Atto n. 1-00076

Pubblicato il 13 marzo 2007
Seduta n. 122

DE PETRIS , DONATI , BULGARELLI , PECORARO SCANIO , RIPAMONTI , SILVESTRI , PALERMI , COSSUTTA , PELLEGATTA , TIBALDI

Il Senato,

premesso che:

la questione del cambiamento climatico ha assunto il carattere di vera e propria urgenza, come certificato da tutti i consessi scientifici internazionali, e la stessa Unione europea ha verificato la stretta correlazione tra cambiamento climatico, politiche dell’energia e politiche dei trasporti, e tale urgenza dovrebbe spingere ad una assunzione di responsabilità corale delle forze politiche e sociali;

la centralità assunta dal complesso delle politiche ambientali nell'azione dell'attuale Governo, segnando una svolta netta con il recente passato, deve costituire un elemento cardine, accanto ad un efficace coordinamento con Regioni ed enti locali, per l'assunzione dal parte del nostro Paese dell'iniziativa, in tutte le sedi internazionali e nell'ambito delle istituzioni comunitarie, per l'attivazione di misure finalizzate alla sostenibilità ambientale ed alla lotta al cambiamento climatico;

il tema del riscaldamento globale, oggetto della Conferenza mondiale sul clima svoltasi a Nairobi alla fine del 2006, è strettamente connesso alle attività antropiche ed alla crescita delle emissioni di gas serra a livello planetario, come dimostrato dai risultati contenuti nella prima parte del Quarto rapporto dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), resa nota a Parigi nel febbraio 2007; le anticipazioni della seconda parte del rapporto, che verrà resa nota per esteso il prossimo 6 aprile a Bruxelles, confermano le valutazioni scientifiche sugli impatti presenti e futuri del mutamento climatico prevedendo un appello ai Governi di tutto il mondo per scelte decise ed efficaci sul cambiamento climatico, anche alla luce del fatto che nel maggio prossimo a Bangkok il terzo gruppo di lavoro IPCC presenterà le proprie conclusioni sulle modalità e gli strumenti per affrontare il problema;

il Consiglio europeo ha definito, in data 9 marzo 2007, alcuni obiettivi prioritari in materia energetica e ambientale, ed in particolare ha deciso di ridurre le emissioni del 20% rispetto alle emissioni del 1990 e di proporre ai consessi internazionali una riduzione del 30% entro tale data. Per il raggiungimento di tale obiettivo ha deciso un obiettivo vincolante di una quota del 20% di energie rinnovabili sul consumo energetico complessivo dell'Unione europea sempre entro il 2020;

il nostro Paese registra un pesantissimo ritardo rispetto degli obiettivi previsti dal Protocollo di Kyoto: a fronte di un impegno di riduzione del 6,5% delle sull'anno base 1990, l'Italia ha invece aumentato le proprie emissioni del 13%, il che determinerebbe anche gravi difficoltà economiche per effetto dell'entrata in vigore, dal 2008, del sistema sanzionatorio previsto dal protocollo per i Paesi inadempienti;

i trasporti in Italia sono la principale fonte di consumi energetici con oltre il 31% di usi finali di energia, dato che continua a crescere nel settore insieme alle emissioni di CO2. Secondo il Libro bianco sui trasporti della Commissione europea, i trasporti sono tra i maggiori responsabili dell'inquinamento urbano determinando il 40% delle emissioni di CO2. Anche secondo dati APAT sulla qualità dell'ambiente urbano con riferimento a 24 città capoluogo di provincia, il trasporto su strada costituisce la principale sorgente emissiva di PM10, benzene, monossido di carbonio, ossido di azoto;

preso atto che:

al primo punto dei temi dell’innovazione e della sicurezza in campo energetico deve figurare il rispetto degli obblighi internazionali ed in particolare degli obiettivi del Protocollo di Kyoto e ciò richiede una iniziativa volta a rafforzare la cooperazione internazionale già in sede di G8 Ambiente, il coinvolgimento degli enti locali e la responsabilizzazione del mondo delle imprese per ridurre le emissioni, a partire dall'attuazione di efficaci piani nazionali di allocazione delle quote di emissione, ed in modo da premiare le iniziative più innovative nel campo della produzione, della distribuzione e del consumo di energia elettrica;

