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24 febbraio 2025 | Numero 89
Temi e provvedimenti in Senato → Giustizia
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Autopsia obbligatoria in caso di morte avvenuta in carcere, valore degli immobili espropriati, misure alternative alla detenzione, magistratura onoraria, attribuzione del cognome ai figli, riunione interparlamentare in tema di giustizia digitale, disposizioni in materia di sicurezza pubblica, responsabilità nell'esercizio della professione forense, processo telematico, modifiche al Codice civile in materia di successioni, efficacia esecutiva dei pareri di congruità degli ordini professionali

Autopsia obbligatoria in caso di morte avvenuta in carcere

La settimana scorsa la 2a Commissione ha svolto le seguenti attività:

  • Audizioni nell'ambito della discussione in sede redigente del ddl n. 1044 sull'autopsia obbligatoria in caso di morte avvenuta in carcere, avviata il 12 novembre con la relazione del senatore Bazoli (PD).
    In considerazione della situazione attuale delle carceri italiane, con particolare riferimento ai dati riguardanti il sovraffolamento delle strutture nonché l'aumento dei suicidi, delle dipendenze da psicofarmaci e dei ricorsi per trattamenti inumani e degradanti, la proposta, d'iniziativa della senatrice Cucchi (AVS), prevede, all'articolo 1, la modifica delle norme attuative del Codice di procedura penale, per rendere obbligatoria l'autopsia in caso di morte avvenuta in una struttura detentiva. L'articolo 2 istituisce all'interno delle strutture penitenziarie uno sportello di consulenza legale a disposizione dei detenuti.
    Il 27 novembre è stata avviata la discussione generale, con l'intervento della senatrice proponente Cucchi. Il 17 dicembre, su proposta del senatore Bazoli (PD), è stato deliberato lo svolgimento di audizioni che sono state avviate il 21 gennaio.
    Nella seduta dell'Ufficio di Presidenza del 18 febbraio la procedura informativa si è conclusa con l'audizione di Gabriele Casaburi, specialista in medicina legale (video).
    Questa settimana è prevista la ripresa della discussione nelle sedute plenarie convocate a partire da martedì 25 alle 14,30.
  • Seguito dell'esame del ddl n. 954 sulla determinazione del valore dell'immobile espropriato, avviato in sede redigente il 14 febbraio 2024 con la relazione della senatrice Stefani (LSP) e rimesso in sede referente il 6 marzo.
    La proposta intende modificare l'articolo 568 del Codice di procedura civile al fine di rendere la determinazione del valore degli immobili espropriati meno soggetta alla discrezionalità degli esperti nominati dal giudice, più coerente con la definizione di un importo proporzionato al valore reale del bene e più standardizzata a livello nazionale. Sono a tal fine richiamate nel testo le norme UNI di riferimento e i migliori standard estimativi nazionali.
    La procedura informativa, avviata l'11 giugno 2024, si è conclusa la scorsa settimana nella seduta dell'Ufficio di Presidenza del 18 febbraio, con l'audizione di Giampiero Bambagioni, docente di economia ed estimo civile e di valutazione economica dei progetti presso l'Università di Perugia (video).
    Nella seduta del 20 febbraio si è svolta la discussione generale, con l'intervento della relatrice Stefani, che ha sottolineato come dalle audizioni svolte sia emersa l'utilità della proposta volta a individuare criteri condivisi per la stima dei beni immobiliari. Il termine per la presentazione di emendamenti e ordini del giorno è stato fissato alle 12 di mercoledì 5 marzo.
    Il seguito dell'esame è previsto questa settimana nelle sedute plenarie convocate a partire da martedì 25 alle 14,30.
  • Seguito dell'indagine conoscitiva sulle misure alternative alla detenzione con particolare riguardo agli strumenti di controllo elettronico, di iniziativa della senatrice Campione (FdI) e illustrata dal Presidente Bongiorno (LSP) nella seduta del 5 novembre 2024.
    La procedura informativa, avviata il 4 febbraio, è proseguita nella seduta plenaria del 18 febbraio con l'audizione del presidente del Tribunale di sorveglianza di Firenze Marcello Bortolato, che ha svolto una relazione e ha risposto ai quesiti formulati dal senatore Rastrelli (FdI) e dal Presidente Bongiorno (LSP) (video). Il 20 febbraio è stata sentita Antonella Faieta, presidente dell'Associazione nazionale volontarie del Telefono rosa, che ha svolto una relazione e ha replicato alle domande dei senatori Berrino, Sisler, Rastrelli (FdI), Erika Stefani e Potenti (LSP) nonché del Presidente Bongiorno (LSP) (video).
