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Assemblea - XIX Legislatura

ORDINE DEL GIORNO

Giovedì 8 maggio 2025

alle ore 10

301a Seduta Pubblica

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ORDINE DEL GIORNO

I. Seguito della discussione del disegno di legge:

Misure per la semplificazione normativa e il miglioramento della qualità della normazione e deleghe al Governo per la semplificazione, il riordino e il riassetto in determinate materie (collegato alla manovra di finanza pubblica) (voto finale con la presenza del numero legale) - Relatore TOSATO (Relazione orale) (1192)

II. Interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 151-bis del Regolamento(testi allegati) (alle ore 15)



INTERROGAZIONE SUL COMPLETAMENTO DELLA "GRONDA" DI GENOVA

(3-01876) (7 maggio 2025)

PAITA, RENZI, FURLAN, BORGHI Enrico, FREGOLENT, MUSOLINO, SBROLLINI, SCALFAROTTO - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che:

dopo due anni dalla nomina a vertice del dicastero, è evidente agli interroganti la profonda inefficienza dell'azione del Ministro in indirizzo in merito alle opere di manutenzione e ampliamento delle infrastrutture, la quale sta bloccato lo sviluppo e la crescita del nostro Paese, come plasticamente raccontano i ritardi dei diversi cantieri, su tutto il territorio nazionale, rispetto alle aperture previste;

emblematico è il caso della "gronda" di Genova, un'opera infrastrutturale essenziale per il nostro Paese, trattandosi di una nuova arteria autostradale che supera Genova nella sua parte nord, lunga 72 chilometri, 50 dei quali in 25 gallerie, a cui aggiungere 37 viadotti (16 nuovi e 21 ammodernati), ma che tuttavia da anni è soggetta a ritardi nell'avvio dei lavori: organi di stampa riportano come attualmente il mancato inizio dei lavori sia legato all'incognita finanziaria, non essendovi un piano economico-finanziario stilato da Autostrade per l'Italia, né tantomeno da parte del Ministero;

l'opera risulta essenziale altresì per la logistica nazionale nonché per il collegamento con il porto di Genova, e consentirebbe di dare profondo slancio non solo alle imprese liguri, bensì favorirebbe un sicuro risvolto positivo anche per tutta l'economia nazionale, già soggetta a un profondo calo finanziario, aprendo nuovi varchi per il commercio e le imprese;

non si può inoltre non ricordare come negli ultimi anni si siano susseguite diverse finte inaugurazioni del completamento dell'opera, nonostante la realtà dei fatti dimostrasse e dimostri il profondo ritardo nell'avvio dei lavori: è necessario che il Ministro in indirizzo si attivi al fine di adottare un serio ed efficiente piano economico-finanziario, affinché la gronda possa essere completata in tempi accettabili, senza ulteriori ritardi,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non intenda esporre quale sia il piano economico-finanziario che intende adottare affinché possa essere completata la gronda di Genova e se non intenda dichiarare quanti miliardi di finanziamenti attualmente manchino per il completamente dell'opera e come intenda reperire tali cifre.

INTERROGAZIONE SULLA REALIZZAZIONE DI UN PORTO TURISTICO A ISOLA SACRA NEL COMUNE DI FIUMICINO

(3-00730) (5 ottobre 2023)

MAIORINO, DI GIROLAMO, LOREFICE, DE ROSA, BEVILACQUA, DAMANTE, NAVE - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che:

la concessione demaniale marittima a Isola Sacra, nel comune di Fiumicino (Roma), prevedeva ai sensi della legge n. 84 del 1994 la possibilità di realizzare una marina per imbarcazioni di diporto, gestita dal Comune di Fiumicino, per ospitare imbarcazioni con massimo 12 componenti di equipaggio, pertanto da considerarsi turistica, non idonea a ospitare natanti classificati "nave";

il 4 agosto 1998 il sindaco di Fiumicino ha avviato, attraverso l'istituzione e relativa convocazione, la conferenza dei servizi finalizzata a selezionare, tra quelli presentati, il progetto del porto turistico di Isola Sacra ai sensi e per gli effetti del decreto del Presidente della Repubblica n. 509 del 1997 (cosiddetto decreto Burlando). La conferenza in data 17 ottobre 2003 ha definitivamente ammesso alla fase di approvazione il progetto definitivo della società I.P. Iniziative Portuali Porto romano S.r.l. e nella riunione dell'11 marzo 2008 ha provveduto ad approvarlo;

