Il Senato ha definitivamente convertito in legge il decreto in materia di protezione civile (624-B ). Abolita l'Agenzia, difesa dal centrosinistra come modello efficace di gestione coordinata con le Regioni e gli Enti locali, si realizza un accentramento delle competenze e delle responsabilità in capo alla Presidenza del Consiglio, attraverso il ritorno al sistema fondato sul Dipartimento e l'individuazione del Ministro dell'interno quale delegato del Presidente del Consiglio.

Ripreso l'esame del disegno di legge finanziaria (699 ), è stato approvato l'articolo 9 relativo ai rinnovi contrattuali del personale delle amministrazioni pubbliche. E' stato confermato l'aumento del fondo per il personale della scuola (subordinato però alla realizzazione di risparmi derivanti dalla riorganizzazione scolastica) e sono state decise risorse aggiuntive per le forze armate e di polizia impegnate nel contrasto alla criminalità o in operazioni militari in campo internazionale. Approvato anche l'articolo 10 che esclude il concorso dello Stato alla copertura delle spese in caso di parere negativo del Governo sulle ipotesi di accordo raggiunte in sede di contrattazione collettiva per le amministrazioni non statali.

Con l'approvazione dell'articolo 11 si realizza una drastica riduzione degli organismi collegiali esistenti e si introduce il divieto di istituirne di nuovi, anche se l'ambito di applicazione della norma è stato ridotto a seguito dell'approvazione di un emendamento dell'ex Ministro Bassanini che esclude, per rispetto alla loro autonomia, Regioni ed Enti locali.

Accantonato l'articolo 12 in tema di assunzione di personale, su cui il Governo ha presentato un emendamento teso a prevedere una deroga al blocco per il comparto della giustizia, così da poter assumere 1.700 magistrati e 500 unità di personale amministrativo, si è passati agli emendamenti all'articolo 13 recante disposizioni in materia di organizzazione scolastica.