  • Seguito e conclusione dell'esame in sede referente del ddl n. 1322 sulla magistratura onoraria, avviato il 21 gennaio con la relazione del senatore Berrino (FdI).
    La proposta, di iniziativa governativa, collegata alla manovra di finanza pubblica e approvata dalla Camera dei deputati il 5 dicembre, modifica il decreto legislativo n. 116/2017 di riforma organica della categoria per introdurre una revisione del regime giuridico, economico e previdenziale dei magistrati onorari attualmente in servizio. Le nuove norme prevedono l'inquadramento in un rapporto di lavoro subordinato e definiscono l'orario di lavoro sia dei magistrati onorari che esercitano le funzioni in via esclusiva, sia di quelli che le esercitano in via non esclusiva. Ulteriori disposizioni disciplinano ferie, trasferimenti, destinazione in supplenza, valutazione di idoneità, responsabilità disciplinare, trattamento economico, regime previdenziale e fiscale.
    Il 28 gennaio è iniziata la discussione generale, con l'intervento dei senatori Zanettin (FI-BP), Lopreiato (M5S), Rossomando (PD), Rastrelli (FdI) e Stefani (LSP). I senatori della maggioranza hanno auspicato una rapida approvazione del testo trasmesso dalla Camera, rinviando ad altri successivi provvedimenti la soluzione di ulteriori, seppure importanti, questioni. Il 4 febbraio si è conclusa la discussione generale. Il termine per la presentazione di emendamenti e ordini del giorno è scaduto il 12 febbraio.
    Nella seduta del 18 febbraio il Presidente Bongiorno (LSP) ha comunicato la presentazione di 31 emendamenti e 18 ordini del giorno, pubblicati in allegato al resoconto. Per illustrare le proposte di iniziativa dei rispettivi Gruppi sono quindi intervenute le senatrici Lopreiato (M5S) e Rossomando (PD). Nella seduta antimeridiana del 19 febbraio si è svolto l'esame degli emendamenti, che sono stati tutti respinti, ritirati o dichiarati inammissibili in seguito al parere contrario della Commissione bilancio. Sono stati quindi respinti o ritirati tutti gli ordini del giorno, ad eccezione del G/1322/12/2 (testo 2), Bazoli (PD) e altri, sul riconoscimento di una progressione economica nell'ambito del sistema di valutazione dei magistrati onorari, che è stato accolto previa riformulazione dal sottosegretario per la giustizia Del Mastro Delle Vedove. Nella successiva seduta pomeridiana è stato posto in votazione il mandato al relatore. Sono intervenuti per dichiarazione di voto a nome dei rispettivi Gruppi la senatrice Lopreiato (M5S), i senatori Erika Stefani (LSP) e Rastrelli (FdI), favorevoli, nonché il senatore Bazoli (PD), astenuto. È risultato quindi approvato il mandato al relatore a riferire favorevolmente in Assemblea sull'approvazione del disegno di legge, nel testo trasmesso dalla Camera dei deputati.
  • Seguito della discussione in sede redigente dei disegni di legge nn. 2, 21, 131 e 918, norme in materia di attribuzione del cognome ai figli (e delle petizioni nn. 189 e 736 ad essi attinenti), avviata l'11 gennaio 2024 con la relazione della senatrice Rossomando (PD).
    Le proposte prevedono modifiche alla disciplina civilistica sull'attribuzione del cognome al fine di garantire la parità tra i genitori, in linea con la recente giurisprudenza della Corte costituzionale e della Corte europea dei diritti dell'uomo. Per ulteriori approfondimenti si rinvia ai dossier predisposti dal Servizio studi.
