Assemblea

ORDINE DEL GIORNO

Giovedì 9 maggio 2024

alle ore 15

187a Seduta Pubblica

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ORDINE DEL GIORNO

Interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 151-bis del Regolamento(testi allegati)



INTERROGAZIONE SULLE INIZIATIVE DIPLOMATICHE CON LA FRANCIA PER OTTENERE GLI ONORI AI CADUTI ITALIANI DEL CONFLITTO IN INDOCINA NEGLI ANNI '50

(3-01111) (7 maggio 2024)

BIANCOFIORE - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale - Premesso che:

in Italia si era persa la memoria circa il dramma e il destino dei "legionari italiani", perlopiù altoatesini che 70 anni fa furono arruolati nella Legione straniera francese per combattere in Indocina, con un'imponente campagna stampa e mediatica porta a porta, che prometteva a figli disperati di un Paese povero che usciva dalla guerra futuro, lavoro e soprattutto alti compensi;

oggi, grazie al giornalista altoatesino Luca Fregona, questa storia italiana rimossa dalla memoria è riemersa in tutta la sua drammaticità raccontata nei suoi due libri editi dalla casa editrice "Athesia" rispettivamente nel 2021 "Soldati di sventura" e "Laggiù dove si muore" del 2023, che stanno avendo molto successo, suscitando, specie in Alto Adige-Südtirol, allo stesso tempo emozione e indignazione;

si tratta di ragazzi italiani nati tra il 1929 e il 1935 finiti, perlopiù ingenuamente, nella Legione straniera francese, propagandata come un'oasi di avventura e dal mito romantico, ignorando di essere destinati ad essere "carne da macello" nella guerra di riconquista coloniale in cui la Francia era impegnata in Indocina, volendo evitare spargimento di sangue francese;

la Legione straniera francese, nata nel 1831, venne impiegata nel XIX e XX secolo in vari scenari: soprattutto quando si preferiva evitare l'invio di truppe francesi "regolari", si impiegavano appunto legionari e truppe coloniali (senegalesi, marocchini, algerini). Tra le file della Légion étrangère i ragazzi italiani rappresentavano il contingente più numeroso;

gli italiani che combatterono nella Legione straniera francese in Indocina furono tra i 7 e i 10.000; circa 1.300 morirono in azione, per le ferite o per le malattie, altre centinaia rimasero mutilati o riportarono traumi psicologici gravissimi, altri ancora sopravvissero nei campi di prigionia;

in particolare, il 7 maggio 1954, nella tristemente nota battaglia della conca di Dien Bien Phu che sancì la sconfitta della Francia, finirono nelle micidiali trappole dei Viet centinaia di migliaia di giovani italiani, dei quali i genitori non hanno neppure potuto piangere o riporre i corpi;

tra questi vi è stato per esempio Alfredo Decarli, le cui tracce erano totalmente scomparse e la cui storia esemplificativa è venuta alla luce solo grazie al libro di Fregona;

"Fredi", soprannome di Decarli, era un italiano altoatesino strappato alla famiglia con le suddette promesse, partito come tanti altri per sconfiggere la povertà e per dimostrare ai genitori della sua ragazza di avere uno stipendio che lo rendesse degno di poterla sposare. Il ragazzo fu portato a Nizza da un intermediario francese infiltrato in Alto Adige-Südtirol e arruolato tra le truppe della Legione straniera francese il 20 agosto 1953, inquadrato dapprima nella terza compagnia di passaggio, poi nel primo reggimento di fanteria straniero, nella regione di Mascara, Algeria nord occidentale, ed infine nella quarta compagnia di passaggio che, a Nouvion, addestrava i rinforzi da spedire in Indocina;

Alfredo Decarli, come risulta da un copioso carteggio epistolare intrattenuto con la propria sorella e la propria compagna all'epoca della guerra, nonché da documentazione attestata dal Bureau des anciens de la Légion étrangère, sarebbe arrivato in Indocina il 13 aprile 1954 e poi paracadutato a Dien Bien Phu il 18 aprile;

dalla scheda segnaletica della Legione straniera attestata dal Bureau des anciens, si apprende che Alfredo Decarli sarebbe deceduto a Dien Bien Phu il 19 aprile 1954 e ivi inumato il giorno successivo;

