Pubblicato il 14 ottobre 2014, nella seduta n. 330
DI BIAGIO - Ai Ministri della difesa, dell'economia e delle finanze, per la semplificazione e la pubblica amministrazione e della salute. -
Premesso che:
la Croce rossa italiana (CRI) è un ente di diritto pubblico non economico con prerogative di carattere internazionale che svolge importanti ruoli istituzionali connessi con l'assistenza umanitaria e socio sanitaria, con l'assolvimento di compiti di protezione civile e di ausiliarietà alle forze armate dello Stato, essendo punto di riferimento indiscusso in tali ambiti;
la componente più antica della Croce rossa italiana è il Corpo militare che per effetto di norme vigenti è un corpo militare speciale volontario, ausiliario delle forze armate, la cui costituzione risale al 1866;
il suo personale è sottoposto all'ordinamento disciplinare e penale militare e la sua organizzazione ed il suo funzionamento sono regolati dal codice dell'ordinamento militare di cui al decreto legislativo n. 66 del 2010, e al decreto del Presidente della Repubblica n. 90 del 2010, recante "Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare" (e successive modificazioni) che hanno assorbito, abrogandolo, la speciale legge di cui al regio decreto n. 484 del 1936, rimasto in vigore per oltre 70 anni;
il personale militare della CRI riveste i distintivi di grado nomenclati e raccordati attraverso una tabella di equi-ordinazione con le forze armate e i Corpi di polizia ad ordinamento militare e che individuano imprescindibilmente l'ordine gerarchico nella catena di subordinazione che disciplina l'ordinamento militare del Corpo;
la Croce rossa italiana per assolvere i compiti istituzionali si avvale di circa 1.100 dipendenti militari, tra cui personale in servizio continuativo e personale richiamato in servizio da oltre dieci anni, che costituisce l'ossatura portante per garantire una prima risposta entro le 24-48 ore nel caso di attivazione per grandi emergenze, pubbliche calamità o per ausilio alle Forze armate dello Stato;
il Corpo attinge, poi, ad un vasto serbatoio di personale militare in congedo composto da 19.000 riservisti iscritti nei ruoli in congedo del Corpo prontamente disponibili grazie ai precetti di richiamo in servizio e nei cui elenchi vi sono innumerevoli professionisti appartenenti a svariate categorie lavorative (medici, ingegneri, giornalisti, e altro) e specialisti di ogni settore (infermieri, soccorritori, autisti di mezzi pesanti, idraulici, e altro);
sussistono forti criticità in relazione agli arretrati e aggiornamenti stipendiali dovuti al personale militare della CRI che, annunciati e contabilmente ratificati nel bilancio 2013 e 2014, non sono stati ancora erogati;
è opportuno ricordare che in sede di relazione alla Camera dei deputati, in data 30 giugno 2013, il Ministro della salute pro tempore Beatrice Lorenzin aveva riferito in ordine alla stesura del bilancio di previsione 2013 dell'ente, rilevando che in «Tab. 5 (pag. 28) alla voce "adeguamenti economici + aumenti di grado personale militare", nella colonna "minore entrate di cassa e/o maggiori uscite di cassa certe"» era indicata la somma di 14,5 milioni di euro e dando precise rassicurazioni in tal senso;
a fronte di quanto evidenziato, e dopo un ulteriore anno di ritardo, l'erogazione degli arretrati contrattuali 2005-2009 veniva nuovamente messa in discussione, con nota n. 18666 del 17 marzo 2014 inviata dalla dirigenza della CRI al Ministero dell'economia e delle finanze, nella quale si ventilava l'ipotesi che tali somme rientrassero nel blocco imposto ai sensi dell'art. 9, comma 1, del decreto-legge n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122 del 2010;
in risposta a tale quesito il Ministero, con lettera prot. n. 43273 del 27 maggio 2014, ha posto fine ad ogni dubbio interpretativo affermando che "considerato che (...) la Croce Rossa ha già corrisposto al proprio personale i miglioramenti retributivi previsti per il personale delle Forze Armate, gli emolumenti ora da attribuire sono riferiti, esclusivamente ad arretrati e pertanto non rientranti nel blocco di cui all'art. 9, comma 1, del decreto-legge n.78/2010, secondo quanto chiarito con circolare della Ragioneria Generale dello Stato n.12 del 15 aprile 2011";
risulta all'interrogante che nonostante tale chiarimento, con lettera del 31 luglio 2014 al direttore generale (prot. n. CRI/CC/53493) il presidente nazionale dell'ente, adducendo gravi situazioni di cassa, avrebbe indicato di procedere allo stralcio dei residui a suo tempo impegnati per il pagamento degli arretrati del Corpo militare. Tale disposizione ha trovato poi conferma nell'ordinanza n. 247, con la quale la presidenza dell'ente ha definito di apportare al bilancio le variazioni in diminuzione per 14.353.896,16 euro, relative agli arretrati contrattuali del personale militare;
il comportamento tenuto appare, a giudizio dell'interrogante, ingiustificabile e censurabile visto che i ritardi di oltre 7 anni hanno comportato il continuo rinvio dell'erogazione di emolumenti arretrati dovuti per effetto di legge e per recepimento dei contratti collettivi del comparto difesa estesi al personale della CRI a seguito dell'applicazione del suddetto contratto lavorativo a tutti gli appartenenti al Corpo militare, avvenuta con le ordinanze commissariali n. 202 del 2009, n. 205 del 2009, n. 258 del 2010, n. 648 del 2010 (afferenti ai riferimenti relativi al contratto) e di cui all'ordinanza commissariale n. 514 del 2010 (di approvazione del bilancio anno 2013);
tali criticità insistono su una grave situazione che da mesi interessa, sotto il profilo organizzativo e gestionale, la Croce rossa italiana a motivo del decreto legislativo n. 178 del 2012 di riorganizzazione dell'ente e sul quale sono state sollevate numerose perplessità, già nel corso della XVI Legislatura, dalle commissioni competenti;
la problematica, che nel suo insieme è stata posta all'attenzione del Governo attraverso numerosi atti di sindacato ispettivo ed impegni rivolti al Governo, è oggetto del disegno di legge n. 1503 presentato al Senato nella XVII Legislatura, recante "Abrogazione del decreto legislativo 28 settembre 2012, n. 178 e delega al Governo per il riordino della Croce Rossa Italiana", e finalizzato a porre rimedio a delle gravi criticità che rischiano di determinare un complessivo snaturamento dello spirito e delle funzioni della Croce rossa italiana,
si chiede di sapere quali iniziative i Ministri in indirizzo intendano attivare, anche in sede normativa, finalizzate a rettificare le criticità evidenziate, sia relativamente all'opportuna erogazione degli arretrati e aggiornamenti stipendiali dovuti al personale militare della CRI, sia in ordine a quella che all'interrogante appare come una necessaria abrogazione del decreto legislativo n. 178 del 2012 al fine di addivenire al contestuale riordino, sotto il profilo organizzativo, della Croce rossa italiana.