Intervenendo nel corso della discussione del ddl finanziaria (699), il Vice Presidente del Consiglio Fini ha annunciato che l'emendamento che il Governo sta predisponendo all'articolo 26 per definire la platea dei beneficiari dell'aumento delle pensioni minime sarà presentato in seconda lettura alla Camera dei deputati onde consentire il pieno dispiegarsi del confronto con le parti sociali. L'annuncio ha provocato forti critiche da parte delle opposizioni: i senatori Morando (DS), Ripamonti (Verdi), Giaretta (Margherita), Sodano (RC), Marini (SDI), Peterlini (Gruppo Autonomie) e Pagliarulo (Com.it.) hanno evidenziato l'esiguità della somma stanziata che renderà inefficace la norma ed hanno lamentato il mancato rispetto dell'impegno assunto dal Ministro Maroni nei confronti del Senato, che rischia di essere espropriato della possibilità di esaminare la delicata materia. I senatori Tofani (AN), Vizzini (FI), Zanoletti (Biancofiore) e Tirelli (Lega) hanno invece espresso apprezzamento per il Ministro del lavoro e delle politche sociali e sottolineato la serietà dell'atteggiamento del Governo rispetto a una materia resa drammatica dagli effetti della politica economica condotta dai precedenti Governi di centrosinistra.

In precedenza, il Senato aveva accantonato, in attesa del maxiemendamento annunciato dal relatore, la votazione finale dell'articolo 35, recante interventi di varia natura tra cui alcuni in materia previdenziale, tributaria e agricola cui si sono aggiunte, tra l'altro, ulteriori misure di finanziamento a favore della Regione Valle d'Aosta e delle emittenti televisive e radiofoniche locali. Approvati l'articolo 36 in tema di cessione di credito della Regione Sicilia e l'articolo 37 che disciplina il regime fiscale dei trasferimenti di beni immobili. E'stato infine ripreso l'esame dell'articolo 23, precedentemente accantonato, che determina la scissione tra proprietà e gestione delle reti dei servizi pubblici locali.