Pubblicato il 5 maggio 2011
Seduta n. 550
LANNUTTI - Ai Ministri dell'interno, dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e per i rapporti con le Regioni e per la coesione territoriale. -
Premesso che:
il libro dal titolo: "Le mani sulla città", edizioni Alegre, scritto da Daniele Nalbone, giornalista di "Liberazione", e Paolo Berdini, che uscirà dal prossimo 8 giugno 2011, è un'analisi della Roma "transitata" da Veltroni a Alemanno e in piena corsa per le Olimpiadi del 2020;
si legge in un articolo pubblicato sul sito "Flash News": «Cosa c'è dietro l'abbattimento di Tor Bella Monaca? Chi guadagnerà dalle speculazioni dell'Eur? Chi sta spingendo per raddoppiare l'aeroporto Leonardo Da Vinci e costruire i porti di Fiumicino e Ostia? In poche parole, qual è il modello di governance messo in piedi dall'amministrazione Alemanno? Un'amministrazione caratterizzata da legami a doppio filo non solo con i poteri forti, ma addirittura con l'estremismo di destra - dal quale proviene lo stesso Alemanno e uomini importanti della sua squadra. Ecco alcuni stralci di ciò che sarà contenuto nel capitolo "Forchettoni Neri" (...), curato da tal Caio Gregorio, nome evidentemente di fantasia di chi preferisce rimanere nell'anonimato», viene tracciata la ricostruzione della «fascistopoli romana nell'epoca del camerata sindaco»;
si legge nel citato articolo: «Molto si è parlato di Stefano Andrini: condannato a suo tempo per il tentato omicidio di due giovani di sinistra picchiati selvaggiamente (era il 1989) insieme a una squadraccia di naziskin, viene arrestato nuovamente (1994) nel corso di scontri con militanti di sinistra dopo essersi avvicinato all'ex leader di Avanguardia Nazionale Stefano delle Chiaie, noto come "er caccola" per la non imponente statura. Il cursus honorum di Delle Chiaie comprende la partecipazione alla fondazione di Ordine Nuovo e un discreto curriculum vitae al servizio di Pinochet e altri dittatori latinoamericani degli anni 70 e 80. Da Wikipedia: "(Delle Chiaie) ebbe coinvolgimenti con il regime di Augusto Pinochet in Cile partecipando alla Guerra Sporca e all'Operazione Condor per l'azzeramento dei dissidenti. Sempre in Sud America aiutò il dittatore Luis Garcia Meza Tejada a prendere il potere in Bolivia con un colpo di stato (1980). Il gruppo paramilitare che lì dirigeva assieme al neofascista Pierluigi Pagliai e al criminale nazista Klaus Barbie si autodefinì 'i fidanzati della morte' e fu responsabile di numerosi omicidi e torture contro esponenti politici e cittadini". (...) L'amico dei vecchi 'fidanzati della morte' viene insediato nel 2009 sulla poltrona di amministratore delegato di Ama Servizi Ambientali nonostante le proteste dell'opposizione di cui Alemanno non si cura e che, comunque, finiscono presto. Andrini, infatti, sarà costretto a dimettersi non a causa del suo torbido passato ma per il suo coinvolgimento nella falsa candidatura di Nicola Di Girolamo, senatore "di proprietà" di Gennaro Mokbel e delle famiglie della 'ndrangheta di Isola Capo Rizzuto. E il nome di Mokbel ricorre spesso quando si parla del sistema di potere romano impostosi dopo l'elezione del sindaco con la celtica al collo. (...) Giuseppe Dimitri, detto Peppe, classe 1956 (...) il 15 marzo del 1979 partecipa con camerati come Giusva Fioravanti, Francesca Mambro, Alessandro Alibrandi e Livio Lai alla rapina di un'armeria, impresa che verrà rivendicata dai NAR. Il 27 novembre dello stesso anno, il camerata Peppe organizza e mette in atto un'altra rapina, questa volta ai danni della filiale della Chase Manhattan Bank del suo quartiere, l'Eur. Il bottino verrà affidato per il riciclaggio a Franco Giuseppucci, detto Er Fornaretto o Er Negro - Il Libanese della fiction Romanzo Criminale - uno di fondatori della Banda della Magliana, con cui Peppe è in ottimi rapporti. (...) Sbolliti i furori antisistema, nel 1994 il camerata Peppe si risciacqua a Fiuggi, aderisce ad Alleanza Nazionale e nel 2001 il suo vecchio amico Alemanno, diventato intanto ministro per le Politiche Agricole del secondo governo Berlusconi, (...) arruola Dimitri come consulente al suo Ministero, carica che ricoprirà fino al 2006 quando un banale incidente stradale metterà improvvisamente fine alla sua vita movimentata. Altri nomi "caldi" che stanno mettendo in difficoltà il sindaco con la celtica al collo sono quelli di Antonio Lucarelli, ex portavoce di Forza Nuova e oggi capogabinetto di Alemanno, protagonista di strani giri d'affari "marca" Mokbel; Fabrizio Mottironi, ex leader di Terza Posizione e messo da Alemanno nel 2003 (quando allora era ministro delle Politiche Agricole) a capo di Buonitalia Spa; Riccardo Mancini, ingegnere honoris causa, "vicino" a Peppe Dimitri, Stefano Delle Chiaie, Adriano Tilgher, messo da Alemanno a capo di Eur Spa, il "centro" delle speculazioni in vista di Roma 2020»;
