Giovedì 15 Maggio 2025 - 304ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 10:06)
Il Presidente La Russa ha comunicato gli esiti della Conferenza dei Capigruppo, riunitasi ieri, che ha approvato modifiche e integrazioni al calendario corrente: nella settimana dal 20 al 22 maggio l'Assemblea si esprimerà in ordine alla domanda di autorizzazione all'utilizzo di intercettazioni nei confronti dell'onorevole Siri. Sono altresì inseriti: comunicazioni del Ministro per gli affari europei in ordine alla revisione degli investimenti e delle riforme incluse nel PNNR (22 maggio); informativa del Ministro degli esteri sulla situazione nella Striscia di Gaza (28 maggio); dl sicurezza (dal 3 giugno); comunicazioni del Ministro del lavoro sullo stato della sicurezza nei luoghi di lavoro (10 giugno); ddl costituzionale su ordinamento giurisdizionale (dall'11 giugno); dl alluvioni, Campi Flegrei (10-12 giugno); dl sulla responsabilità erariale e ddl in materia di morte medicalmente assistita (17-18 giugno); legge quadro in materia di interporti (8-10 luglio). Restano confermati gli argomenti già previsti. Sono state respinte le richieste di modifica del calendario avanzate dalle opposizioni, mentre è stata approvata la proposta del sen. Gasparri (FI-BP) di posticipare l'esame del ddl sul fine vita alla settimana dal 15 luglio.
L'Assemblea ha approvato in prima lettura il ddl n. 1432 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 marzo 2025, n. 36, recante disposizioni urgenti in materia di cittadinanza.
Il provvedimento si compone di 4 articoli: l'articolo 1 introduce una preclusione all'acquisto automatico della cittadinanza per i nati all'estero con altra cittadinanza, salvo specifiche eccezioni. In sede referente sono state apportate importanti modifiche, tra cui l'estensione dei termini per alcune domande, nuove disposizioni per i minori, l'introduzione di un requisito biennale di residenza per i figli di cittadini italiani e la soppressione della prorogabilità fino a trentasei mesi per alcuni procedimenti. Si interviene inoltre sulle prove nelle controversie e si apre alla possibilità di lavoro subordinato fuori quota per discendenti di cittadini italiani e con cittadinanza in Paesi a forte emigrazione italiana.
Nella seduta di ieri sono state respinte le questioni pregiudiziali e si è svolta la discussione generale. Oggi, in sede di replica, il relatore, sen. Lisei (FdI), ha difeso il lavoro svolto in Commissione, rivendicando l'approvazione unanime di quasi tutti gli emendamenti e ribadendo l'urgenza del provvedimento per contrastare abusi nella concessione della cittadinanza. Il Sottosegretario per i rapporti con il Parlamento Matilde Siracusano ha ribadito che il provvedimento non limita diritti acquisiti, ma rafforza il legame effettivo con l'Italia: la cittadinanza dev'essere un vincolo profondo e non uno strumento di comodo.
Durante l'esame dell'articolato è stato approvato l'emendamento 1.138 del relatore, che ripristina la prorogabilità fino a trentasei mesi per i procedimenti di concessione della cittadinanza. Sono stati altresì accolti gli ordini del giorno G1.1 e G1.2 della Commissione, G1.100 del sen. Menia (FdI) e G1.101 dei sen Paroli (FI-BP) e Daisy Pirovano (LSP).
Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto favorevole i sen. Occhiuto (FI-BP), che ha promosso un modello di ius Italiae, sostenuto da FI, basato su integrazione reale, scuola e lingua, rifiutando automatismi e valorizzando il radicamento; Daisy Pirovano (LSP), secondo la quale si è cercato un equilibrio tra il rispetto del legame di sangue con l'Italia e la necessità di riformare con urgenza, pur in mancanza di un vero dibattito parlamentare; Menia (FdI), cheha richiamato la visione "sacrale" dell'italianità: non solo sangue o suolo, ma spirito, identità e doveri, denunciando il business delle cittadinanze facili. Hanno dichiarato voto contrario i sen. Lombardo (Misto-Az), che ha accusato il Governo di incoerenza: dice di valorizzare gli italiani all'estero, ma toglie loro il diritto alla cittadinanza iure sanguinis, anche retroattivamente; Spagnolli (Aut), che ha proposto lo ius culturae come cittadinanza inclusiva: il decreto manca di visione e metodo, serve una riforma sistemica e non un provvedimento d'urgenza che spacca persino la maggioranza; Dafne Musolino (IV), che ha contestato l'introduzione di un balzello da 250 euro sulle domande e l'assenza di un disegno riformatore inclusivo, invocando un'evoluzione normativa verso ius soli e ius scholae; Borghese (Cd'I), che ha espresso un voto in dissenso dal Gruppo, contestando in primis la logica emergenziale usata per giustificare la norma, che colpisce anche chi ha diritto legittimo alla cittadinanza, chiedendo una riforma organica e inclusiva; Magni (Misto-AVS), che ha denunciato l'assenza di visione storica sull'emigrazione italiana e richiamato la necessità di riconoscere la cittadinanza come diritto, non come concessione, ribadendo l'importanza dell'inclusione in una società ormai multietnica; Cataldi (M5S), che ha richiamato la ricchezza storica e culturale delle comunità italiane all'estero, che vanno valorizzate e non trattate come un problema amministrativo; Parrini (PD), che ha definito il decreto frutto di malafede politica: il Governo ha adottato un modo di legiferare ritorsivo, colpendo categorie scomode come gli italiani residenti all'estero, accusandoli ingiustamente di speculazione, trascurando legami che meritano rispetto e non provvedimenti frettolosi.
