Archivio delle notizie
  • Agosto 2010

    • Martedì 17

      Nuovo Gruppo parlamentare: Futuro e Libertà per l'Italia

      I senatori Baldassarri, Contini, De Angelis, Digilio, Germontani, Menardi, Pontone, Saia, Valditara e Viespoli hanno comunicato di costituire il Gruppo parlamentare denominato «Futuro e Libertà per l'Italia», indicando come coordinatore pro tempore del Gruppo il senatore Mario Baldassarri. Conseguentemente i senatori citati cessano di appartenere al Gruppo del Popolo della Libertà. Lo ha comunicato in Aula, nel corso della seduta di lunedì 2 agosto, la Vice Presidente di turno, senatrice Bonino.

      La scomparsa di Francesco Cossiga

      Il testo della lettera al Presidente del Senato

      "A nome mio personale e dell'Assemblea di Palazzo Madama esprimo i sentimenti del più profondo cordoglio per la scomparsa del Presidente emerito della Repubblica, Senatore Francesco Cossiga". E' quanto si legge nel messaggio del Presidente del Senato, Renato Schifani, che così conclude: "Con Francesco Cossiga l'Italia perde una parte della sua storia e un conoscitore profondo delle sue istituzioni, ma la sua figura, la sua passione politica e civile, il suo atteggiamento schietto nei confronti della realtà, rimarranno sempre vivi nel nostro ricordo e continueranno a esserci d'esempio".

      Il testo del messaggio del Presidente Schifani »

      Il 18 settembre 2007 il Senatore Cossiga consegnò al Segretario Generale del Senato 4 lettere indirizzate alle massime cariche dello Stato - Presidente della Repubblica, Presidente del Senato, Presidente della Camera, Presidente del Consiglio dei Ministri - con la richiesta di consegnarle ai destinatari al momento del suo decesso.

      Di seguito il testo della lettera del Senatore Cossiga al Presidente del Senato.

      Onorevole Presidente del Senato della Repubblica,

      nel momento in cui il giudizio sulla mia vita è misurato da Dio Onnipotente sulle verità in cui ho creduto e che ho testimoniato e sulla giustizia e carità che ho praticato, professo la mia Fede Religiosa nella Santa Chiesa Cattolica e confermo la mia fede civile nella Repubblica, comunità di liberi ed uguali e nella Nazione italiana che in essa ha realizzato la sua libertà e la sua unità.

      Fu per me un onore grande servire la Repubblica, a cui sempre sono stato fedele; e sempre tenni per fermo onorare la Nazione ed amare la Patria. Fu per me un privilegio altissimo: rappresentare il Popolo Sovrano nella Camera dei Deputati prima, del Senato della Repubblica quale Senatore elettivo, Senatore di diritto e vita e Presidente di esso; e privilegio altissimo fu altresì servire lo Stato nel Governo della Repubblica quale membro di esso e poi Presidente del Consiglio dei Ministri ed infine nell'ufficio di Presidente della Repubblica.

      Nel mio testamento, ho disposto che le mie esequie abbiano carattere del tutto privato, con esclusione di ogni pubblica onoranza e senza la partecipazione di alcuna autorità. Per quanto attiene le onoranze che i costumi e gli usi riservano di solito ai membri ed ex-Presidenti del Senato, agli ex-Presidenti del Consiglio dei Ministried agli ex-Presidenti della Repubblica, qualora Ella ed il Governo della Repubblica decidessero di darne luogo, è mia preghiera che ciò avvenga dopo le mie esequie, con le modalità, nei luoghi e nei tempi ritenuti opportuni.

      Voglia porgere ai valorosi ed illustri Senatori il mio ultimo saluto ed il mio augurio più fervido di ben servire la Nazione e di ben governare la Repubblica al servizio del Popolo, unico sovrano del nostro Stato democratico.

      Che Iddio protegga l'Italia!

      Francesco Cossiga

      Roma, 18 settembre 2007 A.D.

