Pubblicato il 6 febbraio 2003
Seduta n. 326
MACONI, PIZZINATO, BAIO DOSSI, RIPAMONTI, MALABARBA, PAGLIARULO, PIATTI, PILONI, PETRINI, DANIELI FRANCO, TOIA. - Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali, per gli affari regionali e delle attività produttive. -
Premesso che:
il 4 febbraio in provincia di Milano in nuovi incidenti sul lavoro hanno perso la vita gli operai Claudio Butti di 37 anni di Busnago e Marco Cogni di 24 anni di Piacenza;
queste nuove morti bianche sul lavoro sono accadute in una Azienda di Ornago che lavora alluminio e in un cantiere edile sulle aree dell'ex Falck Vulcano di Sesto San Giovanni;
con queste due nuove morti sul lavoro salgono a ben 14 gli infortuni mortali accaduti in provincia di Milano in questo inizio d'anno;
già il 2002 – anno dedicato alla sicurezza sul lavoro - aveva visto un forte incremento sia degli infortuni mortali che di quelli invalidanti in provincia di Milano ed in tutta la Lombardia;
il rapporto annuale relativo al 2002 del Nucleo Carabinieri Ispettori del Lavoro ha indicato il continuo incremento delle aziende e dei lavoratori non in regola nei rapporti di lavoro e il non rispetto delle norme sulla sicurezza del lavoro;
risulta la carenza di organico degli Ispettorati del Lavoro nelle singole province e a livello regionale della Lombardia,
gli interroganti chiedono di sapere:
quali misure i Ministri in indirizzo abbiano adottato ed intendano porre in atto al fine di affrontare in modo risolutivo le cause che determinano, in Lombardia, un continuo aumento degli infortuni sul lavoro in generale e di quelli mortali in particolari;
quali misure intendano adottare affinché la Regione Lombardia e le strutture preposte alla sicurezza del lavoro - a livello regionale, provinciale e territoriale - realizzino un coordinamento delle attività ispettive e di prevenzione e sulla sicurezza del lavoro;
quali misure intendano adottare al fine di garantire in Lombardia la completezza degli organici degli Ispettorati del Lavoro, dei Servizi per la sicurezza e sugli ambienti di lavoro delle ASL nonché i finanziamenti indispensabili;
perché non si siano utilizzate le norme sulla mobilità regionale verso gli Ispettorati del lavoro per contribuire ad assicurare la completezza degli organici degli Ispettorati e dei Servizi sulla sicurezza del lavoro delle ASL;
se, stante il forte incremento degli infortuni sul lavoro e di quelli mortali in Lombardia, il Ministero del lavoro, in raccordo con gli altri Ministeri, con la Regione Lombardia e i Servizi preposti, non intenda promuovere una conferenza regionale sulla prevenzione e sulla sicurezza del lavoro in Lombardia.