Alle 15 si è svolto il question time.
Il Ministro della giustizia Nordio ha risposto all'interrogazione 3-01897, illustrata dalla sen. Sbrollini (IV), sul corretto funzionamento dei "braccialetti elettronici" utilizzati nei casi di stalking, evidenziando i recenti miglioramenti normativi, che ne ampliano l'uso e rafforzano le conseguenze in caso di violazioni e illustrando dati incoraggianti sul calo di femminicidi e reati affettivi, pur riconoscendo la persistenza del problema. In replica, la sen. Musolino (IV) ha chiestoazioni concrete sull'efficienza del braccialetto elettronico, al di là dei dati statistici. Il Ministro ha quindi risposto all'interrogazione 3-01892, illustrata dalla sen. Versace (Cd'I), sull'uso del "braccialetto elettronico" contro la violenza di genere, sottolineando la difficoltà delle valutazioni prognostiche affidate ai magistrati, spesso complesse e fallibili, e spiegando i limiti tecnici del dispositivo legati alla rapidità dei mezzi di trasporto e alla distanza reale tra aggressore e vittima. Il Ministero partecipa a un tavolo interforze per migliorare l'efficacia degli interventi. Soddisfatta l'interrogante, che haapprezzato l'esistenza di un lavoro concreto e di un comitato tecnico attivo. In risposta all'interrogazione 3-01894, illustrata dalla sen. Cucchi (Misto-AVS), sulle criticità del sistema penitenziario, il Ministro Nordio ha assicurato che la mancata nomina del capo del DAP non ha compromesso la gestione; ha evidenziato gli investimenti in edilizia penitenziaria, personale e supporto psicologico per contrastare sovraffollamento e suicidi, annunciando nuovi percorsi per detenuti con disagio psichico e tossicodipendenze. Insoddisfatta l'interrogante, che ha parlato di proclami vuoti e citato la relazione della Corte dei conti che boccia il piano carceri. Il Ministro ha poi risposto all'interrogazione 3-01895, illustrata dal sen. Berrino (FdI), sulla riforma della professione forense, evidenziando l'importanza della figura dell'avvocato, essenziale per un processo democratico e annunciando la firma della Convenzione europea per la protezione degli avvocati. Ha accolto con favore la proposta del CNF ed espresso l'auspicio di inserire in futuro l'avvocatura anche nella Costituzione. Pienamente soddisfatto l'interrogante, che ha apprezzato l'impegno per accelerare l'approvazione della riforma.
Il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica Pichetto Fratin ha risposto all'interrogazione 3-01898, illustrata dal sen. Trevisi (FI-BP), sulle recenti disposizioni relative alla cessazione della qualifica di "rifiuto", chiarendo che il dm 127/2024 disciplina l'autorizzazione "caso per caso" per il recupero di inerti solo nei casi residuali o con destinazioni d'uso differenti da quelle previste dal decreto. Il sen. Trevisi ha ribadito l'importanza di evitare un'applicazione rigida del decreto per non ostacolare gli investimenti nel recupero dei rifiuti da costruzione e demolizione. Il Ministro ha poi risposto all'interrogazione 3-01899, illustrata dal sen. Lorefice (M5S), sulla gestione delle acque reflue, con particolare riferimento alle Regioni meridionali, richiamando le numerose risorse stanziate dal Governo per superare le criticità, con fondi provenienti da diverse fonti (FESR, FSC, PNRR) e confermando che, salvo alcune difficoltà, non ci sono al momento ritardi che compromettano gli obiettivi europei al 2026. L'interrogante ha criticato la sproporzione tra le risorse destinate al Ponte sullo Stretto e quelle impiegate per le infrastrutture idriche in Sicilia. Rispondendo all'interrogazione 3-01893, illustrata dalla sen. Testor (LSP), sulle disposizioni europee e nazionali relative alla modifica dello status di protezione del lupo, il Ministro ha ricordato il recente voto alla Convenzione di Berna per modificare lo status del lupo, preludio a una revisione della direttiva habitat: completata questa fase a livello europeo, la normativa nazionale verrà adeguata. Lasen. Testor ha sottolineato l'urgenza di interventi concreti, anche per motivi di sicurezza pubblica, evidenziando altresì il rischio di abbandono degli alpeggi e dei pascoli. Il Ministro ha infine dato risposta all'interrogazione 3-01896, illustrata dal sen. Boccia (PD), sulle autorizzazioni ambientali agli impianti siderurgici ex Ilva, precisando che il riesame dell'AIA è ancora in corso e che, dopo l'incidente del 7 maggio, sono in corso le verifiche ambientali e legali. Ha citato il sequestro dell'altoforno da parte della procura di Taranto, osservando che le richieste di riattivazione sono state accolte solo in parte. Il sen. Boccia ha accusato il Governo di rinvii continui e di mancanza di chiarezza sul futuro di Taranto, denunciando il taglio di un miliardo di euro dal PNRR per la decarbonizzazione.
(La seduta è terminata alle ore 16:20 )