con l'ordine generale n. 1529 della Repubblica francese, il generale d'armata Paul Ely, commissario generale di Francia e comandante capo in Indocina cita Alfredo Decarli all'ordine del merito quale "valoroso combattente. Sebbene non avesse seguito alcun addestramento precedente, pare che si offrì volontario per essere paracadutato a Dien Bien Phu (Vietnam del Nord) dove fu sganciato appunto il 18 aprile 1954";

tale citazione comporterebbe il conferimento della croce di guerra per i teatri d'operazione esteri con la stella d'argento;

considerato che il nome di Alfredo Decarli non appare stranamente tra i nominativi dei combattenti incisi nel monumento commemorativo ai caduti della Legione straniera della guerra in Indocina a Fréjus, in Francia, così come neppure è mai stata corrisposta alla famiglia superstite né la piastrina identificativa del legionario, né si sa dove siano finiti i soldi degli stipendi, né è mai stata corrisposta alcuna indennità di guerra o vitalizio, diversamente da altri combattenti insigniti,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto esposto e quali iniziative di competenza intenda assumere presso il Governo francese affinché possa assicurare ai familiari superstiti di Alfredo Decarli e di altri sfortunati ragazzi italiani caduti in Indocina l'indennità di guerra vitalizia retroattiva e il riconoscimento dell'opera valorosa prestata, per la quale hanno perso la loro giovane vita per una nazione straniera che li ha abbandonati.

INTERROGAZIONE SULLA VICENDA DELL'ARRESTO DEL CONNAZIONALE MATTEO FALCINELLI A MIAMI

(3-01107) (7 maggio 2024)

SCALFAROTTO - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale - Premesso che:

nella notte tra il 24 e 25 febbraio 2024, nella città di Miami è stato arrestato Matteo Falcinelli, uno studente italiano di venticinque anni iscritto alla Florida International University;

le vicende che hanno portato all'arresto non sono state ancora del tutto chiarite: Matteo Falcinelli sarebbe entrato in un locale notturno e, secondo i suoi avvocati, ci sarebbe stato un diverbio circa un mancato pagamento, durante il quale Falcinelli si sarebbe accorto della mancanza dei suoi due cellulari;

mentre tentava di rinvenire i dispositivi elettronici, i gestori della sicurezza del locale avrebbero chiamato la polizia per denunciare il disturbo arrecato da Falcinelli;

accorsi sul posto, quattro agenti della polizia di Miami (da quanto si evince dagli stessi video delle proprie body cam) avrebbero ignorato le pacifiche richieste di Falcinelli di riottenere i propri cellulari ancora nel locali, procedendo invece con un arresto brutale, che vede Falcinelli scaraventato a terra, con la testa schiacciata tra il marciapiede e il ginocchio di uno degli agenti (cioè con la famigerata tecnica "hogtie" che ha portato al decesso di numerosi arrestati, tra cui George Floyd nel maggio 2020);

gli stessi video dimostrano come uno degli agenti, una volta entrato nel locale per recuperare i cellulari, li inserisce con altri documenti di Falcinelli, simulando un sequestro simultaneo degli stessi al momento dell'arresto;

sempre mentre Falcinelli è a terra, ammanettato e col ginocchio sulla nuca, si sentono gli agenti discutere su come giustificare l'arresto, finché uno di loro suggerisce di motivare il tutto col fatto che lui abbia toccato gli agenti: verrà incriminato per resistenza a pubblico ufficiale, nonostante dal video sia evidente che il dito, del tutto innocuo, che egli punta verso una delle targhette degli agenti era dovuto al fatto che Falcinelli avesse richiesto i loro nominativi per chiedere tutela rispetto al sopruso appena subito;

sempre dalle registrazioni della stessa polizia si ricava che alle 4.29 del 25 febbraio 2024 Falcinelli, che si trova inerme a camminare in cella, viene raggiunto in cella da quattro agenti, che cominciano a torturarlo: gli legano i piedi con una cinghia e lo ammanettano con i polsi dietro la schiena, lasciandolo da solo nella stanza, costretto in una posizione tale da provocare appositamente dolore e difficoltà nella respirazione, per ben 13 minuti;

