Martedì 24 Giugno 2025 - 319ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 09:34)
A conclusione della discussione sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno 2025, l'Assemblea ha approvato la proposta di risoluzione n. 1 di maggioranza e, previa riformulazione, la proposta n. 6 a firma dei sen. Calenda e Lombardo (Misto-Az).
Nella seduta di ieri, il Presidente Meloni ha consegnato il testo delle comunicazioni rese alla Camera. Nella discussione odierna, il sen. Monti (Misto) ha criticato l'erosione dei valori dell'Occidente, denunciando il silenzio dell'Europa e dell'Italia per paura o calcolo politico; il sen. Terzi di Sant'Agata (FdI) ha elogiato la leadership italiana al G7 di Kananaskis, sottolineando la centralità del Governo Meloni a livello globale; il sen. Bergesio (LSP) ha messo in guardia sul possibile blocco dello Stretto di Hormuz da parte dell'Iran, con gravi ripercussioni economiche globali; il sen. Matera (FdI) ha contestato l'uso politico della tragedia umanitaria di Gaza, ribadendo l'importanza dell'Italia come ponte diplomatico credibile; il sen. Garavaglia (LSP) ha condannato l'antisemitismo e l'uso strumentale della memoria storica, criticando chi accende divisioni interne; il sen. Delrio (PD) ha condiviso l'impegno per la diplomazia e il dialogo e chiesto un coordinamento militare e politico europeo più deciso; il sen. Barcaiuolo (FdI) ha sottolineato il successo italiano nel far aderire l'UE al Piano Mattei e definito le spese per la difesa come un dovere sacro per la sicurezza nazionale, inclusa la difesa cibernetica; il sen. Renzi (IV) ha sollevato dubbi su eventi recenti come l'esclusione dall'alleanza strategica tedesca, la mancata partecipazione italiana a incontri chiave sull'Ucraina e la gestione poco trasparente delle informazioni con gli USA; la sen. Gelmini (Cd'I) ha contestato le critiche dell'opposizione, sottolineando le azioni concrete per la pace, l'aiuto umanitario a Gaza e la posizione di equilibrio tra dialogo e fermezza; la sen. Ronzulli (FI-BP) ha rivendicato la strategia italiana sugli accordi migratori come modello europeo e apprezzato il nuovo approccio dell'UE in materia di sicurezza e rimpatri; la sen. Pirro (M5S) ha criticato fortemente la linea di politica estera del Governo, accusandolo di silenzio e complicità di fronte ai crimini commessi a Gaza, contestando l'assenza di proposte concrete su Palestina e riconoscimento dello Stato palestinese; il sen. Claudio Borghi (LSP) ha messo in guardia contro i pericoli che si annidano dietro certe iniziative europee, guidate da un'ideologia tecnocratica che sfrutta le crisi per accentrare potere a Bruxelles, a scapito della sovranità nazionale; il sen. Alfieri (PD) ha proposto di includere il Piano Mattei tra le spese per la difesa e ha criticato la dipendenza dagli USA nell'industria militare, invitando a investire davvero in una difesa europea autonoma; il sen. Speranzon (FdI) ha espresso ferma condanna all'ipocrisia di chi tace sulla minaccia nucleare iraniana e sulle violazioni dei diritti umani, accusando i 5 Stelle di incoerenza.
In replica, il Presidente Meloni ha ribadito anzitutto l'importanza di mantenere toni costruttivi e concentrarsi sulle questioni rilevanti in un momento di grande complessità internazionale. Ha sostenuto che la tregua tra Israele e Iran, seppur fragile e violata, rappresenta un'opportunità da tutelare, evidenziando l'impegno dell'Italia nel favorire negoziati di pace e nel coinvolgere gli attori arabi per una soluzione duratura. Ha inoltre ribadito la necessità di rafforzare la difesa nazionale in modo sostenibile e coerente con gli obiettivi della NATO, sottolineando l'importanza della cooperazione europea senza duplicazioni. Ha evidenziato come il libero commercio senza regole abbia indebolito le democrazie, richiamando la necessità di un commercio equo per difendere i valori occidentali. Infine, ha ribadito il ruolo attivo e credibile dell'Italia sulla scena internazionale, ponendo l'accento sulla responsabilità del Governo nel garantire sicurezza e stabilità in un contesto geopolitico turbolento. Il Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e per il PNRR Foti ha quindi accolto la proposta di risoluzione n. 1 di maggioranza e, previa riformulazione, la proposta n. 6 dei sen. Calenda e Lombardo (Misto-Az), respingendo le restanti proposte nn. 2 (sen. Boccia (PD) e altri), 3 (sen. Patuanelli (M5S) e altri), 4 (sen. De Cristofaro (Misto-AVS) e altri) e 5 (sen. Raffaella Paita (IV) e altri).
