Martedì 1 Luglio 2025 - 322ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 16:37)
L'Assemblea ha ripreso l'esame del ddl costituzionale n. 1353 recante norme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare, approvato in prima deliberazione dalla Camera dei deputati.
Il ddl costituzionale, di iniziativa governativa, che interviene sulla seconda parte della Costituzione, si compone di 8 articoli che introducono modifiche agli articoli 87, 102, 104, 105, 106, 107 e 110. (v. comunicato n. 321).
Nella seduta del 26 giugno scorso è iniziato l'esame dell'articolato, che è proseguito oggi con il respingimento di tutti gli emendamenti votati all'articolo 1. Sono intervenuti in favore delle proposte emendative presentate all'articolo 1 (che modifica l'articolo 87 della Costituzione, istituendo due Consigli superiori della magistratura, giudicante e requirente) i sen. dei Gruppi M5S (Ada Lopreiato, Cataldi, Alessandra Maiorino, Elisa Pirro, Patuanelli, Elena Sironi e Dolores Bevilacqua), deprecando, tra l'altro, l'aumento delle spese dovuto alla separazione degli organi dedicati ad ogni carriera in un momento in cui il comparto è sotto organico, da parte di una riforma punitiva nei confronti di una magistratura di cui si dimostra con questo testo di conoscere solo superficialmente l'attività; PD (Bazoli e Giorgis), che, nel biasimare l'insensatezza dei testi derivanti dall'applicazione dell'istituto del canguro, hanno paventato il rischio di un'eterogenesi dei fini con la creazione di un quarto potere dello Stato in una magistratura requirente formata con una cultura poliziesca; IV (Scalfarotto), che ha lamentato l'occasione mancata costituita da una riforma scritta male, soprattutto nella previsione dell'istituto del sorteggio; AVS (Magni), che ha sottolineato come la figura di un pm accusatore garantisca meno il cittadino e serva maggiormente al potere politico.
All'articolo 2 (che modifica l'articolo 102 della Costituzione, introducendo la separazione delle carriere), sono state presentate proposte emendative (molte delle quali mirano a introdurre nel testo il rispetto dei concetti di terzietà, autonomia, garanzia e indipendenza o di documenti fondamentali, dal dettato costituzionale a Carte e Convenzioni dell'UE). Sono intervenuti per illustrarle i sen. del PD (Bazoli, Parrini, Irto, Anna Rossomando, Basso, Beatrice Lorenzin, Susanna Camusso, Martella, Meloni, Valeria Valente, Vincenza Rando, Manca, Tatjana Rojc, Verducci, Sandra Zampa, Fina, Delrio, Ylenia Zambito), i quali hanno avvertito maggiori rischi che benefici derivanti da una riforma non necessaria (una separazione funzionale è già in atto a seguito della recente riforma Cartabia, tra l'altro introdotta con legge ordinaria), ma piuttosto aderente a un'idea verticistica che non trova altri esempi negli Stati democratici e in linea con la stessa ideologia sottesa al premierato; due CSM autogovernati e privi di vincoli gerarchici potrebbero portare uno squilibrio a svantaggio della terzietà, fondamento del giusto processo, non certamente garantita da una separazione formale; spaventano inoltre la mancata concordia su un testo tanto delicato, ma inemendabile, che svilisce il ruolo del Parlamento e di una maggioranza afona, nonché la possibilità di trovarsi in prospettiva nelle pastoie burocratiche di un potere giudiziario a volte incontrollato, che potrebbe assurgere a una "supercasta", a detrimento di una vera cultura della giurisdizione esercitata con l'unico obiettivo della ricerca della verità.
In apertura di seduta, come stabilito dalla Conferenza dei Capigruppo, la Vice Presidente Ronzulli ha ricordato le vittime degli incidenti sul lavoro, riportate dagli organi di stampa nel periodo dal 24 al 30 giugno, invitando l'Assemblea a osservare un minuto di raccoglimento.
(La seduta è terminata alle ore 20:06 )