    Tra il 15 febbraio e il 19 settembre 2024 si sono svolte le audizioni informali in Ufficio di Presidenza. Il 22 gennaio sono intervenuti nella discussione generale i senatori Rastrelli (FdI), che ha auspicato il ripristino della vecchia disciplina basata sulla derivazione patrilineare del cognome per evitare la frammentazione dell'indentità familiare, e Scalfarotto (IV), che ha sostenuto le ragioni dell'adeguamento dell'attuale disciplina al principio dell'uguaglianza tra i genitori. La discussione generale è proseguita il 29 gennaio con gli interventi dei senatori Zanettin (FI-BP), favorevole ad un'attuazione delle decisioni della Corte costituzionale senza forzature ideologiche e aggravi burocratici, e Unterberger (Aut), che ha proposto di valorizzare il lavoro già svolto nella precedente legislatura. Il 5 febbraio la discussione generale si è conclusa con gli interventi della senatrice Maiorino (M5S), che ha ribadito l'esigenza di eliminare le diseguaglianze tra uomini e donne, del senatore Berrino (FdI), che a nome del proprio Gruppo ha confermato l'orientamento già espresso dal senatore Rastrelli sul ripristino di una disciplina volta a valorizzare la tradizionale discendenza patrilineare, della senatrice Stefani (LSP), secondo la quale spetta al legislatore individuare i criteri di attribuzione dei cognomi, senza dissattendere la giurisprudenza costituzionale ma tenendo anche conto della cultura diffusa nel Paese sul legame tra appartenenza familiare, cognome paterno e identità personale. La relatrice Rossomando, intervenuta in replica, ha rilevato che il Comitato ristretto per l'elaborazione del testo unificato dovrà risolvere in senso non ideologico i molteplici profili posti dalle sentenze della Corte costituzionale, primo fra tutti la questione del meccanismo moltiplicatore dei cognomi nelle generazioni.
    Nella sedute del 18 e del 20 febbraio il Presidente Bongiorno e la relatrice Rossomando si sono ulteriormente soffermate sui nodi tecnici rigaurdanti il momento e il criterio della scelta dei cognomi da trasmettere, che dovranno essere sciolti nella definizione di un testo condiviso.
    Il seguito dell'esame è previsto questa settimana nelle sedute plenarie convocate a partire da martedì 25 alle 14,30.
  • Informativa sulla riunione interparlamentare in tema di giustizia digitale, svolta presso il Parlamento europeo a Bruxelles il 4 dicembre 2024.
    Nella seduta del 18 febbraio il Presidente Sisler (FdI) e il senatore Bazoli (PD), che hanno preso parte alla riunione di Bruxelles, hanno riferito i contenuti emersi nel corso dei lavori, riguardanti i principali atti legislativi approvati e in corso di approvazione, nell'Unione europea e nei Paesi membri, in materia di digitalizzazione dei procedimenti giudiziari e di regolamentazione dei sistemi di intelligenza artificiale
  • Seguito dell'esame in sede referente, in Commissioni riunite con la 1a, del ddl n. n. 1236 su disposizioni in materia di sicurezza pubblica, avviato il 1° ottobre con le relazioni illustrative dei senatori Lisei (FdI), per la 1a Commissione, e Stefani (LSP), per la 2a.
    Il provvedimento, approvato dalla Camera dei deputati il 18 settembre, prevede l'introduzione di disposizioni per la prevenzione e il contrasto del terrorismo e della criminalità organizzata, tra le quali nuove fattispecie di reato in materia di detenzione di istruzioni per il compimento di atti terroristici, e reca modifiche al Codice antimafia in materia di gestione di beni sequestrati e confiscati. In materia di sicurezza urbana, il disegno di legge prevede modifiche al codice penale e al codice di procedura penale su circostanze aggravanti comuni e di truffa, il danneggiamento in occasione di manifestazioni, l'impedimento alla libera circolazione su strada e il contrasto dell'occupazione arbitraria di immobili destinati a domicilio altrui. Sulla tutela del personale in servizio, il Capo III introduce alcune modificazioni al codice penale, il rafforzamento della sicurezza degli istituti penitenziari e la dotazione di videocamere al personale delle Forze di polizia, mentre il Capo IV integra la normativa vigente in materia di sostegno agli operatori economici vittime di usura. Infine, il Capo V prevede disposizioni sull'ordinamento penitenziario, in particolare in materia di attività lavorativa dei detenuti.