Matteo Falcinelli è uscito di prigione grazie al pagamento di una cauzione cui hanno contribuito i suoi stessi colleghi di università, preoccupati della sua scomparsa: a causa delle percosse e delle violenze subite, Matteo Falcinelli è stato ricoverato in ospedale e posto nel reparto di psichiatria a causa del devastante quadro psicologico che presentava, con un alto rischio di suicidio;

dopo le violenze e le torture subite, ancora oggi ha difficoltà a compiere movimenti banali di vita quotidiana con le mani, presentando inoltre un evidente trauma psicologico che, secondo gli esperti, è alla base della sua attuale condizione di debilitazione, paura e sconvolgimento;

le violenze e le torture subite da Matteo Falcinelli rappresentano una chiara lesione dei diritti umani, del divieto di tortura e un attacco diretto alla dignità di un nostro concittadino che è stato lasciato solo, insieme alla sua famiglia, in tutto questo calvario, che rischia di condizionare per sempre la sua esistenza;

la totale inerzia delle autorità italiane nel corso di tutti questi mesi deve ora lasciare spazio a un'urgente iniziativa diplomatica volta a rendere giustizia per le barbarie violenze perpetrate a Matteo Falcinelli,

si chiede di sapere:

quali iniziative di propria competenza il Ministro in indirizzo abbia assunto nei confronti del Governo statunitense, sia direttamente, che tramite l'ambasciata, durante la vicenda descritta in premessa e quali iniziative intenda adottare per assicurare ogni tipo di supporto a Matteo Falcinelli e alla propria famiglia, nonché per assicurare che i responsabili di tali torture vengano assicurati prontamente alla giustizia;

se non ritenga di attivarsi, almeno in questa fase, per assicurare che Matteo Falcinelli non subisca pregiudizio dalla condanna ingiustamente comminatagli negli Stati Uniti.


INTERROGAZIONE SULL'ACCERTAMENTO DELLE RESPONSABILITÀ PER L'ARRESTO DI MATTEO FALCINELLI E SULL'ASSISTENZA CONSOLARE AL CONNAZIONALE

(3-01116) (8 maggio 2024)

CUCCHI, DE CRISTOFARO - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale - Premesso che:

a febbraio 2024, Matteo Falcinelli, un ragazzo di 25 anni di Spoleto, che si trovava in America da tre anni per motivi di studio, è stato arrestato a Miami, e poi processato, con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale, opposizione all'arresto e violazione di domicilio;

il ragazzo sta svolgendo al momento un trattamento alternativo al carcere, analogo all'istituto italiano della messa in prova;

da notizie stampa si è appreso che Falcinelli sarebbe stato oggetto di veri e propri atti di tortura, come reso noto alla famiglia da immagini della bodycam degli agenti statunitensi;

in particolare, le immagini, assolutamente raccapriccianti, mostrano una sorta di incaprettamento ai danni di Falcinelli, segni importanti sul suo viso, e lo stesso bloccato da un ginocchio, nonché da una cinghia stretta per aggiungere sofferenza durante la detenzione in cella;

l'incaprettamento praticato nei confronti del nostro connazionale, a parere degli interroganti, non può costituire solo un abuso della forza della polizia (già questo assolutamente inaccettabile e illegittimo), ma vera e propria tortura;

le regole internazionali sui diritti umani non possono essere violate, né in Italia, né in Europa, e nemmeno negli Stati Uniti: vige, infatti, il principio universale del divieto di trattamenti inumani e degradanti;

l'incaprettamento al quale è stato sottoposto negli USA Matteo Falcinelli, ovvero l'immobilizzazione per lungo tempo, mediante una tecnica che causa intenso dolore, quando evidentemente in quel momento lo stesso non poteva neanche costituire alcuna minaccia, è un trattamento illegale, che non può trovare alcuna giustificazione in termini di sicurezza;

oltre a manifestare la ferma condanna, in tutte le sedi, di quanto accaduto a Matteo Falcinelli, è assolutamente necessario fare tutto il possibile per chiarire le precise responsabilità di un atto ingiustificabile che, oltre ad aver colpito e segnato nel fisico il nostro connazionale, ha lasciato in lui profonde ferite a livello psicologico, che difficilmente potranno rimarginarsi;

parimenti è indispensabile tutto l'impegno possibile, in ogni sede, per sostenere e proteggere i nostri connazionali all'estero che siano stati oggetto di abusi da parte delle forze di polizia,

si chiede di sapere quali iniziative urgenti il Ministro in indirizzo abbia attivato nei confronti delle autorità statunitensi per accertare le responsabilità in riferimento alle torture subite da Matteo Falcinelli, nonché quelle poste in essere per sostenere la sua famiglia nei percorsi legali e giudiziari che verranno avviati per fare luce sulla drammatica vicenda.


