Mercoledì 20 Luglio 2016 - 663ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 09:33)

L'Assemblea ha deliberato la costituzione in giudizio del Senato della Repubblica in un conflitto di attribuzione promosso nei confronti della Camera dei deputati dal Tribunale ordinario di Roma, sezione seconda lavoro, di cui all'ordinanza della Corte costituzionale n. 91 del 2016.

La sen. Bottici (M5S) ha annunciato voto contrario, ritenendo che il principio dell'autodichia debba essere superato. La sen. Lo Moro (PD) ha annunciato invece voto favorevole. La sen. De Petris (SI-SEL) ha annunciato l'astensione, ritenendo che la questione della tutela giurisdizionale del personale parlamentare sia meritevole di approfondimento.

L'Assemblea è passata all'esame di documenti definiti dalla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari.

In relazione ad un procedimento penale nei confronti di Giuseppe Ciarrapico, senatore all'epoca dei fatti, per il reato di offesa all'onore o al prestigio del Presidente della Repubblica, trasmessa dal tribunale di Campobasso il 3 giugno 2015, l'Assemblea, su proposta unanime della Giunta, ha deliberato che le dichiarazioni rese, costituendo opinioni espresse nell'esercizio delle funzioni, ricadano nell'ipotesi di insindacabilità prevista dall'articolo 68 della Costituzione.

Con votazione a scrutinio segreto l'Assemblea ha deliberato di concedere l'autorizzazione all'utilizzo di intercettazioni di conversazioni telefoniche del senatore Antonio Milo, deputato all'epoca dei fatti, nell'ambito di un procedimento penale pendente nei suoi confronti per truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale, richiesta dal Gip presso il Tribunale di Napoli il 13 novembre 2015. Nella discussione, i sen. Milo (AL-A), Falanga (AL-A), Quagliarello (GAL) e Tarquinio (CoR) si sono dichiarati contrari alla proposta della Giunta di concedere l'autorizzazione, rilevando che il senatore non era indagato quando la magistratura ha trasmesso la domanda. In replica, il relatore sen. Buemi (Aut), pur confermando la proposta della Giunta, ha ammesso l'anomalia della procedura e si è rimesso alla valutazione dell'Assemblea. Nelle dichiarazioni di voto, i sen. Farrara (GAL) e Compagna (CoR) hanno annunciato voto contrario. Il sen. Buccarella (M5S) ha annunciato invece voto favorevole alla proposta della Giunta: il Gruppo è contrario all'utilizzo delle immunità parlamentari come scudo per sottrarsi a responsabilità penali.

Con votazione a scrutinio segreto l'Assemblea ha respinto la domanda di autorizzazione all'utilizzo di undici intercettazioni telefoniche di Silvio Berlusconi, parlamentare all'epoca dei fatti, nell'ambito di un procedimento penale pendente nei suoi confronti per corruzione in atti giudiziari, trasmessa dal Gip presso il Tribunale di Milano l'8 ottobre 2015. La Giunta aveva respinto a maggioranza la proposta del relatore Buemi di negare l'autorizzazione in ragione del carattere non fortuito e occasionale delle intercettazioni; per prassi si era intesa conseguentemente accolta la proposta all'Assemblea di concedere l'autorizzazione. Il sen. Caliendo (FI-PdL) ha contestato la prassi che è stata seguita, rilevando che la maggioranza della Giunta era orientata a considerare legittime soltanto alcune intercettazioni. Il sen. Buemi (Aut) ha evidenziato l'irregolarità delle intercettazioni effettuate nei confronti di un parlamentare che è stato iscritto nel registrato degli indagati sotto un nome di fantasia, in mancanza del reato. Il sen. Buccarella (M5S) ha annunciato invece voto favorevole, in nome dell'accertamento della verità giudiziaria. Il sen. Giovanardi (GAL) ha ricordato che Berlusconi è stato assolto con sentenza definitiva per i fatti in ragione dei quali è stato espulso dal Senato.

L'Assemblea ha approvato la proposta della Giunta di ritenere che il fatto per il quale è in corso presso il Tribunale di Roma un procedimento civile a carico del senatore Stefano Esposito, concerna opinioni espresse nell'esercizio delle funzioni parlamentari e viga quindi la garanzia costituzionale dell'insindacabilità. Dopo la relazione del sen. Ferrara (GAL), il sen. Buccarella (M5S) ha annunciato voto contrario. Il sen. Giovanardi (GAL), rilevando che il caso del sen. Esposito (PD) è identico a quello successivo del sen. Giarrusso (M5S), nei confronti del quale la Giunta propone invece di negare l'insindacabilità, ha auspicato l'adozione di un criterio uniforme, indipendente dall'appartenenza politica. Il sen. Buemi (Aut) si è pronunciato per la massima tutela della libertà di espressione del parlamentare e ha preannunciato voto favorevole all'insindacabilità sia per il sen. Esposito (PD) sia per il sen. Giarrusso (M5S).

Il sen. Lucidi (M5S) ha chiesto di rinviare la deliberazione in materia di insindacabilità concernente il sen. Giarrusso, assente in Aula perché impegnato in una missione della Commissione antimafia. A favore del rinvio si è pronunciato il sen. Caliendo (FI-PdL); contro il rinvio si sono pronunciati i sen. Buemi e Orellana (Aut), Serenella Fucksia e Alessandra Bencini (Misto), i quali hanno ricordato che il sen. Giarrusso ha già dichiarato di voler rinunciare alla prerogativa dell'insindacabilità. Respinta la proposta di rinvio, l'Assemblea è passata quindi all'esame della proposta della Giunta di deliberare, nell'ambito di un procedimento penale per diffamazione aggravata, che le dichiarazioni rese dal senatore Mario Michele Giarrusso non costituiscono opinioni espresse da un parlamentare nell'esercizio delle sue funzioni e non ricadono pertanto nell'ipotesi di insindacabilità. Dopo la relazione del sen. Augello (CoR), l'esame è stato rinviato a domani.

(La seduta è terminata alle ore 13:10 )



Informazioni aggiuntive

FINE PAGINA

vai a inizio pagina