il vigente meccanismo del mercato dei titoli di emissione determina il trasferimento di risorse da interventi concreti a interventi poco monitorabili e di scarso impatto sulla vita concreta delle popolazioni;

sono state approvate in sede di legge finanziaria per il 2007 misure volte ad incentivare l'utilizzo delle fonti rinnovabili pulite e tale importante inversione di tendenza deve trovare collocazione in un vero Piano per le energie rinnovabili che consenta un forte impegno sul fotovoltaico, sul solare e sulla ricerca applicata alle energie rinnovabili, e sullo sviluppo delle agroenergie incentrato su politiche di filiera corta e sul protagonismo diretto degli imprenditori agricoli;

sempre nell'ambito della legge 27 dicembre 2006 n. 296, sono stati approvati rilevanti interventi volti a rafforzare il tema strategico dell’efficienza e del risparmio energetico, tra cui interventi per la sostituzione di elettrodomestici e apparecchiature industriali e per favorire ristrutturazioni edilizie che abbiano come prioritario obiettivo la riduzione dei consumi ed è inoltre stato istituito un fondo rotativo per il finanziamento delle misure finalizzate all'attuazione del Protocollo di Kyoto alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici;

il sistema di incentivazione delle fonti rinnovabili che discende dalla direttiva 77/2001/CE ha ricevuto un'importante spinta attraverso la riforma del cosiddetto Conto Energia per la produzione elettrica attraverso pannelli fotovoltaici grazie al decreto ministeriale 19 febbraio 2007 in attuazione dell’art. 7 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, ma tale sistema non esaurisce la problematica di ricondurre le esternalità economiche prodotte dalla produzione energetica da fonti fossili, tra cui le spese per la salute e per l’ambiente, che oggi vengono scaricate sulla fiscalità generale;

il processo di liberalizzazione del mercato dell’energia, che deve compiersi in un contesto di reciprocità tra i diversi Paesi membri, deve essere sovraordinato ai primari obiettivi della riduzione delle emissioni di gas serra, della riduzione dei consumi e del sostegno a fonti rinnovabili;

il recupero del valore della pianificazione, sia nella gestione del territorio che nell'ambito delle attività produttive, comporta la necessità di avviare concretamente il processo di predisposizione di un piano energetico nazionale che punti all’efficienza e al risparmio energetico nonché alla maggiore sostenibilità ambientale della produzione e del trasporto di energia, favorendo un investimento massiccio nella ricerca e nelle nuove tecnologie a ciò finalizzate e con ciò aiutando direttamente l’occupazione e l’economia del nostro Paese e riducendone la dipendenza da fonti di approvvigionamento fossili o inquinanti;

considerato che:

nell'ultimo anno, maggiore attenzione è stata data al tema del governo del territorio, chiudendo definitivamente la pagina dei condoni edilizi ed avviando il processo di definizione di una normativa quadro per il territorio che riduca il consumo del suolo e si affianchi ad una legislazione innovativa a tutela delle coste e della montagna ma anche dei valori ambientali e paesaggistici rappresentati dai piccoli Comuni e delle isole minori;

in materia di rifiuti e bonifiche, è in corso la procedura di revisione della disciplina di settore nell'ambito del decreto correttivo del decreto legislativo n. 152 del 2006 , mentre in sede di legge finanziaria per il 2007 sono state sbloccate risorse connesse ad accordi transattivi sottoscritti da destinare alla bonifica di siti contaminati;

le politiche per la mobilità sostenibile in ambito urbano hanno assunto nell'ultimo anno un ruolo significativo nelle politiche dei trasporti, a partire dall'istituzione del Fondo per la mobilità sostenibile, dalle risorse per l'acquisto di bus tram e treni per i pendolari, dalla destinazione del 50% degli investimenti ferroviari nei nodi ferroviari, come previsto dalla legge finanziaria 2007;

il settore dei trasporti e delle infrastrutture, che rivestono un'importanza strategica per uno sviluppo sostenibile del Paese, hanno visto, nell’ultimo anno ed in particolare nella legge finanziaria 2007, un consistente impegno finanziario per gli investimenti sulla rete ferroviaria e stradale esistente, l’avvio dell'aggiornamento del Piano generale dei trasporti e della logistica (PGTL) e l'impegno da parte del Governo per la revisione del Programma delle opere strategiche di cui alla legge 443/2001, secondo criteri di sostenibilità ambientale ed economica;