INTERROGAZIONE SUGLI INTERVENTI DEL GOVERNO ITALIANO IN RELAZIONE ALL'ARRESTO E DETENZIONE DI MATTEO FALCINELLI

(3-01118) (8 maggio 2024)

VERINI, BOCCIA, ALFIERI, BAZOLI, MIRABELLI, LORENZIN, NICITA, ZAMBITO, IRTO, BASSO, D'ELIA, ZAMPA, ROSSOMANDO, CAMUSSO, CRISANTI, DELRIO, FINA, FRANCESCHELLI, FRANCESCHINI, FURLAN, GIACOBBE, GIORGIS, LA MARCA, LOSACCO, MALPEZZI, MANCA, MARTELLA, MELONI, MISIANI, PARRINI, RANDO, ROJC, SENSI, TAJANI, VALENTE, VERDUCCI - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale - Premesso che:

nella notte tra il 24 e il 25 febbraio 2024 uno studente italiano di 25 anni, Matteo Falcinelli, di Spoleto, è stato arrestato in Florida, a Miami, dove si trova da tre anni per frequentare un master alla Florida international university;

lo studente è stato arrestato fuori da un locale dove si era recato, a seguito di una discussione con i gestori in merito alla sparizione dei due cellulari, con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale, opposizione all'arresto e violazione di domicilio;

la vicenda dell'arresto risulta al momento poca chiara e controversa;

nei giorni scorsi sono state diffuse in Italia attraverso i siti web di alcuni organi di informazione le immagini videoregistrate relative all'arresto e alla successiva detenzione all'interno della stazione di polizia. Le diverse scene, di incredibile e inammissibile violenza, sarebbero state riprese dalle bodycam indossate dagli agenti anche all'interno della stazione di polizia, che il legale americano di Falcinelli è riuscito ad ottenere dalla Procura solo lo scorso 12 aprile nell'ambito del processo, di fatto terminato con l'ammissione al Pti, Pre trail intervention, una sorta di programma rieducativo;

come testimoniato da un primo video della bodycam di uno degli agenti, Falcinelli parlava con un poliziotto ripetendo più volte di voler riavere i suoi telefoni; il colloquio non si svolgeva in forma aggressiva, mentre la reazione, dopo il tentativo dello studente di capire il nome dell'agente con cui stava parlando sfiorando il suo distintivo, è stata immediatamente violenta;

Falcinelli è stato afferrato e messo a terra, ma non si è divincolato e ha provato a spiegare come non ci fosse alcuna forma di resistenza e pertanto alcun bisogno di arrestarlo. Tuttavia gli agenti non si sono fermati e anzi gli hanno praticato la manovra di immobilizzazione con un ginocchio sulla nuca schiacciata a terra, tristemente nota per aver causato il decesso di George Floyd;

da un successivo video emerge come nella stazione di polizia, Falcinelli si trovasse solo, a terra, con quattro agenti che hanno legato e tirato con una cinghia i piedi alle manette dietro la schiena, sottoponendolo a una manovra che in gergo tecnico viene definita hogtie restraint per 13 minuti, mentre il giovane italiano respirava a fatica, lamentava forte dolore e implorava più volte di essere liberato;

lo studente italiano è poi finito per 5 giorni in un ospedale psichiatrico, ferito in più parti del corpo e sotto choc, e da allora avrebbe tentato più volte il suicidio;

le violenze riprese nei video sono di una gravità inaudita, appaiono palesemente forme di tortura in spregio dei diritti umani e delle garanzie che uno Stato democratico deve assicurare anche nelle situazioni di detenzione e, come già evidenziato, hanno provocato pesanti conseguenze fisiche e psicologiche per Matteo Falcinelli;

le immagini, inoltre, smentiscono il verbale di polizia: i telefoni di cui Falcinelli ha lamentato il furto sono stati consegnati agli agenti dal personale del locale, avvalorando così le accuse del giovane studente e rendendo del tutto ingiustificato l'arresto, così come appare di tutta evidenza come egli non abbia aggredito alcun agente;

la famiglia Falcinelli ha deciso di sporgere denuncia presso la Procura di Roma e i legali hanno richiesto di visionare altre immagini delle bodycam degli agenti, ancora regolarmente in servizio, oltre alle immagini registrate dalle telecamere interne alla cella;

rilevato che, nonostante il Governo sia stato coinvolto sin dalle prime fasi, pochi giorni dopo l'arresto di Falcinelli, il 1° marzo, la Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, ha ringraziato pubblicamente lo Stato della Florida per il promesso trasferimento in Italia di Chico Forti, cittadino italiano condannato all'ergastolo negli Stati Uniti nel 2000 per omicidio e da sempre proclamatosi innocente,

si chiede di sapere:

se il Governo italiano abbia attivato tutte le procedure istituzionali e politiche nei confronti delle autorità statunitensi per chiedere conto di quanto avvenuto, manifestando, altresì, in tutte le sedi una ferma condanna per le torture subite da Matteo Falcinelli;

se e come ritenga di sostenere Matteo Falcinelli e la sua famiglia nei percorsi legali e giudiziari che verranno attivati per fare piena luce su quanto accaduto e assicurare giustizia in ordine alle violenze subite dal giovane studente italiano.


