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Mercoledì 25 Giugno 2025 - 320ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 10:03)

La Vice Presidente Maria Domenica Castellone ha reso comunicazioni, ai sensi dell'articolo 126-bis, comma 2-bis, del Regolamento, in ordine al ddl n. 1519 recante disposizioni sanzionatorie a tutela dei prodotti alimentari italiani.

L'Assemblea ha approvato il ddl n. 1479 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 maggio 2025, n. 65, recante ulteriori disposizioni urgenti per affrontare gli straordinari eventi alluvionali verificatisi nei territori di Emilia-Romagna, Toscana e Marche e gli effetti del fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei, nonché disposizioni di carattere finanziario in materia di protezione civile. Il testo passa all'esame della Camera dei deputati.

Il provvedimento si compone di 21 articoli suddivisi in due Capi. Il Capo I (artt. 1-10-bis) è dedicato all'emergenza alluvionale, con proroghe, semplificazioni e finanziamenti per la ricostruzione pubblica e privata; il Capo II (artt. 11-16) è incentrato sulla gestione del rischio sismico nei Campi Flegrei. Durante l'esame in Commissione sono state introdotte modifiche significative per rispondere alle esigenze dei territori colpiti. Tra queste: esenzione IMU per immobili inagibili, disciplina dei danni multipli e sostegno alla ricostruzione sostenibile. Inoltre, è stato ampliato l'uso dei contributi e chiariti ruoli e proroghe, con misure specifiche per Abruzzo e Centro Italia.

Nella seduta di ieri si è svolta la discussione generale. Oggi, in replica, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Matilde Siracusano ha respinto le accuse di strumentalizzazione politica, ribadendo l'impegno concreto del Governo verso i territori colpiti; ha valorizzato la collaborazione in Commissione e l'inclusione di proposte trasversali. Infine, ha ribadito la necessità di interventi continui per far fronte a eventi ricorrenti e complessi.

Durante l'esame dell'articolato sono stati accolti diversi ordini del giorno: G1.1 (testo 2) (del sen. De Cristofaro (Misto-AVS) e altri), G1.2 (testo 2) (della sen. Elena Sironi (M5S) e altri), G10.0.500 (del sen. Rosso (FI-BP)), G10.0.501 (dei sen. Lisei e Marta Farolfi (FdI)), G12.1 (testo 2) (del sen. Cantalamessa (LSP) e altri). Sono stati poi accolti come raccomandazione gli ordini del giorno identici G10-bis.0.502 (del sen. De Cristofaro (Misto-AVS) e altri) e G10-bis.0.503 (del sen. Fina (PD), il G11.12 (del sen. Nave (M5S) e altri) e il G11.0.3 (dei sen. Valeria Valente e Fina (PD)).

Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto favorevole i sen. Giovanna Petrenga (Cd'I), che ha apprezzato in particolare il rafforzamento delle strutture commissariali e il sostegno ai territori più fragili, inclusa la terra dei fuochi; Rosso (FI-BP), secondo cui il dl è un passo avanti importante per le comunità colpite grazie a misure concrete quali semplificazioni burocratiche e un piano di comunicazione sui rischi; Tilde Minasi (LSP), che ha rivendicato un approccio vicino ai territori: il Governo mantiene le promesse, intervenendo con pragmatismo dopo i disastri naturali, estende i contributi anche a beni mobili e rafforza la governance locale; Marta Farolfi (FdI), che ha denunciato i ritardi nell'attuazione di interventi fondamentali, nonostante le risorse stanziate, rimarcando la necessità di una gestione più efficiente, che punti su nuovi strumenti per accelerare ricostruzione e prevenzione. I sen. Silvia Fregolent (IV), De Cristofaro (Misto-AVS), Nave (M5S) e Fina (PD) hanno dichiarato voto contrario. I Gruppi di opposizione hanno denunciato un approccio emergenziale e privo di visione strategica, contestando la mancanza di prevenzione e di una regia nazionale efficace. In particolare, IV ha accusato il Governo di aver ignorato un ordine del giorno già approvato, che chiedeva la riattivazione della struttura di missione Italia sicura; AVS ha criticato l'assenza di interventi strutturali per il bradisismo, il sostegno insufficiente alle famiglie e la mancanza di coinvolgimento degli enti locali e delle parti sociali; M5S ha denunciato la mancata inclusione dei Campi Flegrei nel sisma bonus e il mancato potenziamento del monitoraggio e delle vie di fuga e chiesto scelte coraggiose e concrete; il PD ha criticato un approccio miope, contestando l'obbligo assicurativo imposto alle imprese, che scarica i costi sui privati, sollecitando una strategia nazionale di prevenzione e investimenti.

L'Assemblea ha ripreso l'esame del ddl costituzionale n. 1353 recante norme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare, approvato in prima deliberazione dalla Camera dei deputati.

Il ddl costituzionale, di iniziativa governativa, interviene sulla seconda parte della Costituzione e si compone di 8 articoli, che introducono modifiche agli articoli 87, 102, 104 e seguenti. In particolare, si introduce la separazione delle carriere tra magistratura giudicante e requirente, ciascuna con un proprio Consiglio superiore presieduto dal Presidente della Repubblica; viene istituita un'Alta Corte disciplinare (art. 105), competente per i procedimenti contro i magistrati, composta da membri con almeno vent'anni di esperienza scelti tra professori, avvocati e magistrati. Sono previste modifiche conseguenti agli articoli 106, 107 e 110, oltre a disposizioni transitorie che demandano alla legge ordinaria l'attuazione della riforma entro un anno.

Nella seduta del 18 giugno scorso è iniziata la discussione generale, che è proseguita oggi con gli interventi dei sen. Mazzella, Pirondini, Cataldi, Elena Sironi, Gabriella Di Girolamo, Anna Bilotti, Croatti (M5S), Martella, Giacobbe, Anna Rossomando, Fina, Giorgis (PD), Annamaria Furlan, Silvia Fregolent (IV), Pera, Sallemi (FdI), Magni (Misto-AVS) e Potenti (LSP). I sen. di maggioranza hanno sostenuto che la separazione delle carriere garantisce un giudice imparziale, rafforza i controlli interni e tutela i cittadini, rispondendo a una domanda popolare di trasparenza e professionalità; la riforma è anche una risposta concreta agli scandali che hanno evidenziato limiti del sistema attuale, si ispira a modelli europei e introduce un organo indipendente per assicurare responsabilità e qualità professionale. L'opposizione ha accusato il Governo di piegare la magistratura al potere politico e minare l'indipendenza dei magistrati; ha denunciato la creazione di due CSM come uno svuotamento delle istituzioni rappresentative e definito il sorteggio un rischio per la democrazia interna: la separazione delle carriere è un falso problema, che rischia di indebolire la lotta a criminalità e corruzione, non porta alcun beneficio concreto e compromette il principio di parità davanti alla legge. IV ha espresso delusione per il mancato confronto, che avrebbe portato a un testo condiviso: la riforma non affronta problemi concreti quali la lentezza della giustizia, la mancanza di personale e di investimenti tecnologici.

(La seduta è terminata alle ore 18:44 )

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