Pubblicato il 24 giugno 2008
Seduta n. 25
PERDUCA , PORETTI - Ai Ministri dell'interno e della difesa. -
Premesso che:
l'8 giugno 2008, 24 profughi afghani sono stati scoperti dalla Guardia di finanza dietro un carico di cocomeri in un camion sbarcato nel porto di Ancona. Subito sono stati reimbarcati;
lo stesso giorno e quello successivo, il 9 giugno, altri 43 afghani sono stati individuati a Pesaro in diverse vie della città e subito condotti in Questura per opera di Carabinieri, Polizia e Vigili urbani;
tra loro, 17 ragazzi erano minorenni o non superavano i 21 anni di età. Secondo quanto dichiarato dalla Questura alla stampa, questi ultimi sarebbero stati affidati alle cure dell'Ufficio comunale dei servizi sociali, il cui personale starebbe attualmente provvedendo a trovare dei centri d'accoglienza che abbiano posti disponibili, dal momento che quelli esistenti nella città di Pesaro non consentono di ospitarli. Gli altri 16 adulti, dopo essere stati trattenuti nell'ufficio immigrazione della Questura, hanno ricevuto dal Questore di Pesaro il foglio di via per l'espulsione dall'Italia;
in mancanza di documenti, secondo quanto denuncia il gruppo EveryOne, nessuno si è preoccupato di verificare i gradi parentela tra i minori di 21 anni e il resto del gruppo che li accompagnava;
i numerosi casi di immigrazione clandestina insegnano che molti profughi, e nella fattispecie coloro che provengono dall'Afghanistan, viaggiano in compagnia dei genitori o di fratelli o altri parenti stretti;
tutti i 40 afghani adulti sono stati deportati senza aver prima avuto la possibilità di presentare una regolare richiesta di asilo politico e senza la possibilità di interloquire, attraverso un interprete, o comunque in una lingua a loro chiaramente comprensibile, con le autorità di forza pubblica. Come infatti la Questura di Pesaro ha dichiarato alla stampa, gli afghani non parlavano italiano né inglese (se non uno di loro, che conosceva pochissime parole di quest'ultima lingua) e, contro ogni disposizione di legge, sono stati privati della possibilità di esporre le proprie ragioni e denunciare la loro situazione;
stando a quanto dichiarato da un funzionario della Questura di Pesaro ai rappresentanti del gruppo EveryOne, la disposizione di espulsione è stata autorizzata dal Ministero dell'interno, una volta che le Forze di polizia avevano esposto al Governo ogni procedura seguita fino a quel momento;
il trattamento nei confronti dei 40 profughi ravvisa una palese violazione degli articoli 5, 6 e 13 della Convenzione dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali dell'Unione europea, nonché dell'articolo 4 del protocollo 4° della stessa Convenzione,
si chiede di sapere quali provvedimenti intendano adottare i Ministri in indirizzo affinché venga chiarita la posizione del Governo relativamente all'intera vicenda e vengano individuate ed eventualmente sanzionate le responsabilità riguardo alla violazione dei diritti di cui sopra.