il 2 febbraio 2010 la Regione Lazio, con atto di concessione rep. n. 6424, concedeva alla società Iniziative Portuali un'area demaniale marittima di 54.806 metri quadrati di aree a terra e 988.094 di specchi acquei posti a ridosso della foce di fiumara grande adiacente al faro di Isola Sacra, al fine di costruire e gestire il porto turistico denominato "porto della Concordia";

a giugno 2010 è stata sottoscritta tra il Comune di Fiumicino e la società Iniziative Portuali la convenzione per attuare il progetto definitivo;

considerato che:

a seguito di fatti giudiziari che hanno visto coinvolti i soci della Iniziative Portuali è stata bloccata la realizzazione delle strutture portuali e l'area è stata sottoposta a sequestro giudiziario;

in data 19 maggio 2017 I.P. Iniziative Portuali Porto romano S.r.l. ha depositato dinanzi al Tribunale fallimentare di Roma una domanda di concordato preventivo ai sensi dell'art. 161, comma 6, della legge fallimentare di cui al regio decreto n. 267 del 1942. Con provvedimento del 4 maggio 2018, il Tribunale fallimentare di Roma ha ammesso la I.P. alla procedura di concordato preventivo;

su richiesta di Invitalia S.p.A., socio di minoranza della Iniziative Portuali, fu indetta a inizio 2019 la conferenza dei servizi preliminare dalla Regione, avente oggetto "Modifica dei titoli convenzionali ed abilitativi, ivi compresa la concessione demaniale marittima, per la realizzazione, il completamento e la gestione del Porto turistico di Fiumicino, località Isola Sacra - Avviso di indizione Conferenza di servizi preliminare ex art. 14, c.3, legge n. 241/1990", per l'esame della richiesta di variante del progetto definitivo del porto. Tale variante prevede l'introduzione della funzione crocieristica per le grandi navi di classe "Oasis", le più grandi navi esistenti al mondo, passando così da marina turistica a porto commerciale, non previsto dall'attuale ordinamento;

il 30 agosto 2021, il liquidatore giudiziale di Iniziative Portuali ha indetto una procedura competitiva per la vendita del ramo d'azienda che si è conclusa 18 ottobre 2021 con l'aggiudicazione provvisoria alla Fiumicino Waterfront S.r.l., società del gruppo Royal Caribbean, che è stata autorizzata dal Comune di Fiumicino ai sensi dell'art. 46 del codice della navigazione di cui al regio decreto n. 327 del 1942 con la determinazione n. 59 del 18 febbraio 2022. Così è avvenuto il subingresso della Fiumicino Waterfront nella concessione demaniale marittima rep. n. 6424 del febbraio 2010, rilasciata dalla Regione Lazio originariamente alla Iniziative Portuali;

evidenziato che il 10 luglio 2023, Pino Musolino, presidente dell'Autorità di sistema portuale del mar Tirreno centro-settentrionale, è intervenuto in Consiglio comunale di Civitavecchia (Roma), facendo diverse affermazioni sul progetto della Royal Caribbean a Fiumicino e sulle relative forzature: "Nel nostro ordinamento, finché io ho contezza, non è prevista la possibilità di fare un porto commerciale all'interno di una marina ma qui mi fermo perché mi è stato indicato da superiori livelli amministrativi di fermarmi qui, perché non è un mio problema (...). Il tema del porto marina privata di Fiumicino acquisito da Royal Caribbean ha subìto e ha visto un'accelerazione importante quando è stato inserito per comune volontà della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Sindaco della Città di Roma all'interno dei piani per il Giubileo (...). Abbiamo anche un porto che stiamo sviluppando a Fiumicino, siamo un'amministrazione dello Stato, non siamo un ente di diritto privato, siamo un ente pubblico non economico di rango statale, questo dice la legge, (...) lo dico per sottolineare perché siamo nel paradosso nel quale il privato sta riuscendo a fare delle cose che noi, che siamo lo Stato, non riusciamo a fare. Allora io ho difficoltà anche a parlare di questa cosa perché noi non siamo stati inseriti in nulla, non ci è stato nemmeno richiesto nulla, abbiamo un operatore privato, chiunque egli sia, può essere qualsiasi soggetto privato tra l'altro, mi permetto di dire, potrebbe creare un precedente particolarmente complesso, nell'ambito del sistema portuale italiano, non di Civitavecchia ma dell'Italia";

considerato infine che:

il nuovo porto commerciale di Fiumicino è un'infrastruttura pubblica strategica per lo sviluppo nazionale e locale, come stabilito dagli atti di pianificazione di recente approvazione e come fissato dal protocollo di intesa per il completamento del piano strategico dell'hub portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta (Latina) e del sistema di rete e della logistica sottoscritto dalla Presidenza del Consiglio dei ministri nel 2013 e risponde alle esigenze di aumento selettivo, in ottica di distinzione funzionale, rispetto alle caratteristiche e funzioni del porto di Civitavecchia;

la variante del progetto definitivo del porto turistico di Isola Sacra, autorizzato ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 509 del 1997, introduce la funzione crocieristica;

il Governo ha inserito nel nuovo "decreto Giubileo" (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 giugno 2023) il progetto di Royal Caribbean,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo ritenga legittima l'introduzione, nell'ambito della variante del progetto definitivo, della funzione crocieristica, con impatto tutt'altro che irrilevante rispetto alla funzione diportistica del progetto precedentemente autorizzato, a beneficio di un soggetto privato;

se l'introduzione della funzione crocieristica non sia in evidente contraddizione con i dettami della legge n. 84 del 1994 e successive modificazioni e integrazioni, che demanda allo Stato la realizzazione e gestione dei porti di tipo commerciale;

se l'eventuale approvazione della variante del progetto definitivo di Isola Sacra con l'introduzione della funzione crocieristica a beneficio della Fiumicino Waterfront (Royal Caribbean) non costituisca un grave nocumento per il ruolo e la funzione dell'Autorità portuale, ovvero dello stesso Stato, visto che comporterà una struttura ridondante e concorrenziale rispetto alle infrastrutture dell'autorità medesima, così vanificando gli effetti degli investimenti pubblici su queste ultime;

se non ritenga opportuno rivedere con urgenza la correttezza dell'iter dato che l'inserimento della suddetta opera nel nuovo decreto Giubileo costituisce l'ennesima forzatura in questa vicenda visto che le opere non sono realizzabili entro l'anno 2025.


INTERROGAZIONE SUI LAVORI DI COMPLETAMENTO DEL TRAFORO DEL COLLE DI TENDA

(3-01875) (7 maggio 2025)

BERGESIO, ROMEO - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che:

il passaggio attraverso il Colle di Tenda si inserisce in una direttrice nord-sud strategica e fondamentale che consente il collegamento diretto della Pianura Padana con la Costa Azzurra e la costa ligure, attraverso le propaggini occidentali delle Alpi Marittime lungo la valle Vermenagna, in Italia, e la valle della Roya, in Francia;

in particolare, dalla provincia di Cuneo, grazie alla strada statale 20, si raggiunge il Colle di Tenda in direzione sud per poi proseguire in Francia lungo la RD6204, dopo aver superato la galleria di valico e il confine. Il collegamento fa parte dell'itinerario europeo E74 e consente di unire agevolmente il sud del Piemonte con una parte importante del Ponente ligure e la Costa Azzurra;

già negli anni '90, il vecchio tunnel del Colle di Tenda non poteva più considerarsi un transito adatto alle esigenze di un traffico rapido e sicuro su una direttrice qualificata di rilievo europeo, pertanto, anni fa è stato elaborato un progetto che prevedeva la costruzione di una nuova galleria accanto a quella storica, una diretta verso la Francia e l'altra da allargare in direzione Italia, monodirezionali con una carreggiata effettiva di 6,50 metri, collegate tra loro da bypass pedonali e carrabili;

il progetto di realizzazione del tunnel del Tenda-bis rappresenta un'opera infrastrutturale strategica di fondamentale importanza per i collegamenti transfrontalieri tra Italia e Francia nella regione delle Alpi Marittime, nonché per i collegamenti dei territori italiani interessati, in particolare la provincia di Cuneo, che da anni versa in una condizione di sostanziale isolamento infrastrutturale;

i lavori di realizzazione dell'opera avviati proceduralmente nel 2012 hanno subito ripetuti ritardi, anche a causa dei gravi danni subiti durante l'alluvione (tempesta "Alex") del 2020 e dei successivi lavori di ampliamento, messa in sicurezza e ripristino;

la prolungata chiusura definitiva dal 2 ottobre 2020 ha causato gravi difficoltà economiche e sociali alle comunità locali, su tutte la provincia di Cuneo, con pesanti ripercussioni sulle attività economiche e sul comparto turistico (su tutti il comprensorio sciistico di Limone Piemonte), e ha contribuito a dirottare il traffico pesante su altre direttrici, che non hanno le caratteristiche adatte per reggere un simile sovraccarico;

