Giovedì 4 Ottobre 2007 - 229ª Seduta pubblica (Antimeridiana)
(La seduta ha inizio alle ore 09:09)
L'Assemblea ha espresso il cordoglio ai familiari dell'agente del SISMI Lorenzo D'Auria, da poco deceduto a seguito delle gravi ferite riportate in Afghanistan, osservando un minuto di silenzio.
Il Senato ha approvato la risoluzione presentata dai Gruppi della maggioranza, con la quale si recepisce la Nota di aggiornamento al DPEF relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2008-2011. Sono stati invece respinti due emendamenti del senatore Calderoli (Lega), relativi ai costi della politica, in particolare il primo alla riduzione dei componenti del Governo, ed il secondo alla soppressione degli aumenti automatici dell'indennità dei parlamentari. Dopo il parere contrario del relatore Ripamonti e del rappresentante del Governo, motivato non nel merito ma perché il tema deve essere più coerentemente e incisivamente affrontato in sede di finanziaria e di collegato, si è sviluppata un'ampia discussione nella quale sono intervenuti per la maggioranza i senatori Morando (Ulivo), Angius (Misto-CS), Tecce (RC) e Silvestri (IU-Verdi-Com),che hanno annunciato un voto contrario, nonché i senatori Salvi e Villone (SD) e Formisano (Misto-IdV), che hanno annunciato l'astensione dei rispettivi Gruppi. In dissenso dal Gruppo, ma con motivazioni diverse, i senatori Manzione e Furio Colombo (Ulivo) hanno annunciato l'astensione, mentre il senatore Fernando Rossi (Misto-Mpc) non ha partecipato al voto. I senatori del centrodestra Polledri, Castelli e Calderoli (Lega), Ciccanti, Baccini e Buttiglione (UDC), Baldassarri, Viespoli, Strano e Matteoli (AN), Storace e Losurdo (Misto-LD), Cutrufo e Rotondi (DCA-PRI-MPA) e Pastore, Schifani e Biondi (FI), annunciando un voto favorevole al primo emendamento hanno denunciato la proliferazione dei componenti dell'Esecutivo in carica e le contraddizioni della maggioranza e soprattutto dell'Italia dei Valori, che si fa portatrice di istanze di riduzione dei costi della politica ma elude interventi concreti ed efficaci in Parlamento. Sull'emendamento relativo all'indennità dei parlamentari i Gruppi UDC, Lega, AN, DCA-PRI-MPA e FI hanno lasciato libertà di coscienza ai propri senatori, nella convinzione che spetti al Parlamento nella sua autonomia e non al Governo definire la misura dell'indennità parlamentare.
In precedenza il relatore Ripamonti (IU-Verdi-Com) aveva rilevato che la Nota di aggiornamento certifica il peggioramento delle stime di crescita del PIL in conseguenza della crisi finanziaria sui mercati internazionali e del forte apprezzamento dell'euro rispetto al dollaro, ma conferma gli obiettivi di finanza pubblica indicati nel DPEF. Le previsioni segnalano infatti l'aumento delle entrate e la riduzione delle spese, a riprova che il Governo sta realizzando il risanamento dei conti pubblici e contestualmente misure per l'equità e lo sviluppo: con il decreto-legge n. 81 di luglio ed il recente provvedimento d'urgenza che accompagna la finanziaria 2008 sono previsti incrementi per le pensioni più basse e stanziamenti per riavviare le infrastrutture. Sottolinea inoltre che la valenza positiva per il Paese della ricostituzione dell'avanzo primario (azzerato nel corso della precedente legislatura), perché ciò crea le condizioni per la riduzione del debito, un onere che pesa sulle future generazioni e sulla competitività dell'Italia. Il sottosegretario per l'economia e le finanze Sartor ha rivendicato i successi ottenuti dal Governo, che in poco tempo ha realizzato una radicale inversione della pesante situazione della finanza pubblica ereditata dal precedente Esecutivo. La spesa è stata contenuta e riqualificata riavviando gli investimenti e le entrate sono aumentate a seguito del contrasto all'evasione fiscale.
Per l'opposizione hanno preso la parola i senatori Ciccanti (UDC), Ferrara (FI), Paolo Franco (Lega) e Curto (AN). Hanno evidenziato le previsioni eccessivamente ottimistiche del DPEF relativamente alla crescita, ridimensionata a seguito della crisi dei mutui e dell'apprezzamento del dollaro rispetto all'euro. Hanno inoltre rilevato che l'extragettito deriva non dal recupero dell'evasione come affermato dal Governo, ma dall'incremento della pressione fiscale, che in connessione all'incremento delle addizionali comunali e regionali e dei prezzi dei generi alimentari di prima necessità ha compresso i consumi ed impoverito le famiglie italiane, rafforzando la convinzione che la politica del centrosinistra sia letale per il Paese. Inoltre, a loro avviso il risanamento non ha evidenza contabile, così come non paiono attendibili le previsioni di finanza pubblica per gli anni successivi, mentre l'incoerenza della politica economica del Governo e la mancanza di una strategia per la riduzione del debito pubblico è il portato delle contraddizioni che affliggono la maggioranza. Il senatore Baldassarri (AN) è più volte intervenuto affinché la Presidenza solleciti il Governo a fornire spiegazioni sulle modalità di copertura del decreto legge n. 81 del luglio 2007 e del provvedimento di spesa che accompagna la finanziaria, nonché sulla sottostima dell'extragettito, rilevando inoltre che la manovra proposta dal Governo peggiora gli andamenti tendenziali dell'avanzo primario, del deficit e del debito pubblico.
Per la maggioranza hanno preso la parola i senatori Enriques, Legnini e D'Amico (Ulivo), che ha ricordato l'esigenza della riduzione della spesa primaria corrente per conseguire l'ineludibile obiettivo di pareggio di bilancio nel 2011, e Tecce (RC), che ha auspicato ulteriori misure di equità e sviluppo, nel pieno controllo degli aggregati di finanza pubblica.
Al termine della seduta ha preso la parola il senatore Morando, presidente della Commissione bilancio, sull'ammissibilità degli emendamenti presentati alla proposta di risoluzione. Sono inoltre intervenuti i senatori Iannuzzi (FI), Valentino (AN) e Cusumano (Misto-Pop-Udeur), per chiedere al Governo di intervenire in Senato per chiarire il grave caso di un pubblico ministero della procura di Catanzaro, che avrebbe massicciamente acquisito informazioni sul traffico telefonico di numerosi cittadini e di cariche istituzionali. Il presidente di turno Angius ha valutato di estrema gravità la notizia ed ha assicurato l'intervento della Presidenza per sollecitare la risposta del Governo.
(La seduta è terminata alle ore 14:03 )