      Sì unanime al "Piano straordinario contro le mafie"

      Con 279 voti favorevoli e un solo astenuto l'Assemblea il 3 agosto ha approvato il "Piano straordinario contro le mafie, nonché delega al Governo in materia di normativa antimafia" (ddl 2226). «Ritengo che non vi siano precedenti nella nostra storia. In due anni - ha detto in Aula il Presidente Schifani, esprimendo la propria soddisfazione per il sì pressoché unanime al ddl - questo Parlamento ha approvato norme di contrasto senza precedenti: dai sequestri dei patrimoni all'inasprimento dell'articolo 41-bis, al codice antimafia, votando tutti questi provvedimenti all'unanimità e dimostrando che la legalità non è esclusiva di qualcuno ma è patrimonio di tutti gli uomini che stanno in politica».
      «Lo dobbiamo ai cittadini che ci hanno eletto - ha aggiunto il Presidente del Senato -, ai nostri giovani, alle future generazioni: consegnare loro un Paese al quale venga estirpato il bubbone della criminalità organizzata. E lo dobbiamo, in particolar modo, a tutte le vittime della mafia, che hanno pagato con la loro vita il contrasto alla criminalità organizzata».

      Fondi Affari esteri per la cooperazione allo sviluppo

      La Commissione Affari esteri lunedì 2 agosto in sede deliberante ha approvato il ddl 2272, nel testo trasmesso dalla Camera dei deputati, concernente la gestione di fondi dell'amministrazione degli affari esteri per la cooperazione allo sviluppo.

      Nuovo Gruppo parlamentare: Futuro e Libertà per l'Italia

      I senatori Baldassarri, Contini, De Angelis, Digilio, Germontani, Menardi, Pontone, Saia, Valditara e Viespoli hanno comunicato di costituire il Gruppo parlamentare denominato «Futuro e Libertà per l'Italia», indicando come coordinatore pro tempore del Gruppo il senatore Mario Baldassarri. Conseguentemente i senatori citati cessano di appartenere al Gruppo del Popolo della Libertà. Lo ha comunicato in Aula, nel corso della seduta di lunedì 2 agosto, la Vice Presidente di turno, senatrice Bonino.

      Decreto-legge sulle missioni internazionali: sì definitivo in Aula

      Nella seduta antimeridiana di martedì 3 agosto, l'Assemblea ha approvato, in seconda lettura, il ddl 2291 di conversione del decreto-legge n.102, recante proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia (scade il 5 settembre).

      Il provvedimento - come ha detto in Aula il relatore per la 3a Commissione Bettamio - "proroga per sei mesi, innovando rispetto al precedente di quattro mesi, le autorizzazioni di spesa per la partecipazione italiana alle missioni internazionali di pace. Gli stanziamenti ammontano a 700 milioni di euro e questa entità è sostanzialmente in linea con quella del primo trimestre". Soffermandosi in particolare sull'impegno italiano in Afghanistan, il sen. Bettamio ha ricordato che "il nostro Paese concorre con una serie di iniziative e di provvedimenti, che non si limitano solamente alla parte finanziaria. Ne cito un paio, che mi paiono particolarmente importanti. Il primo è costituito da un contingente di addestratori (circa 520), che affiancano le autorità o i servizi afghani, mettendoli in grado di ammodernarsi e di essere più incisivi. Mi piace ricordare che solo i Carabinieri hanno formato più di 4.000 poliziotti e che la Guardia di finanza ha formato e sta seguendo 20 ufficiali con funzioni doganali. Ma quello che mi pare più importante, anche dal punto di vista umanitario oltre che politico, è l'appoggio che il nostro Paese dà nel settore del diritto e della giustizia. Non ci limitiamo soltanto a formare giudici, procuratori o funzionari, ma lo facciamo nel settore della giustizia minorile; siamo inoltre impegnati nel rafforzamento del patrocinio gratuito, che in quel Paese è particolarmente esposto ad ogni sorta di discriminazione. Mi riferisco, ad esempio, a coloro che tradizionalmente sono privi della tutela giudiziaria: gli indigenti, i minori, le donne, eccetera. Si tratta quindi di un processo di transizione i cui sviluppi scaturiranno dalla Conferenza di Kabul, alla quale il nostro Paese partecipa non soltanto con la messa a disposizione di fondi, ma anche con un'assistenza continua in vari settori - oltre a quelli che ho citato - nel governo dell'Afghanistan".

