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Il Presidente: Discorsi

Fondazione per la ricerca biomedica avanzata - V.I.M.M.

Discorso pronunciato a Padova dal Presidente del Senato Elisabetta Casellati

"Buongiorno a tutti.
​E' un vero piacere essere qui oggi e avere l'opportunità di visitare i laboratori della Fondazione per la ricerca biomedica e dell'Istituto di Medicina Molecolare.

​Due centri di assoluto riferimento nel campo della biologia e delle biotecnologie applicate alla medicina.

​Saluto le autorità presenti e ringrazio il Professor Stefano Pagano e il Professor Luca Scorrano per la calorosa accoglienza.

​Vorrei inoltre ringraziare la Vice Presidente Giustina Destro, che questo appuntamento ha fortemente voluto e promosso.

​Ritrovarci finalmente insieme, rappresentanti delle Istituzioni, dell'Università, della Sanità, della Ricerca, così come della finanza e delle principali realtà economiche e produttive cittadine è senz'altro un'importante testimonianza di attenzione verso questi meravigliosi poli scientifici.

​L'esperienza della Fondazione e dell'Istituto costituisce infatti, un chiaro esempio di come sia possibile coniugare al meglio originalità creativa, rigore scientifico e capacità realizzativa nell'ambito di un progetto ambizioso lungimirante.

​Un progetto di respiro internazionale, capace di attrarre eccellenze straniere così come di far tornare dall'estero tante intelligenze italiane che, in queste strutture, hanno deciso di proseguire il loro lavoro.

​Qui biologi, medici, chirurghi, fisici e ingegneri possono lavorare insieme, condividendo laboratori e dotazioni, ma anche idee, talenti, competenze ed esperienze.

​Qui l'implementazione delle più moderne tecnologie, al servizio tanto della ricerca di base quanto di quella clinica, consente di elaborare soluzioni all'avanguardia e di immediata applicazione per la cura di molte gravi patologie.

​Ne abbiamo avuto una prova anche in questi drammatici mesi durante i quali la Fondazione e l'Istituto, insieme all'Università di Padova e alla Regione Veneto, hanno rapidamente sviluppato e sperimentato nuove e promettenti terapie farmacologiche contro il coronavirus.

​E lo hanno fatto attraverso un approccio metodologico originale, ispirato dalla medicina di genere, sviluppato in chiave multidisciplinare e attuato per curare pazienti oncologici ammalati di Covid.

​Questo significa davvero saper fare innovazione e saperla trasferire immediatamente in un contesto applicativo.

​Questi sono i modelli di sviluppo che abbiamo il dovere di conoscere e di far conoscere, di promuovere e di sostenere sempre.

​E dobbiamo farlo con atti concreti: non con un applauso o con attestati di merito, ma dando ai nostri scienziati e ai nostri ricercatori risorse, strumenti, prospettive di carriera, l'opportunità di esprimere il loro potenziale.

​Investiamo nella ricerca, quindi, perchè è da qui che parte la rinascita economica e sociale di un Paese stremato dalla pandemia, con troppe aziende in ginocchio e milioni di famiglie sempre più vicine alla soglia di povertà.

​Investiamo nella ricerca, perchè è stato grazie al monitoraggio, alla documentazione e allo studio di ogni aspetto del virus, fatto in laboratori come questi, che è stato possibile approntare i primi protocolli sanitari grazie ai quali oggi molte attività possono riaprire.

​Investiamo nella ricerca, perchè saranno sempre laboratori come questi a sviluppare i vaccini e a sperimentare le cure per sconfiggere definitivamente il virus e per restituire ai cittadini quella sicurezza sanitaria che è la prima e fondamentale condizione per tornare alla normalità e uscire dalla morsa della recessione.

​Perchè l'Italia non riparte veramente se i cittadini non si sentono al sicuro; le aziende non riaprono completamente se sui luoghi di lavoro prevale il rischio o la paura di ammalarsi.

​Investiamo nella ricerca, perchè il futuro delle attività artigianali, sociali, culturali e di tutto l'indotto del turismo - che sono il cuore pulsante del nostro tessuto socio economico e che oggi faticano a rimettersi in moto - hanno un bisogno vitale dei risultati, delle garanzie e delle certezze, che solo la ricerca è in grado di offrire loro.

​Investiamo nella ricerca, perchè - come diceva Marie Curie - "Niente nella vita va temuto, deve solo essere compreso. Ora è tempo di comprendere di più, così da temere di meno".

​Ecco, la ricerca ha questo meraviglioso potere: quello di metterci in condizione di conoscere e di comprendere ciò che ancora non conosciamo; di rendere possibile ciò che sembra impossibile; di aiutarci a trovare le soluzioni anche ai problemi più difficili.

​Il potere di liberarci dalle paure e di tornare a sperare in un futuro di benessere e di opportunità.

​Un futuro possibile solo se saremo in grado di dimostrare concretamente di avere finalmente compreso che la ricerca non è un optional - un accessorio a cui guardare solo nei momenti di necessità o di bisogno - ma è strumento fondamentale di crescita, di competitività e di sviluppo tanto in ambito sanitario quanto sul piano sociale ed economico.

​Se dalla pandemia avremo acquisito questa consapevolezza allora sì che potremo dare un senso a tanto dolore, a tanti sacrifici, a tanta sofferenza.

​Grazie a tutti.



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