Giovedì 25 Marzo 2004 - 573ª Seduta pubblica ()

(La seduta ha inizio alle ore 09:09)

Nella prima parte della seduta, l''Assemblea del Senato ha concluso l''esame degli articoli del ddl n. 2544 e connessi di riforma dell''ordinamento costituzionale. Dopo la votazione dell''articolo 33 sulla devoluzione, tutti i Gruppi dell''opposizione hanno abbandonato l''Aula in segno di protesta contro i contenuti della riforma, l''atteggiamento di totale chiusura della maggioranza alle proposte alternative ed il contingentamento dei tempi, che ha compresso anche la semplice possibilita di delineare ipotesi di revisione costituzionale diverse da quelle scaturite dagli accordi interni alla maggioranza. A rappresentare le opposizioni nelle votazioni sugli emendamenti dal 34 in poi sono stati delegati alcuni senatori che hanno letto su ogni emendamento la stessa dichiarazione di voto favorevole alla modifica di una legge considerata lesiva del carattere unitario e democratico della Repubblica. La maggioranza ha deplorato l''iniziativa del centrosinistra, sottolineando il gran numero di sedute in Aula e in Commissione e di ore di lavoro parlamentare dedicate a questa riforma che sara in ogni caso sottoposta al vaglio dei cittadini mediante referendum. Il Gruppo per le Autonomie, pur nutrendo forti perplessita sui contenuti della riforma, non ha condiviso la scelta di abbandonare l''Aula ed ha svolto numerosi interventi critici sull''articolo 34, che consente al Governo di intervenire rispetto alle leggi regionali per tutelare l''interesse nazionale.

Il disegno di legge di riforma costituzionale e stato approvato in prima lettura. Nei loro interventi a sostegno del provvedimento, i senatori Moro (Lega), Tarolli (UDC), Nania (AN) e Schifani (FI) hanno ricordato il lungo ed approfondito lavoro che ha condotto alla definizione di un testo con il quale si colmano le lacune e si correggono gli errori della riforma del Titolo V voluta dal centrosinistra, si reintroduce il principio della tutela dell''interesse nazionale, si fanno consistenti passi avanti sulla strada del federalismo, si attua una ripartizione piu moderna delle competenze tra la Camera ed il nuovo Senato federale, per il quale si e individuato un meccanismo di forte collegamento al territorio, si riduce il numero dei parlamentari, si garantisce che la volonta espressa dai cittadini al momento delle elezioni non venga poi tradita da manovre e ribaltoni, si ridefiniscono i ruoli e le funzioni del Primo ministro e del Presidente della Repubblica (cui vengono sottratte funzioni di natura piu propriamente politica per attribuirgli il ruolo di garante della Costituzione) e si attua la devoluzione di importanti competenze alle Regioni, salvaguardando pero il ruolo di supremo regolatore dello Stato nelle medesime materie. Ha dichiarato voto favorevole anche il sen. Carrara (Misto). Nel corso degli interventi della maggioranza e stato piu volte ricordato l''impegno per le riforme del ministro Bossi.

Hanno espresso il voto contrario dei propri Gruppi anche i sen. Falomi (intervenuto a nome della lista Di Pietro-Occhetto), Malabarba (Rifond), Dentamaro (AP-Udeur), Marino,(Com), Marini (SDI), Turroni (Verdi), Bordon (Margh) e Angius (DS), i quali hanno fortemente contestato la decisione assunta da forze politiche che non rappresentano la maggioranza del Paese di cambiare la Costituzione unilateralmente, sulla base di un accordo interno alla coalizione di Governo e sotto le minacce di crisi avanzate dalla Lega, giungendo ad un testo che altera pericolosamente gli equilibri istituzionali a favore del Primo ministro, sottrae poteri e competenze al Presidente della Repubblica ed indebolisce il Parlamento, ma soprattutto, con la devoluzione, prefigura nella Costituzione la rottura dell''unita nazionale. Hanno dichiarato voto contrario anche il sen. Kofler (Aut), che pure ha giudicato positivamente la modifica del bicameralismo e la devoluzione, ed a titolo personale i sen. Fisichella e Meduri (AN). Il sen. Del Pennino ha annunciato l''astensione dei Repubblicani.

La fase delle dichiarazioni di voto e stata trasmessa in diretta televisiva, dalla quale tuttavia sono stati esclusi gli interventi in dissenso dai Gruppi di appartenenza e quelli di quasi tutte le componenti del Gruppo Misto: cio ha provocato proteste all''indirizzo della Presidenza, in particolare da parte del sen Malabarba (Rif), il quale ha sottolineato la necessita di mutare le norme regolamentari che presiedono alla costituzione dei Gruppi per garantire sufficiente agibilita politica a forze solidamente radicate nella societa ed ampiamente rappresentative. Il presidente Pera ha tempestivamente investito della questione la Giunta per il Regolamento.

E'' stata inoltre incardinata la discussione del ddl n. 2421, di riordino del settore energetico e recante deleghe al Governo in materia di produzione di energia elettrica, di stoccaggio e vendita di GPL e di gestione dei rifiuti radioattivi.

(La seduta è terminata alle ore 15:30 )



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