INTERROGAZIONE SULLE MISURE PER SOSTENERE L'EXPORT VERSO I MERCATI AFRICANI

(3-01113) (8 maggio 2024)

GASPARRI, CRAXI, DAMIANI, DE ROSA, FAZZONE, GALLIANI, LOTITO, OCCHIUTO, PAROLI, RONZULLI, ROSSO, SILVESTRO, TERNULLO, ZANETTIN - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale - Premesso che:

sin dal lancio del "Piano Mattei" da parte del Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, in occasione del vertice Italia-Africa del 28 e 29 gennaio 2024, il Governo italiano ha posto l'Africa al centro della sua azione di politica estera, tanto sul piano politico-securitario quanto su quello economico-commerciale;

in questa cornice, la cabina di regia per l'internazionalizzazione dell'8 marzo scorso ha definito il continente africano come area geografica prioritaria nell'ambito dell'azione di sostegno pubblico all'export e all'internazionalizzazione del sistema economico italiano per il 2024, con l'obiettivo di rafforzare la collaborazione economica con il continente, alimentando un circolo virtuoso di sviluppo e crescita;

a tal fine, nella mattinata di mercoledì 8 maggio, si è tenuto presso il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale il primo forum di dialogo imprenditoriale Italia-Africa, con la partecipazione di delegati africani ed italiani delle rispettive comunità d'affari,

si chiede di sapere quali saranno i seguiti dell'iniziativa illustrata e quali azioni intenda intraprendere il Ministro in indirizzo per dare ulteriore impulso all'azione di sostegno all'export verso l'Africa e sostenere gli operatori nell'affrontare le principali sfide connesse ai loro percorsi di crescita sui mercati africani.


INTERROGAZIONE SULL'ETICHETTATURA TRASPARENTE DELLE CARNI IN RELAZIONE ALLE CONDIZIONI DI TRATTAMENTO DEGLI ANIMALI

(3-01119) (8 maggio 2024)

UNTERBERGER, SPAGNOLLI - Al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste - Premesso che:

l'articolo 16 del regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio ha istituito il sistema di qualità nazionale (SQN), un regime di qualità volontario, aperto a tutti i produttori europei e relativo alle caratteristiche specifiche del prodotto, a particolari metodi di produzione oppure ad una qualità del prodotto finale significativamente superiore alle norme commerciali correnti in termini di sanità pubblica, salute delle piante e degli animali, benessere degli animali o tutela ambientale;

al fine di adeguare le relative disposizioni che regolano il sistema di qualità nazionale per il settore zootecnico e la modalità di accesso dei produttori ai singoli disciplinari di produzione previsti alla novellata normativa dell'Unione, con decreto ministeriale 16 dicembre 2022, n. 646632, è stato istituito in Italia il sistema di qualità nazionale zootecnia (SQNZ), che prevede un'adesione volontaria e aperta a tutti gli operatori legittimamente interessati;

l'obiettivo è quello di valorizzare le produzioni che prediligono e adottano sistemi di qualità nel settore zootecnico e, al contempo, fornire al consumatore informazioni corrette in merito ad un prodotto definito come proveniente da un sistema di qualità nazionale;

tuttavia, pur trattandosi di un primo passo verso un sistema di produzione trasparente, si è ancora nell'ambito di un meccanismo di adesione volontario al regime di qualità, il che sicuramente consente ai produttori virtuosi di qualificarsi come tali, ma non consente invece ai consumatori di avere, attraverso l'etichettatura, informazioni veritiere e realistiche valevoli per tutte le produzioni;

mentre cresce, infatti, l'interesse dei cittadini sulle condizioni degli animali negli allevamenti, le etichette sui prodotti di origine animale sono spesso vaghe e fuorvianti, con il risultato di confondere, anziché aiutare, i consumatori, che sono sempre più alla ricerca di prodotti rispettosi della salute e del benessere animale;