a quanto si apprende da fonti non ufficiali e da organi di stampa, l'ultima ipotesi di riapertura, prevista per la fine del mese di giugno 2025, sarebbe stata confermata dalle autorità francesi,

si chiede di sapere se e quali iniziative di competenza il Ministro in indirizzo abbia adottato o intenda promuovere al fine di rendere più celere il completamento e la piena funzionalità di quest'opera strategica, che porterà rilevanti benefici e ricadute positive in primis sulle regioni Piemonte e Liguria, per far sì che il traforo del Colle di Tenda venga aperto alla viabilità il prima possibile.


INTERROGAZIONE SULL'ATTUAZIONE DELLE NUOVE MODALITÀ DI ACCESSO ALLA FACOLTÀ DI MEDICINA

(3-01873) (7 maggio 2025)

GASPARRI, OCCHIUTO, DAMIANI, DE ROSA, FAZZONE, GALLIANI, LOTITO, PAROLI, RONZULLI, ROSSO, SILVESTRO, TERNULLO, TREVISI, ZANETTIN - Al Ministro dell'università e della ricerca - Premesso che:

la riforma delle modalità di accesso a medicina rappresenta un vero e proprio cambio di paradigma per studenti e famiglie, ma anche per le stesse università;

l'utilizzo dello strumento della legge delega, che demanda al Governo l'adozione di decreti legislativi attuativi, previo parere delle Commissioni parlamentari, ha il pregio di consentire che anche la delicata fase dell'attuazione passi attraverso un iter legislativo di controllo democratico delle scelte effettuate;

ad oggi, primario obiettivo deve essere quello di rassicurare studenti e famiglie nell'intraprendere questo percorso tramite risposte chiare sulle modalità di applicazione della riforma;

lo schema di decreto legislativo, già approvato in via preliminare dal Consiglio dei ministri il 28 marzo scorso, è all'esame delle Commissioni parlamentari per il parere di competenza,

si chiede di sapere quali siano le misure volte a consentire che il nuovo accesso a medicina possa essere immediatamente operativo sin dal prossimo anno accademico e quali siano le tempistiche per l'adozione di tutti i provvedimenti attuativi della riforma.


INTERROGAZIONE SULLA RIFORMA DELL'ACCESSO ALLA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA

(3-01877) (7 maggio 2025)

ZAMBITO, BOCCIA, D'ELIA, ZAMPA, CAMUSSO, CRISANTI, RANDO, VERDUCCI - Al Ministro dell'università e della ricerca - Premesso che:

lo schema di decreto legislativo recante la disciplina delle nuove modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria e medicina veterinaria (Atto n. 263), all'esame della 7ª Commissione del Senato e della VII Commissione della Camera dei deputati, è il primo provvedimento attuativo della legge 14 marzo 2025, n. 26, sulla riforma delle modalità di accesso a questi corsi di laurea magistrale;

all'articolo 2, lo schema di decreto legislativo reca, tra le altre, la definizione di "semestre filtro" che, come dichiarato in fase di discussione della legge delega, non supera il numero chiuso, ma rimanda la selezione al secondo semestre;

quindi, nonostante la "propaganda" fatta dal Governo, l'oggetto della legge delega e dello stesso schema di decreto legislativo non è il superamento del test di accesso che, per le modalità inique con cui si svolge, va superato, ma un tema ben più complesso, come la qualità della formazione;

l'iscrizione al semestre filtro, anche in assenza di investimenti, determinerà un notevole aumento delle iscrizioni, soprattutto nelle sedi più attrattive, l'aumento delle diseguaglianze territoriali, un sovraffollamento delle lezioni, a discapito della qualità formativa, un sovraccarico per il corpo docente, con possibile ricorso a personale non universitario e la prevalenza della didattica a distanza;

come risulta dalla relazione illustrativa, la norma demanda all'autonomia universitaria la scelta circa le modalità di erogazione della didattica più idonee, anche mediante l'integrazione tra didattica in presenza e modalità da remoto e, considerato il probabile aumento del numero di iscrizioni, il primo semestre rischia di essere svolto soprattutto in modalità telematica;

non c'è alcuna definizione di una programmazione del "sovrannumero" con la conseguenza che i corsi di laurea coinvolti nella riforma non potranno effettuare una programmazione adeguata alle proprie risorse economiche, ai propri spazi e alla disponibilità dei docenti;

inoltre, l'articolo 4, comma 1, definisce "gratuita" l'immatricolazione al secondo corso di studi, senza specificare le modalità di gestione della doppia iscrizione ai fini ISEE, le modalità di accesso ai benefici per il diritto allo studio e se siano da ritenersi inclusi contributi le tasse locali e i servizi;

