Mercoledì 16 Novembre 2005 - 899ª Seduta pubblica (Antimeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 09:01)

Si e conclusa la discussione generale del ddl n. 2544-D, recante modifiche alla Parte II della Costituzione.

Il netto rifiuto da parte dei Gruppi dell'opposizione di quello che e stato piu volte definito uno stravolgimento della Costituzione, operato unilateralmente dal centrodestra con il recepimento di intese assunte fuori dalle Aule parlamentari al solo scopo di tenere assieme la coalizione di Governo, e stato espresso i sen. Iovene, Massimo Brutti, Salvi, Giovanelli e Passigli (DS), Veraldi, Montagnino, Giaretta, Zanda, Treu, Dalla Chiesa e Dato (Margh), Rollandin (Aut) e Pagliarulo (Com). In attesa di dare la parola ai cittadini perche esprimano, come saggiamente disposto dai Costituenti del 1948, il voto veramente definitivo sulle proposte di riforma, il centrosinistra ha ribadito tutte le critiche al mutamento della forma di governo teso ad instaurare un premierato fortemente accentratore, liberato dai vincoli del controllo parlamentare e del sistema di garanzie imperniato sul ruolo del Presidente della Repubblica e della Corte costituzionale; alla complessita del procedimento di formazione delle leggi; allo svilimento del ruolo del Senato. Per altro verso, il federalismo viene perseguito non migliorando le modifiche apportate dal centrosinistra al Titolo V della Costituzione o compiendo decisi passi avanti in direzione del federalismo fiscale, ma introducendo, a beneficio elettorale della Lega, forme di devoluzione su materie attinenti i diritti fondamentali dei cittadini: e una pericolosa fuga in avanti attuata dalla stessa maggioranza che ha contraddittoriamente approvato durante la legislatura un'infinita di norme di natura centralista, come testimoniato anche dalla recente sentenza della Corte costituzionale sull'illegittimita delle misure contenute nella finanziaria 2004 che incidono su competenze riservate alle Regioni.

Nel suo intervento, il sen. Passigli ha chiesto al Presidente di rinviare a febbraio il voto finale in modo da non far coincidere la campagna referendaria con quella per le elezioni politiche e quindi l'informazione ai cittadini sulle riforme con il confronto partitico sui temi di politica generale. Il presidente Pera ha rilevato come, ferma restando la legittimita dell'istanza politica sollevata dal sen. Passigli, dal dibattito non siano emersi fatti nuovi tali da giustificare, a termini di Regolamento, un mutamento di indirizzo rispetto alle decisioni assunte dalla Conferenza dei Capigruppo circa lo svolgimento della votazione nella seduta pomeridiana.

Con gli interventi dei sen. Calogero Sodano e Ciccanti (UDC) e Vizzini (FI) e del relatore Pastore (FI), la maggioranza ha espresso sostegno al complesso del progetto di riforma, che corregge e completa le modifiche in senso regionalista approvate dal centrosinistra nella passata legislatura, oggi poste in discussione dagli stessi autori per gli evidenti rischi di disgregazione politica e di paralisi amministrativa ad esse connessi. Il nuovo impianto federalista, che dovra trovare compimento e reale possibilita di funzionamento con l'approvazione del federalismo fiscale, richiede la costituzione del Senato federale e quindi la modifica del bicameralismo perfetto ed un rafforzamento del Governo ed in particolare del ruolo e della figura del Primo Ministro, nel pieno rispetto della volonta espressa dall'elettorato. Il centrodestra guarda quindi con fiducia al voto che i cittadini esprimeranno nel referendum.

Nella sua replica, il ministro delle riforme istituzionali Calderoli ha negato che la riforma possa avere effetti di disgregazione dello Stato, perche anzi una reale applicazione del federalismo, che e autogoverno, trasparenza di gestione delle risorse, vicinanza alle esigenze dei cittadini non puo non avere effetti benefici ed uniformare verso l'alto l'efficienza e le prestazioni offerte dalla struttura pubblica. Esercitando del tutto legittimamente la procedura prevista dall'articolo 138 della Costituzione, il Parlamento si appresta a concludere con un risultato concreto e di grande rilevanza un dibattito che e durato per l'intera legislatura, ad evidente riprova della disponibilita della maggioranza al confronto, in presenza peraltro di istanze dell'opposizione mutevoli, spesso contraddittorie, addirittura radicalmente divergenti tra i due rami del Parlamento.

Nel pomeriggio, a partire dalle ore 17, si terranno le dichiarazioni di voto ed a seguire la votazione finale.

(La seduta è terminata alle ore 12:52 )



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