Atto n. 4-03888

Pubblicato il 13 febbraio 2003
Seduta n. 332

D'AMBROSIO. - Ai Ministri delle comunicazioni, dell'economia e delle finanze e del lavoro e delle politiche sociali. -

Premesso che:

le sorprese in Poste Italiane SpA non finiscono mai e sono sempre peggiori delle precedenti, nel momento in cui la società ha assunto l'atteggiamento e la parvenza tipica degli enti di natura privatistica, dimenticando forse che il Ministero dell'economia e delle finanze è il primo azionista;

la soppressione del compartimento regionale delle Poste nel Molise con la conseguente aggregazione all'Abruzzo e la chiusura di numerosi uffici su tutto il territorio della regione ha provocato ingenti danni ad una regione già colpita e messa in ginocchio dai recenti eventi sismici;

un ennesimo atto discriminante è stato consumato ai danni di un gruppo di giovani che ipotizzano il reato dell'abuso di potere in atto d'ufficio della società Poste Italiane, nel momento in cui è stata cancellata la graduatoria provinciale, esistente da oltre dieci anni, di tutti quei giovani che, assunti a tempo determinato, hanno attivato il tentativo di conciliazione presso la Commissione Provinciale del Lavoro. In caso di esito negativo del tentativo esperito, si rivolgeranno al Giudice del lavoro per ottenere l'assunzione a tempo indeterminato, come è avvenuto in altre realtà del territorio nazionale. Gli interessati sono sul piede di guerra per il ripristino dello "status quo ante" e per il risarcimento del danno subito;

è nell'intenzione della società in questione la privatizzazione del trasporto degli effetti postali agli uffici della Provincia mettendo in pericolo ulteriori posti di lavoro;

non è affatto sopita la circostanza secondo cui, entro qualche mese, l'Ufficio C.P.O. delle Poste di Isernia potrebbe essere chiuso, avvantaggiando ulteriormente l'Abruzzo e impoverendo sempre più il Molise che nel giro di pochi anni ha perso oltre 700 posti di lavoro,

si chiede di sapere quali provvedimenti i Ministri in indirizzo intendano adottare per il ritiro di tali proposte avanzate dalla Poste Italiane, che fanno temere per il futuro occupazionale dei lavoratori molisani.