    Le audizioni informali negli Uffici di Presidenza riuniti, avviate l'8, si sono concluse il 23 ottobre. La discussione generale, avviata il 29 ottobre, si è conclusa il 7 novembre. L'11 novembre sono stati pubblicati gli emendamenti e ordini del giorno presentati ed è stata avviata l'illustrazione delle proposte di modifica, che si è conclusa nella seduta del 27 novembre, nella quale sono stati poi comunicati gli emendamenti dichiarati improponibili o inammissibilli. Il 4 dicembre è stata avviata la votazione degli emendamenti, proseguita nelle sedute del 5, 11, 17 e 18 dicembre. Il 5 è stata revocata l'improponibilità precedentemente dichiarata per alcune proposte di modifica. L'11 si è svolto un dibattito sull'ordine dei lavori, in relazione all'ipotesi, riferita da notizie di stampa, che il Governo intenda presentare alcuni emendamenti. La votazione è ripresa nelle sedute del 14 e 15 gennaio, nelle quali sono stati dibattuti e respinti gli emendamenti agli articoli 14, che trasforma in reato penale l'attuale illecito amministrativo di blocco stradale, e 15, che prevede un aggravamento delle disposizioni sull'esecuzione penale nei confronti delle detenute madri. Nelle sedute del 21, 22 e 23 gennaio sono stati respinti gli emendamenti agli articoli 16, sull'inasprimento delle sanzioni per l'impiego dei minori nell'accattonaggio, 17, sull'assunzione di personale di polizia locale nelle città metropolitane della Sicilia (Palermo, Messina, Catania), e 18, che modifica la legge 242/2016 sulla coltivazione della canapa, introducendo, tra l'altro, il divieto di importazione, cessione, lavorazione e commercio delle relative infiorescenze. Nelle sedute del 28, 29 e 30 gennaio sono stati respinti gli emendamenti agli articoli 19, che modifica le disposizioni penali sui reati di violenza o minaccia e di resistenza a un pubblico ufficiale e sulle relative aggravanti, 20, che inasprisce le sanzioni per lesioni personali ad agenti di polizia nell'adempimento delle loro funzioni, 21, che disciplina la dotazione di dispositivi di videosorveglianza al personale di polizia impiegato nei servizi di ordine pubblico e controllo del territorio, 22, che stanzia 860.000 euro annui per la coperture delle spese legali del personale di polizia indagato o imputato per fatti inerenti al servizio. Il 5 febbraio sono stati votati e respinti gli emendamenti all'articolo 23, che stanzia 120.000 euro annui per la coperture delle spese legali del personale delle Forze armate indagato o imputato per fatti inerenti al servizio, e 24, che introduce un'aggravante del reato di danneggiamento del patrimonio culturale nel caso in cui l'atto sia finalizzato a ledere il prestigio di un'istituzione pubblica.
    Nelle sedute del 18 e 19 febbraio le Commissioni riunite hanno votato e respinto gli emendamenti all'articolo 25, che inasprisce le sanzioni per inosservanza delle prescrizioni in materia di polizia stradale, e all'articolo 26, che introduce il nuovo reato di rivolta all'interno di un istituto penitenziario e l'aggravante del reato di istigazione a disobbedire alle leggi se commessa all'interno di un istituto penitenziario.
    Il seguito dell'esame è previsto questa settimana nelle sedute delle Commissioni riunite di martedì 25 e mercoledì 26 alle 20 e di giovedì 27 alle 10.
  • Audizioni nell'ambito dell'esame del ddl n. 745 sulla responsabilità nell'esercizio della professione forense, avviato in sede redigente il 27 novembre, con la relazione del senatore Rastrelli (FdI), e rimesso in sede referente il 28 novembre.
    L'attuale ordinamento della professione forense, di cui alla legge n. 247/2012, non prevede disposizioni in materia di responsabilità degli avvocati e la giurisprudenza prevalente ritiene che tale categoria di professionisti debba rispondere anche per colpa lieve. Considerando criticamente tale orientamento, in ragione della complessità e incertezza del contesto nel quale sono chiamati ad operare, la proposta, presentata dal senatore Zanettin (FI-BP), prevede che, analogamente a quanto stabilito per i magistrati, gli avvocati rispondano dei danni arrecati con dolo o colpa grave e non per attività di interpretazione di norme di diritto.
    Il 27 novembre, dopo la relazione illustrativa, è stata avviata la discussione generale. Il 3 dicembre, su proposta del senatore Zanettin (FI-BP), è stato deliberato lo svolgimento di un ciclo di audizioni.
    La procedura informativa, avviata il 4 febbraio, è proseguita la scorsa settimana nella seduta dell'Ufficio di Presidenza del 19 febbraio, con l'audizione di Maria Chiara Ruzza e di Dario Torinese, in rappresentanza del Movimento forense (video).
    Ulteriori audizioni sono previste questa settimana nelle sedute dell'Ufficio di Presidenza di martedì 25 alle 14,15 e mercoledì 26 alle 9,15.

