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Diario di Roma (detto Chracas) - La storia

DiarioIl Diario Ordinario d'Ungheria prende il titolo dall'intento iniziale del suo ideatore, Luca Antonio Chracas, di rendere conto della guerra austro-turca, chiamata anche "Guerra d'Ungheria". Il foglio con le sue continuazioni è comunemente noto come Chracas o Cracas dal nome del suo fondatore e dai figli suoi collaboratori Giovanni Francesco, Galeazzo e Caterina, i quali si avvicendarono nella direzione del periodico e della tipografia fino al 1771. Il Diario Ordinario d'Ungheria iniziò ad essere pubblicato a partire dal 5 agosto 1716, in concomitanza casualmente con la vittoria dell'esercito asburgico capitanato da Eugenio di Savoia sulle armate osmaniche a Pétervàrad, descritta in seguito come "Vittoria Universale" nel numero del 15 agosto 1716, con la volontà di riportare notizie prevalentemente militari riguardanti la guerra. Finite le ostilità nel 1718 il Diario cambiò il suo nome in Diario Ordinario, titolo che manterrà fino al 1774, riportando notizie di vario genere prevalentemente dall'estero, ma anche dall'Italia. Durante la Repubblica romana il Diario verrà sostituito dalla Gazzetta di Roma e riprenderà la sua pubblicazione nella data del 5 ottobre 1799. In questo numero appare l'avviso in cui si annuncia: "Terminato il Governo Repubblicano si è terminata la stampa della Gazzetta, e col presente abbiamo ricominciato i Diarj Ordinarj dal numero che si tralasciò dopo la partenza delle Truppe Napoletane, li 15 Decembre 1798. A richiesta però di molti non si farà più l'ordinario, e l'Estero, ma bensì due ordinarj la settimana per dar così più fresche notizie di Roma, e il vacuo che vi sarà tanto in uno , che nell'altro si riempirà con le Notizie estere". Dal 1808 il periodico cambia titolo in Diario di Roma, confermando così la centralità che viene ad assumere la città. Dal 1822 compaiono anche notizie della borsa di Roma, di letteratura e avvisi di vendita. In seguito nel 1837 il Diario di Roma modifica completamente il suo aspetto e il formato; esso presenta tale fisionomia: in prima pagina sotto l'intestazione compare la scritta le Osservazioni meteorologiche fatte nella specola del Collegio Romano, poi ci sono le notizie da Roma, poi quelle dall'Italia e dall'estero desunte dai giornali esteri. È presente inoltre un'appendice di notizie varie: di letteratura, scoperte, arte, pittura, architettura, anatomia e storia. Il Diario di Roma nelle sue ulteriori trasformazioni e mutazioni diviene uno dei più importanti fogli della città, organo di informazione riguardante soprattutto la vita religiosa e politica locale, costituendo per i posteri una fonte storica indispensabile per lo studio dei secoli XVIII e XIX. Si può ritenere che il Diario, venduto per abbonamento con sottoscrizione, avesse un'amplissima diffusione, agevolato dal piccolo formato, dai costi ridotti dalla frequenza delle pubblicazioni e dall'impostazione stessa delle notizie riportate. Probabilmente il pubblico era rappresentato dal "ceto medio" ma non è da escludere che il giornale giungesse anche alle fasce sociali meno abbienti sia mediante la consuetudine della lettura collettiva, sia grazie al tasso di alfabetizzazione locale, a Roma più sviluppato che altrove. Per la loro attività i Chracas godevano di un privilegio governativo, forse già dal 1710, poi confermato o ex novo conferito da papa Benedetto XIII ai figli eredi di Luca Antonio con breve del 16 dicembre 1725; tale privilegio aveva durata di dodici anni ma fu di volta in volta sempre rinnovato.