Pubblicato il 11 marzo 2015, nella seduta n. 407
SERAFINI - Al Ministro della salute. -
Premesso che:
l'acufene (in latino tinnitus) è una patologia a seguito della quale i soggetti colpiti percepiscono rumori in un orecchio o in entrambi, o in generale nella testa. Di frequenza e intensità variabile e saltuariamente persistente nell'arco della giornata, l'acufene è ingravescente nelle ore notturne;
i rumori si generano all'interno dell'apparato uditivo e possono manifestarsi sotto forma di fischi, ronzii, fruscii, soffi, pulsazioni eccetera, ma, alla loro prima comparsa, vengono illusoriamente percepiti come suoni provenienti dall'esterno;
gli effetti di questa patologia sono invalidanti e possono influire in maniera determinante sulla qualità della vita delle persone che ne sono affette, poiché coinvolgono l'assetto psicologico ed emozionale del malato, la sua vita di relazione, il ritmo sonno-veglia, le attitudini lavorative ed il livello di attenzione e concentrazione, inducendo e potenziando stati ansiosi depressivi;
gli acufeni, se diagnosticati e curati entro i primi mesi dalla loro insorgenza, possono regredire; vi è tuttavia un'alta probabilità che essi persistano negli anni e divengano cronici;
in Italia i soggetti affetti da tali disturbi sono oltre 5 milioni;
considerato che:
nel corso della XVI Legislatura, sono stati presentati atti di sindacato ispettivo relativi alla citata patologia, per sollecitare l'avvio di studi e di ricerche utili ad alleviare le sofferenze dei soggetti portatori di acufene;
il decreto ministeriale 5 febbraio 1992, recante "Approvazione della nuova tabella indicativa delle percentuali d'invalidità per le minorazioni e malattie invalidanti", che fa riferimento all'incidenza delle infermità invalidanti sulle capacità lavorative, prevedeva, tra le malattie invalidanti, al cod. 4001, gli acufeni permanenti o subcontinui di forte intensità e insorti da più di 3 anni, sia pure con un percentuale di modesta intensità;
il decreto ministeriale 28 maggio 1999, n. 329, e successive modifiche, recante "Regolamento recante norme di individuazione delle malattie croniche e invalidanti ai sensi dell'articolo 5, comma 1, lettera a), del d. lgs. 29 aprile 1998, n. 124", non ascrive gli acufeni fra le malattie croniche e invalidanti,
si chiede di sapere:
se, allo stato, al Ministro in indirizzo risulti che sia stata effettuata una stima ufficiale della diffusione dell'acufene sull'intera popolazione italiana e, in caso negativo, se intenda adoperarsi al fine di quantificare la rilevanza che la citata patologia ha assunto nel Paese;
se risultino avviati progetti di ricerca sull'acufene;
se e in quale modo intenda attivarsi al fine di inserire gli acufeni tra le patologie invalidanti e migliorare la qualità della vita dei soggetti affetti.