Il Presidente: Discorsi

In ricordo del Maresciallo Capo Daniele Paladini, caduto in Afghanistan

Discorso pronunciato nell'Aula del Senato, in apertura della seduta di martedì 27 novembre

27 Novembre 2007

Onorevoli colleghi,
il 24 novembre nella valle di Pagman, una località a circa 15 chilometri da Kabul, perdevano la vita a seguito di un attentato suicida il Maresciallo Capo dell'Esercito Daniele Paladini del 2° Reggimento Pontieri di Piacenza e nove civili afgani tra cui quattro bambini. Altri tre militari italiani rimanevano feriti insieme a numerosi civili.

Sono certo di interpretare il pensiero di tutta l'Assemblea ricordando, in apertura dei nostri lavori, tutte le vittime di questo atto inumano e il sacrificio di un uomo che senza esitazione, a costo della sua vita, ha operato per consentire l'individuazione dell'attentatore riducendo così sensibilmente un ben più tragico possibile bilancio.

Un atto di generosità quello del Maresciallo Capo Paladini e di tutti i militari italiani che incarna lo spirito della nostra missione in quella terra come nelle altre nostre missioni, spirito sempre proteso ad affermare la vita e la speranza in aree sfigurate dalla guerra e dalla violenza.

I militari italiani si trovavano in quella zona per l'inaugurazione di un ponte che li aveva visti impegnati nella ricostruzione. Un luogo scelto non a caso dall'attentatore per distruggere oltre la vita anche la possibilità di una rinascita civile e sociale di un Paese già duramente provato.

Il Senato della Repubblica si stringe alla famiglia del Maresciallo Capo Paladini e alle famiglie delle vittime civili e ai militari italiani impegnati nelle missioni all'estero. Ai militari italiani feriti auguriamo un pronto ristabilimento.

Vi invito ad osservare un momento di raccoglimento.



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