è stato dato avvio alla riqualificazione delle politiche e degli investimenti pubblici nella lotta alla desertificazione e nella modernizzazione della rete idrica, considerando l’acqua, risorsa per la quale il prossimo 22 marzo 2007 si celebra la giornata mondiale, come un bene comune la cui gestione pubblica deve essere sempre più indirizzata verso politiche di risparmio mirate nei settori ove si registrano ancora ampi margini di spreco o dispersione;

è comunque necessario un impegno coordinato volto a collegare i finanziamenti rivolti a specifici settori economico-produttivi anche in relazione al risparmio della risorsa idrica e ad agire affinché il sistema di depurazione delle acque nel nostro Paese porti ad avere impianti capaci di riutilizzare a fini irrigui l’acqua adeguatamente depurata, assicurando il necessario coordinamento per la costante attività di monitoraggio della situazione della depurazione e della qualità delle acque di balneazione;

è altresì necessario favorire il rilancio delle riserve marine e la tutela della biodiversità, per la quale il nostro Paese detiene un primato europeo e che costituisce un grande bene comune dell’umanità, nonché favorire il rilancio del sistema dei parchi e delle aree protette, anche nel quadro della Conferenza nazionale sui parchi, attraverso adeguati finanziamenti e attraverso il sostegno delle attività compatibili, con particolare riferimento all'agricoltura biologica e di qualità, alle produzioni tipiche, all'artigianato e al turismo sostenibile, promuovendo una rete ecologica su tutto il territorio nazionale e assicurando il definitivo superamento delle difficoltà connesse alle procedure comunitarie di infrazione relative alla rete delle ZPS (Zone di protezione speciale) e dei SIC (Siti di importanza comunitaria), nel pieno rispetto della normativa europea in materia di habitat, natura e uccelli;

è opportuno attivare politiche innovative a tutela degli animali, in linea con la normativa comunitaria e alla luce dei più recenti studi scientifici in materia, promuovendo e favorendo la ricerca effettuata con metodi alternativi all’utilizzo di animali e rafforzando le norme ispirate ai principi etologici per salvaguardare il benessere di tutti gli animali utilizzati nell’industria zootecnica,

impegna il Governo:

a predisporre misure adeguate per affrontare la seconda fase prevista dal Protocollo di Kyoto nel periodo 2008-2012 attraverso politiche e misure più incisive da attivare anche in ambito internazionale, per affrontare i cambiamenti climatici secondo i principi di precauzione e di responsabilità comune e per rispettare gli obblighi e gli obiettivi assunti in sede di Unione europea;

ad avviare, in sede comunitaria, una riflessione sull’incisività del meccanismo della compravendita di titoli di emissioni e ad avviare le adeguate iniziative volte alla nascita di un mercato interno di titoli di emissione che sia monitorabile, efficace e concreto, anche attraverso forme di controllo sull'origine delle emissioni, verificando altresì quali tra i comparti ad alto impatto ambientale, come ad esempio trasporti, produzione energetica, produzione industriale energivora incidano maggiormente sul contesto complessivo di emissioni nazionali;

ad avviare, di concerto con gli organi istituzionalmente preposti una verifica dello scarto tuttora esistente tra potenza installata complessivamente in Italia pari più di 75000 MWe e una potenza effettivamente disponibile inferiore ai 50000 MWe, segno di una inaccettabile obsolescenza del sistema, anche in riferimento alla rete elettrica, nonché ad supportare lo sviluppo di isole energetiche e bacini energetici territoriali alimentati da impianti da fonti rinnovabili disseminati sul territorio;

a predisporre un piano energetico che abbia l'obiettivo di superare la dipendenza dai combustibili fossili e di favorire il risparmio e l'efficienza energetica, nonché l'innovazione tecnologica e l'occupazione, coinvolgendo in tale processo le Regioni e le imprese ed incentivando la produzione di energia dalle fonti rinnovabili come definite dalla direttiva 2001/77/CE, al fine di favorire, anche in tale ambito, un rapido rientro nell'ambito dei parametri comunitari;

a definire, in tale contesto, una revisione dei meccanismi di incentivazione delle fonti rinnovabili che consenta lo sviluppo della filiera del legno, dei residui agricoli, del biogas da produzioni zootecniche e dell’olio vegetale puro per autoconsumo consortile, sostenendo gli impianti di piccola dimensione, fortemente integrati con distretti energetici locali e gestiti dagli agricoltori e dalle loro associazioni, tenuto conto del bilancio energetico e della sostenibilità idrica delle produzioni;