la mancanza di chiarezza a livello normativo sull'utilizzo in etichetta della dicitura "benessere animale", accompagnata dalla mancanza di una certificazione univoca che obblighi tutti i produttori ad indicare la provenienza, il metodo di allevamento, il luogo del macello e la distanza percorsa dall'animale fino alla macellazione, non solo compromette la libertà di scelta dei consumatori, ma va a svantaggio anche di tutti quegli allevatori e produttori che scelgono di operare all'interno di allevamenti non intensivi, di piccoli circuiti di produzione e con scarso utilizzo di farmaci, in favore di una transizione verso un sistema alimentare sostenibile;

l'etichettatura secondo i luoghi e i metodi di produzione e di allevamento non è solo, infatti, un mezzo per consentire ai consumatori finali di fare scelte consapevoli, ma è anche un valido strumento a disposizione del Governo per indirizzare maggiori risorse verso quelle produzioni a ridotto impatto ambientale e sulla salute umana, che vantano migliori livelli di sostenibilità, metodi di allevamento rispettosi del benessere animale e prodotti qualitativamente superiori;

al fine di rendere visibili gli sforzi degli allevatori virtuosi per favorire il benessere animale e di dare l'opportunità ai consumatori di scegliere attivamente a favore di una produzione più rispettosa degli animali in fase di acquisto, la Germania ha introdotto l'obbligo di indicare in etichetta le condizioni di allevamento dei suini da cui la carne proviene, in vista di estendere progressivamente anche alle altre specie;

considerato che:

il benessere animale ha un'importanza sempre maggiore per i consumatori, come risulta anche da diversi sondaggi, i quali sono sempre più interessati ai metodi e alle condizioni di allevamento e di trasporto degli animali fino al luogo della macellazione;

un sistema di etichettatura trasparente consentirebbe al consumatore di acquistare carni di qualità, prodotte e macellate in loco o a breve distanza e di disincentivare la produzione di carni da animali allevati intensivamente e trasportati per lunghe distanze e in condizioni insopportabili fino al luogo della macellazione;

pertanto, sarebbe opportuno introdurre un sistema di etichettatura trasparente, basato sul rigoroso rispetto di regole produttive in grado di valorizzare le migliori pratiche zootecniche, favorendo l'allevamento all'aperto, soprattutto quello transumante, la cui pratica è stata riconosciuta anche dall'UNESCO, il che favorirebbe anche le produzioni tradizionali e i piccoli allevatori,

si chiede di sapere quale sia, ad oggi, il numero complessivo di operatori che hanno aderito al sistema di qualità nazionale zootecnia e in che modo i rivenditori finali promuovano le produzioni di qualità all'interno delle attività commerciali, nonché i vantaggi complessivi eventualmente derivati, in termini di miglioramento del benessere animale, di scelte dei consumatori, di impatto ambientale e sulla salute umana e, infine, se il Ministro in indirizzo non concordi sull'opportunità di introdurre un sistema di etichettatura univoco, trasparente e obbligatorio per tutte le produzioni, che riporti informazioni chiare soprattutto in ordine alla provenienza, alla modalità di allevamento degli animali e alla distanza percorsa dall'animale fino al luogo della macellazione.

INTERROGAZIONE SUI CONTROLLI NEL SETTORE DELL'ALLEVAMENTO CONTRO IL FENOMENO DELLA "MAFIA DEI PASCOLI"

(3-01115) (8 maggio 2024) (già 4-00742) (3 ottobre 2023)

DI GIROLAMO, MAZZELLA, BILOTTI, NATURALE - Al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste - Premesso che:

il 26 settembre 2023 la maxi operazione denominata "Transumanza", condotta dalla Guardia di finanza di Pescara sotto il diretto coordinamento della Direzione distrettuale antimafia (DDA) della Procura de L'Aquila, ha portato all'ennesima scoperta di una frode milionaria al Fondo europeo agricolo di garanzia (F.E.A.G.A.);

i soggetti e gli enti coinvolti sono 75, le misure cautelari personali disposte 25, le perquisizioni e i sequestri preventivi in esecuzione ammontano a 16. Le indagini si sono svolte in larga parte del Paese ed hanno coinvolto regioni quali Abruzzo, Puglia, Trentino-Alto Adige, Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Lazio e Campania. Le frodi accertate dai finanzieri ammonterebbero a circa 5 milioni;

