Pubblicato il 24 giugno 2008
Seduta n. 25
SACCOMANNO , AMORUSO - Al Ministro della giustizia. -
Premesso che:
il 29 maggio 2008 l'autorità giudiziaria di Brindisi ha disposto il sequestro delle ville di un villaggio in riva al mare nel territorio dello stesso capoluogo pugliese;
le ipotesi di reato contestate riguardano la lottizzazione abusiva, le violazioni ambientali e, per tre dei tredici indagati, la corruzione;
la custodia dei beni immobili è stata affidata al sindaco di Brindisi Domenico Mennitti;
considerato che:
il Tribunale del riesame, con provvedimento notificato ai proprietari delle ville il 21 giugno 2008, ha accolto la richiesta nella quale i ricorrenti contestavano la nomina a custode dei beni sequestrati al sindaco Mennitti e ha disposto conseguentemente la facoltà d’uso ai proprietari delle ville sequestrate;
i proprietari delle ville non risultano indagati;
come riferito dal “nuovo Quotidiano di Puglia”, in un articolo del 22 giugno 2008, a firma del capo redattore di Brindisi, “proprio di recente la magistratura ha sequestrato, a fini di confisca, delle abitazioni a pregiudicati in odor di mafia, concedendo la facoltà d’uso. Familiari inclusi”,
si chiede di sapere:
quali siano i motivi per i quali la Procura di Brindisi, attraverso la Guardia di finanza, abbia intimato di abbandonare il villaggio ai familiari dei proprietari ai quali era stata riconosciuta la facoltà d'uso dal Tribunale del riesame;
quale sia la ragione per cui nel provvedimento disposto dalla Procura di Brindisi si è delimitato in modo così restrittivo il diritto all’abitazione nei confronti di persone che non risultano indagate;
infine, quali iniziative di competenza al Ministro in indirizzo intenda adottare per evitare il ripetersi di episodi analoghi a quello provocato dal provvedimento posto in atto dalla Procura di Brindisi.