considerato che:
la città di Roma è preda di una feroce speculazione edilizia, sottoposta ad un impetuoso processo di valorizzazione immobiliare che, non governato, crea squilibri e allontanamento di residenti dai centri;
si assiste ovunque alla nascita di centri commerciali identici espressione di speculazione in piena regola che arricchisce gli immobilaristi, e che fa perdere l'identità;
un esempio per tutti, la scorsa estate il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha lanciato il suo piano per la riqualificazione del quartiere di Tor Bella Monaca, alla periferia est della città. Un quartiere sorto negli anni '80 per far fronte alla cronica carenza di alloggi di edilizia popolare; pianificato ed edificato, nella sua quasi totalità, con intervento pubblico. Il progetto esposto dal sindaco prevede la demolizione di 14 "torri" di 15 piani ciascuna ed il trasferimento delle persone che vi abitano in nuove costruzioni di 4/5 piani;
visto lo stato delle finanze capitoline l'annuncio poteva sembrare uno scherzo, ma nei mesi successivi il sindaco ha esplicitato meglio il suo piano: realizzare l'operazione "a costo zero", consentendo l'ingresso di privati che, in cambio della loro opera di demolizione e ricostruzione, verrebbero ricompensati tramite la cessione di "cubatura premiale", un modo elegante (ma un po' criptico) per dire che verrà consentito loro di edificare altri immobili destinati ad essere immessi sul mercato;
il progetto prevede una variante urbanistica del piano di zona che consentirà di triplicare la capacità edificatoria che porterà il quartiere ad estendersi e le cubature complessive a salire portando la popolazione residente dagli attuali 28.000 abitanti a 44.000 abitanti;
tutto questo, che anche ai più sprovveduti non può non apparire come un regalo (sostanzioso) ai costruttori, per il sindaco Alemanno è riqualificazione del territorio;
non ha senso parlare di riqualificazione quando si riducono quasi a zero i fondi per interventi sociali in un contesto di degrado e di disagio inimmaginabili, non si forniscono adeguati servizi di trasporto pubblico, scuole, asili nido, spazi di socializzazione e tutto ciò che è di pertinenza pubblica viene lasciato all'incuria più totale. Riqualificare significa ridare qualità all'ambiente ed alla vita delle persone che vivono nel quartiere;
emerge sempre più forte un ceto politico a giudizio dell'interrogante colluso culturalmente ed economicamente con i poteri finanziari e il mondo del cemento continua sistematicamente a distruggere le regole urbanistiche. Il susseguirsi dei condoni edilizi e di ulteriori liberalizzazioni in materia. E mentre gli altri Paesi europei tentano di uscire dalla crisi economica investendo nella ricerca, nell'università e nelle tecnologie di risparmio energetico, l'Italia continua ad espandere all'infinito le città per poi tagliare la spesa locale, così da rendere impossibile la realizzazione delle opere che rendono civili i quartieri;
ad avviso dell'interrogante la XII disposizione (non) transitoria e finale della Costituzione, che vieta la ricostituzione del partito fascista, è stata aggirata dall'estremismo nero molto attivo nel Lazio ed in particolare a Roma,
si chiede di sapere:
se al Governo risulti che i piani di abbattimento di Tor Bella Monaca, il piano regolatore all'Eur, il raddoppio dell'aeroporto "Leonardo da Vinci" e la costruzione dei nuovi porti ad Ostia e Fiumicino possano nascondere una gigantesca speculazione edilizia tesa a favorire i cosiddetti "palazzinari";
se le nomine ad alcune aziende pubbliche romane, che hanno caratterizzato lo scandalo definito "parentopoli", non abbia procurato danni alla qualità dei servizi nel trasporto pubblico;
quali misure urgenti il Governo intenda assumere per prevenire fenomeni speculativi sulle aree edificabili già martoriate dal cosiddetto "sacco di Roma", che ha creato quartieri dormitorio e periferie senza servizi abbandonate dalle amministrazioni.