Nelle dichiarazioni finali il sen. Calenda (Az) ha denunciato la vicinanza di Trump a Putin, che indebolisce l'unità europea, invocando un fronte comune tra forze politiche europeiste contro il populismo sovranista; il sen. Spagnolli (Aut) ha accusato la Premier di ambiguità sulla crisi in Medio Oriente e su Trump, chiedendo una posizione più netta contro l'escalation militare e in favore della diplomazia; il sen. Renzi (IV) ha rivendicato la coerenza delle sue posizioni rispetto al passato, contestando il cambio di linea di Meloni su Medio Oriente, globalizzazione e immigrazione, accusando la Premier di retorica autocelebrativa sull'autorevolezza internazionale dell'Italia, smentita dai fatti; il sen De Poli (Cd'I) ha apprezzato l'azione diplomatica e il ruolo euroatlantico riaffermato dal Presidente Meloni, rilevando la necessità di unità e leadership europea per affrontare guerre, crisi migratorie e minacce ibride; il sen. Magni (Misto-AVS) ha denunciato l'immobilismo del Governo di fronte alla tragedia palestinese, chiedendo il riconoscimento immediato dello Stato palestinese, e criticato l'aumento delle spese militari a scapito di welfare e coesione sociale; il sen. Gasparri (FI-BP) ha elogiato la fermezza di Meloni e condannato ogni ambiguità verso l'aggressione russa; ha difeso l'aumento delle spese per la difesa come scelta necessaria e storicamente fondata e invocato una politica estera pragmatica, atlantista e coerente con gli interessi italiani; il sen. Patuanelli (M5S) ha invitato al realismo politico, criticando l'illusione di una pace giusta ed espresso dubbi sul riarmo e sull'aumento delle spese militari, definendolo un esercizio contabile più che un reale impegno; la sen. Pucciarelli (LSP) ha elogiato la Premier come esempio di leadership femminile nei contesti internazionali e criticato l'opposizione per aver strumentalizzato la questione di Gaza, accusandola di voler solo dividere e radicalizzare l'opinione pubblica; il sen. Boccia (PD) ha accusato il Governo di essere allineato con le destre nazionaliste, lamentando l'assenza di una visione europea nel rispondere alle crisi globali e condannando il silenzio del Governo sulla delegittimazione delle istituzioni multilaterali come ONU e OMS; il sen. Malan (FdI) ha lodato il Governo Meloni per la gestione dei rimpatri e l'impegno nella difesa, sostenendo l'aumento delle spese militari per garantire sicurezza; ha difeso la leadership italiana e la sua autonomia in politica estera, criticando l'opposizione e la burocrazia europea.
L'Assemblea ha avviato l'esame del ddl n. 1479 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 maggio 2025, n. 65, recante ulteriori disposizioni urgenti per affrontare gli straordinari eventi alluvionali verificatisi nei territori di Emilia-Romagna, Toscana e Marche e gli effetti del fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei, nonché disposizioni di carattere finanziario in materia di protezione civile, nel testo approvato dalla Commissione.
La relatrice, sen. Tubetti (FdI), ha illustrato il provvedimento che, alla luce delle modifiche apportate in sede referente, si compone di 21 articoli suddivisi in due Capi. Il Capo I (artt. 1-10-bis) è dedicato all'emergenza alluvionale, con proroghe, semplificazioni e finanziamenti per la ricostruzione pubblica e privata; il Capo II (artt. 11-16) è incentrato sulla gestione del rischio sismico nei Campi Flegrei. Durante l'esame in Commissione sono state apportate numerose modifiche, volte a rispondere alle esigenze emerse dalle audizioni e dai territori colpiti. In particolare, è stata aggiornata la disciplina della struttura di supporto al commissario straordinario; è stata introdotta l'esenzione IMU per immobili inagibili nei territori colpiti; si è disciplinato il caso di danni multipli su uno stesso immobile e favorita la sostenibilità ambientale nella ricostruzione; è stata estesa la destinazione dei contributi anche a infrastrutture ricreative, ferroviarie e idriche. Infine, con gli articoli 8, 9 e i nuovi 10-bis, 13-bis, 13-ter, 15-bis e 15-ter si chiarisce il ruolo dei consorzi, il coinvolgimento degli atenei, la proroga di termini e contratti e si specificano misure per Abruzzo e Centro Italia.
Hanno preso parte alla discussione generale i sen. Croatti (M5S), Magni (Misto-AVS), Maria Domenica Castellone (M5S), Cantalamessa (LSP), Franceschelli (PD) e Sigismondi (FdI). I sen. di opposizione hanno criticato l'approccio emergenziale del Governo e la gestione commissariale e denunciato la mancanza di risorse adeguate e la scarsa efficacia delle risposte statali a crisi ambientali, chiedendo interventi strutturali, prevenzione e una governance trasparente. LSP e FdI hanno sostenuto il decreto come svolta verso prevenzione e visione di lungo termine; hanno criticato la gestione emergenziale del passato e rivendicato l'efficacia dell'azione di governo, valorizzando le misure strutturali, dai fondi per i Campi Flegrei al codice della ricostruzione.
Nel corso della seduta, come stabilito dalla Conferenza dei Capigruppo, la Vice Presidente Rossomando ha ricordato le vittime degli incidenti sul lavoro, riportate dagli organi di stampa nel periodo dal 17 al 23 giugno, invitando l'Assemblea a osservare un minuto di raccoglimento.
(La seduta è terminata alle ore 18:00 )