di categoria e stakeholders e ribadendo la coerenza del Governo nell'attuazione delle riforme previste dal programma di legislatura. I sen. Magni (AVS), Cataldi (M5S) e Nicita (PD) hanno dichiarato un voto contrario: AVS ha contestato il metodo centralizzato della maggioranza e la disomogeneità degli articoli, sottolineando rischi legati alla sicurezza, al controllo e all'efficacia delle norme; M5S ha criticato l'uso improprio del silenzio-assenso e la riduzione dei tempi di autotutela senza potenziare le strutture amministrative, rilevando la superficialità nella gestione di temi sensibili come successioni, urbanistica e farmacie; il PD ha richiamato l'importanza di processi di better regulation, consultazioni e valutazioni d'impatto; il metodo adottato contraddice lo scopo stesso della semplificazione, priva di analisi ex ante, coerenza sistemica e misurazione ex post. La sen. Musolino (IV) ha dichiarato l'astensione: pur apprezzando alcune misure, come la riduzione dei termini di autotutela e la digitalizzazione del codice della navigazione, ha segnalato gravi carenze nei controlli, nelle risorse e nell'attuazione.
L'Assemblea ha avviato la discussione del ddl n. 1277 recante modifica alla legge 2 marzo 2023, n. 22, in materia di conflitto di interesse nell'ambito della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere.
Il relatore, sen. Balboni (FdI), ha illustrato il testo, che integra la legge istitutiva della Commissione parlamentare antimafia introducendo l'articolo 2-bis, che disciplina i casi di conflitto di interessi dei suoi componenti. È previsto l'obbligo di astensione dai lavori e dalla consultazione degli atti per chi si trovi in tale condizione, con dichiarazione da presentare entro dieci giorni dall'entrata in vigore della legge o al sopravvenire di nuovi fatti. Le situazioni possono essere segnalate anche da altri commissari e vengono valutate dalla Commissione, che garantisce il contraddittorio e redige una relazione sulle conclusioni.
Respinte la questioni pregiudiziali, illustrate rispettivamente dai sen. Ada Lopreiato (M5S) e Giorgis (PD), sulle quali si è espressa favorevolmente la sen. Maiorino (M5S), è iniziata la discussione generale, nella quale sono intervenuti i sen. Cataldi, Dolores Bevilacqua, Pirondini, Licheri, Felicia Gaudiano, Concetta Damante, Elisa Pirro, Sabrina Licheri, Elena Sironi, Alessandra Maiorino, Gisella Naturale (M5S) e Anna Rossomando (PD). I sen. di M5S hanno sostenuto che il ddl rappresenta una misura ad personam, finalizzata a escludere Roberto Scarpinato e Federico Cafiero De Raho dalla Commissione antimafia. Hanno evidenziato che il provvedimento non tutela la trasparenza, ma conferisce alla maggioranza un potere discrezionale di esclusione, alterando l'equilibrio istituzionale. Hanno altresì criticato un uso improprio del concetto di conflitto di interessi, applicato in modo generico e privo di fondamento giuridico ed espresso preoccupazione per il rischio di politicizzazione della Commissione, che dovrebbe restare luogo autonomo di indagine e garanzia democratica. La sen. Rossomando ha denunciato la violazione dell'articolo 67 della Costituzione, ritenendo il ddl lesivo della libertà e autonomia del mandato parlamentare; ha inoltre avvertito contro il tentativo di indirizzare politicamente le indagini sulle stragi di mafia, riducendone la portata.
Il Presidente ha reso comunicazioni, ai sensi dell'articolo 126-bis, comma 2-bis, del Regolamento, in ordine al ddl n. 1624 concernente la valorizzazione della risorsa mare, collegato alla manovra di finanza pubblica.
In apertura di seduta i sen. Patuanelli (M5S), Bazoli (PD) e De Cristofaro (AVS) hanno chiesto la calendarizzazione di un'informativa della Premier Meloni sul trattamento dei connazionali fermati da Israele e sul rispetto del diritto internazionale. Il sen. Potenti (LSP) ha respinto la richiesta di sospensione dei lavori, accusando le opposizioni di strumentalizzare il tema e denunciando le violenze nelle piazze.
(La seduta è terminata alle ore 18:49 )





