Martedì 30 Settembre 2025 - 347ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 16:30)
A conclusione del dibattito sulle comunicazioni del Ministro per gli affari europei, il PNRR e le politiche di coesione sulle modifiche al Piano nazionale di ripresa e resilienza, l'Assemblea ha approvato la risoluzione n. 2 della maggioranza, che impegna il Governo a trasmettere la revisione del PNRR, mantenendone l'ambizione e riallocando risorse verso investimenti strategici, innovativi, sostenibili e digitali; a garantire parità di genere, occupazione giovanile, sviluppo del Mezzogiorno e realizzazione tempestiva degli obiettivi del Piano.
Il Ministro Foti ha richiamato in primis la consultazione di oltre 40 associazioni e il dialogo costante con la Commissione europea per semplificare procedure e accelerare l'erogazione delle rate. Ha evidenziato i progressi raggiunti: il 96 per cento dei progetti è attivo, con 148 miliardi già impegnati e 86 miliardi rendicontati. Ha chiarito che il Piano è legato agli obiettivi e non alla mera spesa, superando interpretazioni errate sulle scadenze. La revisione accoglie le raccomandazioni europee, senza alterare la dotazione complessiva di 194,4 miliardi, ma ridefinendone l'impiego con rimodulazioni su misure non più attuabili nei tempi, per rafforzare quelle con maggiore efficacia e nuovi strumenti finanziari, salvaguardando missioni strategiche come sanità, istruzione e cultura. Tra i dati più rilevanti: l'ottava rata da 12,3 miliardi in arrivo, il rafforzamento di contratti di sviluppo e ricerca, il piano per 60.000 posti di alloggio universitario e le correzioni su misure meno efficaci. L'Italia si conferma tra i Paesi più avanzati nell'attuazione, con l'obiettivo di rispettare pienamente le scadenze fissate al 2026.
Al conseguente dibattito hanno preso parte i sen. Elena Testor, Borghi Claudio (LSP), Simona Malpezzi, Beatrice Lorenzin (PD), Dafne Musolino (IV), Elisa Pirro (M5S) e Russo (FdI). I sen. di maggioranza hanno sostenuto la revisione del PNRR come scelta necessaria per assicurare il pieno utilizzo delle risorse e il rispetto delle scadenze, evidenziando i progressi dell'Italia, superiore alla media UE per obiettivi raggiunti e fondi incassati: la revisione non è una rinuncia ma un'opportunità per rafforzare imprese, pmi, infrastrutture e competitività nazionale. I sen. di opposizione hanno definito la revisione un'operazione segnata da tagli e mancanza di trasparenza; hanno contestato la riduzione di obiettivi inizialmente previsti, in particolare su asili nido, studentati e sanità territoriale, e denunciato il rischio di non rispettare pienamente gli impegni assunti con l'Europa: il Governo scarica responsabilità su Regioni e amministrazioni locali senza fornire un piano organico e coerente, trasformando la rimodulazione in un intervento privo di visione strategica per il futuro del Paese. In replica, il Ministro Foti ha difeso la revisione chiarendo che la riduzione dei posti negli asili nido dipende da bandi predisposti in passato e da vincoli fissati dalla Commissione UE, non da scelte dell'attuale Governo, che comunque ha stanziato 1,5 miliardi per garantire 150.000 nuovi posti. Ha ribadito il rispetto del principio del 40 per cento delle risorse al Sud e sottolineato che i numeri definitivi dipendono dalla valutazione europea. Ha ricordato i riconoscimenti internazionali al PNRR italiano, difeso l'uso di strumenti finanziari previsti dal regolamento e sostenuto che la crescita e la capacità di spesa dell'Italia non vanno svalutate con polemiche interne. Ha infine accolto la proposta di risoluzione n. 2 della maggioranza ed espresso parere contrario sulle restanti proposte nn. 1 (sen. Calenda e Lombardo (Misto-Az)), 3 (sen. Boccia (PD), Patuanelli (M5S) e De Cristofaro (AVS)) e 4 (sen. Raffaella Paita (IV) e altri).
Nelle dichiarazioni finali sono intervenuti i sen. Calenda (Misto-Az), che ha denunciato l'incapacità strutturale del Paese di spendere e implementare progetti, citando fallimenti concreti come transizione 5.0, energia e case della salute, e proponendo riforme mirate per le imprese e i servizi pubblici; Raffaella Paita (IV), che ha contestato la narrazione che attribuisce le inefficienze al passato, denunciando il record di debito pubblico, pressione fiscale e calo demografico, che svelano l'assenza di una visione capace di rilanciare il Paese; Salvitti (Cd'I), che ha richiamato l'elevata percentuale di progetti finanziati e la capacità di spesa efficace in settori chiave come turismo e agricoltura, invitando a un approccio collaborativo per garantire il pieno raggiungimento degli obiettivi; Magni (AVS), che ha criticato i risultati trionfalistici del PNRR, sottolineando la bassa capacità di spesa in innovazione, lavoro, servizi sociali e transizione ecologica, denunciando altresì emigrazione giovanile e aumento dell'occupazione povera come conseguenze della mancanza di politiche efficaci; Damiani (FI-BP), che ha evidenziato il monitoraggio costante e la flessibilità necessaria di fronte alle crisi internazionali, ribadendo l'importanza di usare le risorse in modo efficace per il bene del Paese, sottolineando il primo posto dell'Italia in Europa per obiettivi raggiunti e fondi incassati; Concetta Damante (M5S), che ha criticato il Governo per aver trasformato il PNRR in una revisione tecnica anziché politica, spostando fondi e obiettivi senza affrontare i veri bisogni dei cittadini e la riduzione delle disuguaglianze: gli spostamenti di risorse non sostituiscono investimenti concreti in servizi, infrastrutture e territori; Garavaglia (LSP), che ha sostenuto che, pur essendo l'Italia tra i Paesi più performanti nel PNRR, rigidità, burocrazia e obiettivi superati rendono difficile l'efficace utilizzo dei fondi: le scelte attuali influenzano bilancio e conti pubblici fino al 2052, servono prudenza e calcoli accurati; Nicita (PD), che ha chiesto chiarezza sul dopo PNRR e su politiche complementari per lavoro e crescita, criticando la governance e la gestione dei fondi: senza strategie politiche coerenti si rischia di spostare solo risorse senza reali benefici; Terzi Di Sant'Agata (FdI), che ha espresso pieno apprezzamento per l'operato del Governo, sottolineando continuità, disponibilità e rigore nell'attuazione del Piano, che è parte di un disegno più ampio di politica economica e internazionale, che l'Italia sta attuando efficacemente nel contesto europeo e globale.
Nel corso della seduta, la Vice Presidente Castellone ha ricordato le vittime degli incidenti sul lavoro, riportate dagli organi di stampa nel periodo dal 23 al 29 settembre, invitando l'Assemblea a osservare un minuto di raccoglimento.
(La seduta è terminata alle ore 20:20 )





