Pubblicato il 29 marzo 2007
Seduta n. 133
LOSURDO - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. -
Premesso che:
il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali ha redatto una bozza di decreto ministeriale che anticipa norme sulla futura revisione della legge 164/92, soprattutto con riferimento alle norme sui controlli dei vini di qualità e sui compiti e ruoli dei Consorzi di tutela, peraltro già previste dalla predetta legge;
al Senato è iniziato già da tempo l’esame delle proposte di revisione della legge 164/92, che è stato opportunamente rallentato in attesa che venga definita ed approvata in sede comunitaria la nuova O.C.M. Vino ;
un punto significativo del decreto ministeriale da emanare va ravvisato nella positiva disposizione che i decreti d’incarico di vigilanza e di controllo ai Consorzi devono essere concessi dal Ministro e non dal “Ministero”, sia pure nelle persone di autorevoli Direttori Generali (come previsto dal decreto ministeriale del 21 marzo 2002). In palese contraddizione con quanto sopra, il decreto, all’art. 7, comma 1, prevede che il "Ministero emana il decreto di autorizzazione", esaminato il piano dei controlli, il prospetto tariffario e acquisito il parere della Regione;
all’art. 3, punto b), del decreto viene esplicitamente previsto che i Consorzi muniti dell’incarico di vigilanza e controllo ai sensi della legge 164/92 possono estendere tali incarichi alle D.O. per le quali non hanno l’incarico di vigilanza. Le conseguenze di tale estensione sono palesemente aberranti se si considera che un Consorzio nato per tutelare e difendere gli interessi dei produttori di una D.O. possa “controllare” produzioni di altre D.O. di altre zone geografiche che potrebbero essere commercialmente in netta concorrenza fra di loro. Nell’art. 12 viene disposta l’abrogazione del decreto ministeriale del 21 marzo 2002, peraltro lungamente invocata dai viticoltori italiani nel loro duro confronto con i 28 Consorzi muniti dei poteri di controllo;
al di là delle valutazioni di merito che si potrebbero ulteriormente svolgere ed al riferimento ad alcune significative vicende giudiziarie (come, ad esempio, le indagini della Procura di Voghera sul locale Consorzio), si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo non ritenga contraddittorio il contenuto del decreto con altre significative prese di posizione dello stesso Ministro nel riaffermare l’inderogabile principio della terzietà dei controlli sui vini di qualità;
se non ritenga la nuova normativa di fatto superflua, contraddittoria ed inutile in pendenza della riforma della legge 164/92 e della O.C.M. vino e di conseguenza di non procedere all'emanazione del decreto al suo esame;
se non ritenga che la prevista abrogazione dei decreti ministeriali del 29 maggio 2001 (del ministro Pecoraro Scanio), 21 marzo 2002 (Ambrosio) e 31 luglio 2003 (Alemanno) comporti necessariamente la revisione di tutti gli incarichi di vigilanza e controllo attribuiti in via sperimentale a suo tempo (nel 2003) a 28 Consorzi:
infine, se non ritenga di verificare preliminarmente la necessaria rappresentatività (40% di superficie e teste) necessaria per ottenere l’incarico di vigilanza propedeutico al controllo.