il pool investigativo ha sequestrato somme a 24 imprese agricole e 38 soggetti accusati a vario titolo di autoriciclaggio, ricettazione, truffa aggravata ai danni dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Si sospetta il coinvolgimento della "mafia foggiana", considerata la partecipazione di soggetti affiliati alle organizzazioni criminali del Gargano;

considerato che:

la "mafia dei pascoli" rappresenta ormai un fenomeno fortemente ancorato in molti territori del nostro Paese;

nel corso degli anni sono passate alla cronaca numerose vicende criminali che hanno riguardato tale fenomeno, a dimostrazione del fatto che le organizzazioni criminali ritengono il sistema dei contributi comunitari concessi nel settore agricolo un vero e proprio business. Il caso più emblematico, tra i molti, è senza dubbio quello del maxiprocesso dei "Nebrodi", conclusosi il 1° novembre 2022 con l'emissione di condanne per oltre 6 secoli di carcere per reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, danneggiamento a seguito di incendio, uso di sigilli e strumenti contraffatti, falso, trasferimento fraudolento di valori, estorsione, truffa aggravata;

la maxi operazione "Transumanza" avvenuta in questi giorni e condotta dalla DDA della Procura de L'Aquila mette dunque ancora di più in luce una questione tutt'altro che risolta: il sistema della concessione dei contributi europei non funziona. La liberalizzazione dei titoli e la riduzione dei contributi per l'allevamento ovino in favore di quello bovino sono solo due degli elementi che favoriscono il proliferare di tale fenomeno. Tutto ciò va dunque a vantaggio delle grandi aziende che occupano vaste aree di terreni con l'obiettivo unico di accedere ai fondi europei, pur non garantendo l'effettiva attività di pascolo degli animali, che contribuisce a incrementare l'ulteriore fenomeno negativo dell'eccessivo imboschimento dei terreni;

a ciò si aggiunga che, a livello locale, i Comuni spesso sono sprovvisti di regolamenti o piani di riparto idonei ad assicurare un'equa assegnazione dei terreni demaniali, i quali sono fondamentali per ottenere i titoli PAC (politica agricola comune), che rappresentano il valore in base al quale si ha il diritto di accedere ai contributi comunitari a sostegno dell'agricoltura;

il meccanismo, pertanto, continua a rimanere sempre lo stesso: intimidazioni e minacce agli allevatori locali con incendi e avvelenamenti dei loro animali, grandi aziende che ottengono la concessione di vaste aree, assenza di un apparato normativo che garantisca controlli e assicuri il corretto accesso ai contributi comunitari;

il sistema dei pascoli è anche ben descritto in una relazione redatta nel 2018 da un gruppo di ricerca dell'università de L'Aquila, intitolata "Evidenze di fenomeni criminogeni in riferimento ai pascoli montani e ai contributi europei della Politica Agricola Comune (PAC)", che incrocia più di mille testimonianze di agricoltori con nomi e società che gestiscono i pascoli e che sono riconducibili a famiglie mafiose di tutta Italia;

si registra inoltre la presenza di aziende agricole fantasma che spesso non allevano e non producono alcunché, o nel migliore dei casi hanno sempre gli stessi capi di bestiame spostati da una parte all'altra, distruggendo di fatto l'economia agricola locale,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti descritti;

se siano state adottate iniziative di competenza per garantire la sicurezza degli allevatori, tutelare l'economia locale legata all'attività di allevamento, effettuare controlli circa il corretto uso dei fondi comunitari e, in caso affermativo, quali siano gli esiti di tali controlli;

quali urgenti iniziative, stante la perdurante situazione esposta, intenda intraprendere per scongiurare l'eventuale uso fraudolento dei fondi comunitari e porre fine agli affari sporchi della "mafia dei pascoli".

INTERROGAZIONE SULLE MISURE PER CONTRASTARE GLI EFFETTI DELLA CARENZA IDRICA SUL COMPARTO VITIVINICOLO ITALIANO

(3-01114) (8 maggio 2024)