è assente qualsiasi intervento volto ad incrementare il numero di docenti adeguato e gli spazi universitari adatti a garantire un percorso formativo serio e qualitativamente elevato per tutti gli studenti;

come evidenziato dalla stessa relazione illustrativa, lo schema di decreto legislativo non dà attuazione a quanto previsto dalle lettere g) e h) dell'articolo 2 della legge delega "di costruire un sistema di accesso sostenibile che tenga conto sia del fabbisogno effettivo del Servizio Sanitario Nazionale, sia della capacità delle università di garantire una formazione di elevata qualità. In tale prospettiva, occorre riorganizzare anche l'accesso alle scuole di specializzazione, affinché il numero di nuovi professionisti risponda efficacemente alle reali esigenze del Paese. Solo così sarà possibile formare un numero adeguato di professionisti qualificati, rispondendo alle esigenze di un SSN sempre più sotto pressione, superando definitivamente il problema del cosiddetto imbuto formativo";

inoltre, nello schema di decreto legislativo (composto da 11 articoli), in ben 4 articoli, recanti rispettivamente disposizioni in materia di procedure di iscrizione, discipline qualificanti comuni, graduatoria di merito nazionale e ammissione al secondo semestre e modalità di applicazione alle università non statali legalmente riconosciute, si rinvia la definizione delle relative disposizioni a successivi decreti ministeriali;

l'ulteriore rinvio a successivi decreti ministeriali rappresenta l'ennesima "presa in giro" delle ragazze e dei ragazzi interessati e delle loro famiglie che ancora non conoscono come verrà attuata questa "riforma";

da sottolineare poi che il parere del relatore, sen. Marti, approvato, a maggioranza, il 6 maggio 2025 dalla 7ª Commissione del Senato, contiene ben 9 osservazioni al Governo su punti cruciali, a conferma del fatto che anche la maggioranza è consapevole delle lacune e delle criticità del provvedimento,

si chiede di sapere:

se la Ministra in indirizzo non ritenga opportuno e doveroso fare chiarezza quantomeno sulle criticità descritte, nel rispetto di migliaia di studentesse e studenti e delle loro famiglie;

se intenda recepire le osservazioni previste dal parere della sua stessa maggioranza.


INTERROGAZIONE SULLE MISURE PER INCREMENTARE GLI INVESTIMENTI IN RICERCA E SVILUPPO

(3-01874) (7 maggio 2025)

MALAN, SPERANZON, MARCHESCHI, COSENZA, BUCALO, FALLUCCHI - Al Ministro dell'università e della ricerca - Premesso che:

l'Unione europea ha annunciato di voler aumentare i finanziamenti in favore della ricerca, circa 500 milioni di euro tra il 2025 e il 2027, per attirare i ricercatori esteri, anche statunitensi, e di voler creare una nuova "super sovvenzione" della durata di 7 anni nell'ambito del Consiglio europeo della Ricerca per offrire una prospettiva a lungo termine ai migliori talenti;

l'obiettivo dell'Unione europea, insieme agli Stati membri, è quello di raggiungere il 3 per cento del PIL per gli investimenti in ricerca e sviluppo entro il 2030, come di recente affermato dalla Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo discorso all'università "Sorbona" di Parigi, col quale ha annunciato che l'Europa presenterà un primo atto per l'innovazione e una strategia per startup e scaleup innovative per rimuovere barriere normative e di altro tipo anche per facilitare l'accesso al capitale di rischio;

la ricerca rappresenta un indiscusso punto di forza anche come volano dell'economia e la capacità degli Stati di attrarre ricercatori e studiosi rappresenta un tassello fondamentale per la crescita produttiva e sociale,

si chiede di sapere quali misure il Ministro in indirizzo intenda adottare perché il sistema della ricerca italiano divenga, nel contesto europeo e in questo particolare momento storico, attrattivo per ricercatori italiani e stranieri, valorizzando le infrastrutture e favorendo così la circolazione dei saperi e delle esperienze più virtuose.

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