      Il relatore per la 4a Commissione, sen. Ramponi, ha ricordato che le missioni italiane sono nel complesso una ventina, "sono distribuite nelle parti più svariate del mondo e sostanzialmente questo decreto conferma quanto già in precedenza stava accadendo: l'impegno dell'Italia è rimasto sostanzialmente costante".
      "La prima è l'operazione - ha poi riassunto il sen. Ramponi - in Afghanistan, dove finiremo entro la fine dell'anno per schierare circa 3.800 uomini. Vi è poi l'operazione in Libano, con circa 1.800 uomini; l'operazione nel Kosovo, 1.125 uomini oggi ma tendente a 650 alla fine dell'anno; l'operazione in Bosnia, con 172 nostri uomini; l'operazione Active Endeavour nel Mediterraneo da parte della Marina, con 85 uomini e naturalmente una nave; l'operazione Atlanta e l'operazione della NATO di contrasto alla pirateria che è scesa come impegno a 482 uomini".

      Organismi geneticamente modificati: Commissioni 7a e 9a riunite

      Le Commissioni Istruzione e Agricoltura riunite martedì 3 agosto hanno terminato l'esame del documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sugli organismi geneticamente modificati utilizzabili nel settore agricolo italiano per le produzioni vegetali, con particolare riguardo all'economia agroalimentare ed alla ricerca scientifica.

      Calendario dei lavori

      La Conferenza dei Capigruppo riunitasi il 3 agosto ha definito il calendario dei lavori successivo alla sospensione per la pausa estiva.

      Le Commissioni potranno riconvocarsi a partire da martedì 7 settembre. Peraltro, le Commissioni esteri e difesa sono autorizzate a convocarsi anche prima di tale data, ove occorra in relazione agli sviluppi della situazione internazionale.

      L'Assemblea tornerà a riunirsi mercoledì 15 settembre, alle ore 11, per l'esame dei disegni di legge recanti rendiconto e assestamento del bilancio dello Stato. Nel corso di tale settimana saranno inoltre posti all'ordine del giorno il disegno di legge di ratifica della Convenzione sugli animali da compagnia e il collegato in materia di lavoro pubblico e privato. Nella settimana successiva, dal 21 al 23 settembre, il calendario prevede la discussione del bilancio interno del Senato, il seguito dell'esame del predetto disegno di legge collegato e ratifiche di accordi internazionali.

      Riforma dell'università: sì del Senato

      L'Aula di Palazzo Madama giovedì 29 luglio ha approvato, in prima lettura, il ddl 1905 di organizzazione delle Università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario. I voti a favore sono stati 152, 94 i contrari e un senatore si è astenuto. La parola passa ora alla Camera.
      L'esame era iniziato con la relazione del sen. Valditara il 22 luglio; il senatore aveva sottolineato che il provvedimento rappresenta la più importante riforma della legislatura in materia di istruzione e di ricerca e affronta in modo organico i temi strategici per lo sviluppo del sistema universitario, ispirandosi ai principi della responsabilità e del merito. In particolare viene superato il modello organizzativo incentrato sulla sovrapposizione del senato accademico e del consiglio di amministrazione, distinguendo nettamente le funzioni dei due organi. Viene inoltre favorita la federazione di due o più università per razionalizzare la distribuzione delle sedi e per ottimizzare l'utilizzazione delle strutture e delle risorse. Si introduce quindi un fondo per il merito, destinato a promuovere l'eccellenza fra gli studenti, che richiederà stanziamenti adeguati, e si trasforma definitivamente la figura del ricercatore, prevedendo contratti di ricerca triennali in sostituzione del contratto a tempo indeterminato e disponendo un contestuale aumento della retribuzione e degli incentivi alla mobilità. Notevoli sono state poi le modifiche apportate in Commissione Istruzione, tese a definire meglio i compiti e la composizione del senato accademico e del consiglio d'amministrazione, a semplificare la governance interna, a introdurre un codice deontologico che fissi in modo esplicito i doveri dei docenti, a semplificare l'accesso al fondo per il merito, a rivedere le norme sullo stato giuridico di professori e ricercatori, incrementando gli obblighi didattici e rendendo più liberale il regime delle incompatibilità.



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