Atto n. 4-01701

Pubblicato il 1 luglio 2009
Seduta n. 231

LANNUTTI - Ai Ministri del lavoro, della salute e delle politiche sociali e dello sviluppo economico. -

Premesso che:

in data 24 giugno 2009 l'assemblea dei redattori dell'agenzia di stampa Apcom ha indetto lo stato di agitazione fino al 31 luglio 2009 in risposta ad una comunicazione dei vertici dell'azienda al comitato di redazione con la quale sarebbe esposta l'intenzione di attuare un pesante ridimensionamento dell'organico dell'agenzia, ridimensionamento che l'assemblea avrebbe giudicato immotivato;

in particolare, i giornalisti contesterebbero l'esistenza della situazione di "crisi sopravvenuta e imprevista" portata dai vertici di Apcom come base della decisione di attuare il taglio del personale sottolineando come invece la società sia stata recentemente ricapitalizzata per circa 10,5 milioni di euro;

considerato che:

contemporaneamente al rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei giornalisti si assiste:

ad un calo generalizzato di proventi pubblicitari da parte del settore editoriale dovuto non solo all' effetto della crisi mondiale, ma anche perché la pubblicità istituzionale verrebbe dirottata solo verso una specifica parte dell'editoria italiana, in particolare le televisioni, con pressioni più o meno esplicite per privilegiare alcune testate;

ad un riassetto proprietario ed editoriale anche delle altre principali agenzie di stampa nazionali che starebbe comportando ridimensionamenti del corpo redazionale;

alla chiusura di numerose redazioni distaccate di giornali;

al continuo ricorso nelle redazioni RAI al lavoro di precari e di giornalisti con contratti a tempo determinato;

il decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2009, n. 14, cosiddetto decreto "mille proroghe", estende ai periodici l'intervento dello Stato per i prepensionamenti di giornalisti in caso di crisi e riorganizzazioni integrando il sostegno da 10 a 20 milioni di euro (articolo 41-bis),

si chiede di sapere:

a quanto ammontino i contributi statali elargiti all'agenzia Apcom negli ultimi esercizi finanziari e a quale titolo;

se non ritenga il Governo che le repentine decisioni di ridimensionamento del personale nel settore dell'editoria motivate da sopravvenuta e imprevista situazione di crisi non possano essere anche un effetto perverso della messa a disposizione del fondo di prepensionamento previsto dal cosiddetto decreto "mille proroghe";

se, alla luce della forte crisi che sta attraversando il settore dell'editoria in Italia, il Governo non ritenga urgente rivedere, nelle opportune sedi legislative, la normativa per l'editoria provvedendo a definire una riforma del settore che possa mettere al riparo l'informazione attraverso politiche di contenimento degli effetti della crisi e l'impostazione di seri progetti di rilancio e sviluppo industriale e dell'occupazione nel comparto, al fine di garantire la libertà e la pluralità dell'informazione richiesta dalle regole democratiche.