BERGESIO, BIZZOTTO, CANTALAMESSA, ROMEO - Al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste - Premesso che:

i cambiamenti climatici in atto stanno mettendo a dura prova il comparto agricolo, che più di altri appare fortemente influenzato dalle variabili meteorologiche;

con riferimento al comparto vitivinicolo, la regione Piemonte in particolare è reduce da due annate disastrose per via dei cambiamenti del clima; siccità estrema e temperature elevate hanno infatti segnato il quadro climatico per gli anni 2022 e 2023, influenzando senza dubbio l'annata vitivinicola 2024;

lo scenario descritto rappresenta una situazione di assoluta emergenza, che non si è mai verificata in passato, ma che, vista la tendenza ravvisabile già in parte negli anni 2020-2021, rischia di configurarsi come una nuova normalità con cui le aziende di settore sono costrette necessariamente a confrontarsi;

sono evidenti, infatti, a livello nazionale i danni provocati alla viticoltura dallo stress idrico determinatosi a causa di eventi climatici estremi, i quali, anche in caso di ristabilimento di situazioni climatiche ottimali, non sarebbero in ogni caso recuperabili nell'arco di un breve periodo;

i viticoltori sono destinati dunque a subire ripercussioni importanti nell'esercizio della loro attività, per via di una riduzione degli introiti a fronte di un aumento dei costi di produzione; si tratta di una situazione di grave difficoltà che rischia di minare la sopravvivenza stessa delle aziende viticole, soprattutto in determinate regioni del Paese;

diverse Regioni, anche su istanza delle organizzazioni di settore, hanno già adottato una strategia di adattamento che ha visto l'attivazione di misure straordinarie sullo stato di calamità, al fine di supportare le imprese in questo difficile contesto;

l'impatto della filiera vinicola sul sistema economico italiano è importantissimo ed è necessario non disperderlo: 2.300 imprese, 21,5 miliardi di euro di fatturato, 10 miliardi di export e più di 81.000 occupati, questi i dati che fanno del comparto vinicolo un'eccellenza agroalimentare del made in Italy,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza delle problematiche denunciate e quali misure immediate intenda attivare al fine di contrastare gli effetti negativi della carenza idrica sul comparto vitivinicolo italiano.


INTERROGAZIONE SUI RECENTI INTERVENTI NORMATIVI URGENTI IN MATERIA AGRICOLA

(3-01120) (8 maggio 2024)

DE CARLO, MALAN, POGLIESE, AMIDEI, ANCOROTTI, FALLUCCHI, MAFFONI - Al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste - Premesso che:

secondo le stime del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CREA), la filiera agroalimentare italiana, nel suo complesso, ha un valore stimato in termini di fatturato pari a circa 550 miliardi di euro, per oltre 1,5 milioni di persone impiegate;

sono numerose le sfide e crisi che l'agroalimentare italiano ha dovuto affrontare negli ultimi anni, dagli effetti negativi causati sul settore dal perdurare del conflitto russo-ucraino al verificarsi di eventi climatici avversi, alla diffusione di fitopatie ed epizoozie e alla proliferazione di specie alloctone invasive come il granchio blu;

in tal senso, nel Consiglio dei ministri del 6 maggio 2024, il Governo Meloni ha licenziato un provvedimento fortemente voluto dal Ministro in indirizzo, detto "decreto agricoltura", che predispone in modo trasversale vari ambiti di intervento orientati a sostenere le imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura, mostrando un'attenzione inedita per il settore primario per qualità e quantità delle misure previste, nonché per entità degli stanziamenti, dando seguito agli impegni assunti dalla maggioranza di Governo;

il testo prevede misure finanziarie a sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura che versano in uno stato di crisi economica e finanziaria, come anche la moratoria dei mutui in agricoltura e contributi per l'abbattimento degli interessi passivi, nonché nuove risorse economiche per contrastare fitopatie e sostenere produzioni nazionali di assoluto interesse e rilevanza, andando quindi ad intaccare fenomeni come la peronospora della vite e la moria del kiwi;

il provvedimento prevede anche un rafforzamento degli strumenti per riequilibrare il valore lungo la filiera e contro le pratiche commerciali sleali, nonché ulteriori misure finalizzate a limitare il consumo del suolo agricolo relativamente all'installazione indiscriminata di pannelli solari;

tra l'altro, sono previste anche ulteriori ed importanti misure per contrastare il fenomeno della peste suina africana, nonché la nomina di un commissario straordinario per fronteggiare l'emergenza del granchio blu;

il testo, inoltre, reca disposizioni per completare il processo di eradicazione sul territorio nazionale di brucellosi e tubercolosi bovina e bufalina, con la nomina di un commissario straordinario con compiti di coordinamento e monitoraggio delle azioni poste in essere nei territori colpiti,

si chiede di sapere quali siano i contenuti di maggiore impatto sul mondo agricolo e della pesca del provvedimento.



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