Pubblicato il 2 maggio 2007
Seduta n. 145
GIANNINI - Al Ministro della difesa. -
Premesso che:
il 30 aprile, la coalizione guidata dagli Stati Uniti ha sferrato uno dei più cruenti attacchi in Afghanistan, provocando la morte di 136 presunti militari talebani nel corso di tre giorni di combattimenti nella Valle di Zerkoh nella provincia occidentale di Herat;
questa battaglia ha scatenato l'ira e la reazione dei residenti, secondo i quali le vittime sono state civili e non militari. In circa 500 si sono radunati di fronte alla stazione di polizia ed al quartier generale del governo nella vicina città di Shindand;
nella città di Herat si trova uno dei due contingenti italiani in Afghanistan: i militari sono complessivamente circa 2.000;
su questa vicenda il Ministro della difesa ha espresso la sua preoccupazione "per un eventuale coinvolgimento dei militari italiani in azioni estranee alla missione autorizzata dal Parlamento";
il 1° maggio 2007, intorno alle ore 6.30, lungo la strada che collega la base del contingente italiano all'aeroporto, al passaggio di una pattuglia è avvenuta un'esplosione che ha investito un 'Vm Torpedo' con terriccio e sassi. I tre uomini a bordo del veicolo sono rimasti leggermente contusi, con escoriazioni al volto, e sono stati curati all'ospedale militare spagnolo;
in seguito all'attentato, il Presidente della 4a Commissione (Difesa) del Senato ha dichiarato che "vanno attivate tutte le dotazioni di emergenza e i piani di contrasto per tutelare la sicurezza dei nostri militari. Non siamo più in missione di pace, ciò è evidente dall'aggressione subita dai militari italiani con il ferimento di tre uomini";
il 2 maggio 2007 Mohammad Homayoun Azizi, Capo del Consiglio provinciale, riportando quanto riferitogli da due consiglieri che si sono recati in visita nella zona dei combattimenti, ha confermato che almeno 51 civili figurano tra le vittime dell'attacco compiuto dall'esercito americano e afgano nel precedente fine settimana nella provincia di Herat;
il Ministro degli affari esteri in seguito a questa notizia, ha dichiarato che operazioni militari di questo tipo, che finiscono per colpire la popolazione civile, "rischiano di alienarci il consenso della popolazione afgana",
si chiede di sapere:
se il Governo italiano fosse stato informato per tempo dell'attacco che gli Stati Uniti intendevano portare nella provincia occidentale di Herat;
qualora il Governo non fosse stato informato, quali siano i motivi di questo grave deficit di comunicazione;
se il Ministro in indirizzo ritenga che le condizioni venutesi a creare ad Herat non comportino un cambiamento de facto dell'impegno italiano in quella zona;
quale sia il ruolo che i militari italiani stanno avendo in questi frangenti e quali rischi corrano, anche alla luce delle manifestazioni di scontento da parte della popolazione;
se, a seguito di quanto accaduto ad Herat, siano previste modificazioni nelle dotazioni dei militari italiani in Afghanistan.