Nelle convocazioni di questa settimana, oltre all'attività in sede consultiva, sono previste anche le seguenti attività:

  • Seguito della discussione in sede redigente del ddl n. 766 sul processo telematico, avviata il 31 gennaio 2024 con la relazione della senatrice Stefani (LSP).
    In una prospettiva di adeguamento alle esigenze di digitalizzazione dei procedimenti, il ddl mira a modificare alcune disposizioni del codice di procedura civile e delle relative disposizioni attuative. Il 3 aprile la discussione è stata disgiunta dall'esame del ddl n. 558 sull'istituzione della piattaforma unica per il deposito telematico degli atti processuali, precedentemente abbinato.
    La procedura informativa, avviata l'11 giugno 2024, si è conclusa l'11 febbraio. Il giorno successivo è iniziata la discussione generale, con gli interventi della sentrice Lopreiato (M5S), prima firmataria del disegno di legge, e del senatore Berrino (FdI), che hanno sottolineato l'utilità della proposta in relazione all'esigenza di migliorare alcuni passaggi dell'attuale procedura telematica.
  • Seguito della discussione in sede redigente dei ddl n. 409 e n. 960 sulle modifiche al Codice civile in materia di successioni, avviata il 5 novembre con le relazioni del senatore Zanettin (FI).
    Il ddl n. 409, presentato dalla senatrice Stefani (LSP) e altri, considerando l'accresciuta importanza dei comuni nell'ordinamento italiano e nella vita civile, prevede di sostituire tali enti allo Stato, nelle disposizioni del codice civile che disciplinano l'ente beneficiario dell'eredità nei casi in cui non via siano eredi per successione legittima né testamentaria. Il ddl n. 960, presentato dal senatore Berrino (FdI) e altri, interviene sull'istituto della rappresentazione, in base al quale i discendenti subentrano all'erede in tutti i casi in cui questi non può o non vuole accettare l'eredità. Attualmente il primo comma dell'articolo 468 del codice civile prevede che la rappresentazione abbia luogo, oltre che a favore dei discendenti dei figli, nella linea collaterale a favore dei discendenti dei fratelli e delle sorelle del defunto. Nulla è tuttavia previsto nel caso in cui il testatore non abbia né fratelli, né sorelle, né ascendenti, ma solamente cugini o nipoti. La proposta vuole colmare questo vuoto, stabilendo che la rappresentazione può avere luogo nella linea collaterale anche a favore dei parenti entro il sesto grado.
    Il 5 novembre la senatrice Stefani è intervenuta nella discussione generale. La procedura informativa, avviata il 26 novembre, si è conclusa il 23 gennaio.
  • Seguito dell'esame del ddl n. 901, norme in tema di conferimento di efficacia di titolo esecutivo ai pareri di congruità emessi da ordini e collegi professionali, avviato in sede redigente il 27 febbraio 2024 con la relazione del senatore Rastrelli (FdI) e rimesso in sede referente il 13 marzo 2024.
    La proposta, d'iniziativa delle senatrici Stefani (LSP) e Ternullo (FI), prevede un'estensione delle disposizioni della legge n. 49/2023, cosiddetta «legge sull'equo compenso», che consente ai professionisti di ottenere dai propri ordini o collegi professionali pareri di congruità aventi valore di titolo esecutivo, ma limitatamente ai rapporti professionali disciplinati con convenzioni stipulate esclusivamente con imprese bancarie o assicurative o con la pubblica amministrazione. Il ddl in oggetto prevede di estendere tale possibilità anche ai rapporti professionali intercorsi con clienti ordinari, quindi per la generalità delle prestazioni professionali, al fine di limitare la necessità ricorrere al giudice ordinario.
    La discussione generale, avviata il 3 aprile 2024, si è conclusa il 9. Il 17 aprile è scaduto il termine per la presentazione di emendamenti ed ordini del giorno. Il 18 aprile il relatore Rastrelli ha proposto di riaprire il termine per la presentazione di emendamenti e ordini del giorno quando saranno disponibili le prime valutazioni formulate dall'Osservatorio nazionale sull'equo compenso, previsto dalla legge n. 49/2023, istituito di recente presso il Ministero della giustizia. Dopo aver preso atto della prima relazione annuale dell'Osservatorio nazionale sull'equo compenso, nella seduta del 21 gennaio, il relatore Rastrelli ha ribadito la richiesta di un ulteriore riflessione e, nella seduta dell'11 febbraio ha espresso ulteriori dubbi sul rischio che la proposta in esame possa snaturare le finalità della legge n. 49/2023 sull'equo compenso.