Atto n. 4-02515

Pubblicato il 26 luglio 2007
Seduta n. 204

MORSELLI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. -

Premesso che il 24 luglio 2007, il Consorzio Aceto Balsamico di Modena e il Comitato Produttori Indipendenti Aceto Balsamico di Modena hanno inviato al Presidente del Consiglio dei ministri la seguente lettera:

«Illustre Presidente, il Ministero per le politiche agricole, contrariamente agli accordi presi con tutti i Produttori di Aceto Balsamico di Modena e con tutte le Organizzazioni agricole della Regione Emilia Romagna, da cui deriva il 90% della materia prima (uva) utilizzata, ha fatto pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea (Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea n. C 152/2007, p. 18) una proposta di disciplinare per l'IGP (Indicazione Geografica Protetta) Aceto Balsamico di Modena, che ne rende possibile la produzione con uve e mosti derivati da sette vitigni coltivabili in tutti i Paesi del Mondo, abbandonando così ogni collegamento tra la materia prima e il territorio nel quale è nato uno dei più celebri prodotti della gastronomia italiana.

Sulla base degli impegni assunti nella riunione di Roma del 6 giugno 2007, il Ministero avrebbe dovuto far proprie e difendere in sede comunitaria le proposte presentate da tutti i produttori di Aceto Balsamico di Modena e da tutte le Organizzazioni agricole interessate, di individuare, all'interno dell'Emilia Romagna, il territorio di provenienza della materia prima utilizzata, analogamente a quanto è avvenuto con i disciplinari dell'IGP Olio Toscano e dell'IGP Riso Vialone Nano, che limitano la zona di provenienza delle rispettive materie prime alla Regione Toscana e alla Provincia di Verona.

L'incredibile decisione del Ministero delle Politiche agricole, che i produttori hanno impugnato davanti al TAR del Lazio, finisce per aggravare in modo sostenibile la posizione dei produttori italiani di Aceto Balsamico di Modena sui mercati internazionali, non solo riducendo la loro capacità di difesa nella lotta contro la concorrenza sleale dei produttori esteri, che imitano senza ritegno la celebre denominazione italiana, ma costringendoli anche a difendersi contro l'attività delle nostre istituzioni che, eliminando ogni collegamento tra il territorio e la materia prima utilizzata, tolgono credibilità e forza alla denominazione Aceto Balsamico di Modena, rendendola attaccabile su tutti i mercati.

Infatti, dopo la recente pubblicazione del disciplinare sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea, i produttori esteri pretendono di poter legittimamente utilizzare la denominazione "Aceto Balsamico" anche per il loro prodotto fabbricato in Grecia, Spagna, Germania e altri Paesi. Questo è il bel risultato al quale ci sta portando l'iniziativa del Ministero italiano che dovrebbe tutelare, nel mondo intero, le denominazioni dei prodotti agroalimentari "Made in Italy".

Si confida, pertanto, illustre Presidente, in un Suo deciso intervento che possa portare il Ministero ad assumere una posizione ragionevole in modo da aiutare i produttori italiani a competere efficacemente sui mercati internazionali, invece di danneggiarli con regolamentazioni assurde e gravemente pregiudizievoli»,

l'interrogante chiede di sapere, alla luce di quanto riportato in premessa, se il Governo non intenda assumere urgenti iniziative a tutela dei produttori dell'Aceto Balsamico di Modena, affinché le legittime domande e aspirazioni siano soddisfatte.