a perseguire il metodo della trasparenza e della pianificazione anche nella gestione del territorio, promuovendo un maggior impegno per affrontare il dissesto idrogeologico e rafforzare la difesa del suolo come fondamentale opera pubblica nazionale, anche attraverso l'incremento delle risorse e il coordinamento della gestione dei fondi disponibili, nel rispetto delle competenze costituzionali ed in piena integrazione con il sistema informativo unico e la rete nazionale integrati di rilevamento e sorveglianza;

a favorire il rilancio del sistema dei parchi e delle aree protette nazionali ed a garantire un rapido rientro nei parametri comunitari di tutela della biodiversità, definendo rapidamente i criteri minimi uniformi cui Regioni e Province autonome dovranno attenersi al fine di attuare le misure di conservazione finalizzate ad evitare il degrado degli habitat e la perturbazione delle specie, sulla base di linee guida per la gestione delle aree della rete «Natura 2000»;

a farsi promotore di una nuova normativa sulla sperimentazione di farmaci e di sostanze chimiche, sia a livello europeo che nazionale, che traduca in termini giuridici le nuove certezze scientifiche superando l'arretrata logica fondata sull'inattendibile modello animale, in particolare affinché il nuovo regolamento "Reach", di imminente applicazione, si basi su una corretta valutazione di tossicità delle sostanze di sintesi immesse nell'ambiente, sollecitare la rapida validazione di nuovi metodi che non usano gli animali imponendo l’obbligo di sostituzione;

a definire una strategia nazionale di attuazione del "Programma d'azione comunitario per la protezione e il benessere degli animali 2006-2010" della Commissione europea che preveda, fra l'altro: un Piano per lo sviluppo e l'utilizzo di standard più elevati per gli animali negli allevamenti; un programma di rafforzamento del Centro di referenza Nazionale per il benessere degli animali nonché ad attuare la Raccomandazione n. 1776 del Comitato permanente del Consiglio d'Europa approvata il 17 novembre 2006, per il divieto di importazione e commercializzazione dei prodotti derivanti dalla caccia alle foche;

a definire una strategia nazionale in attuazione della Convenzione internazionale sulla biodiversità e ad individuare le risorse necessarie per gli interventi necessari alla sua attuazione in coerenza con le linee strategiche in campo ambientale del DPEF 2007-2011, della Convenzione internazionale sulla diversità biologica e della Strategia comunitaria per la diversità biologica indicati nella Comunicazione della Commissione europea - COM (2006) 216 final – del 22 maggio 2006;

a rafforzare le iniziative per un programma sulle aree urbane che guardi alle città e al risanamento delle periferie in chiave di sviluppo della bioedilizia e di riqualificazione connessa al risparmio energetico e all’efficienza, ridefinendo l'indirizzo del tema della mobilità sostenibile come una grande opera necessaria al Paese, anche ai fini dell'obiettivo di abbattimento delle emissioni e di tutela della salute dei cittadini;

a definire, nell'ambito del Piano d'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione finanziato con la legge 296/2006, l'adozione concreta di misure volte all'integrazione delle esigenze di sostenibilità ambientale nelle procedure di acquisto di beni e servizi delle amministrazioni pubbliche, sulla base di criteri quali la riduzione dell'uso delle risorse naturali, la sostituzione delle fonti energetiche non rinnovabili con fonti rinnovabili, la riduzione della produzione di rifiuti e delle emissioni inquinanti, la riduzione dei rischi ambientali nell'uso dei materiali, nel rispetto delle clausole sociali e secondo quanto già previsto dalle linee guida approvate dall'Unione europea per taluni settori;

a proseguire e completare l'iter di revisione del codice dell'ambiente in materia di rifiuti e bonifiche, assicurando il rilancio ed il completamento dei piani di bonifica a livello nazionale, con riguardo anche alla bonifica delle aree militari, sia dismesse che attive, e di pertinenza dei poligoni militari di tiro, secondo il principio comunitario "chi inquina paga";

a favorire ovunque il graduale rientro nella gestione ordinaria dei rifiuti, con la rapida fuoriuscita dai commissariamenti e dalle gestioni emergenziali pluriennali ovunque possibile, promuovendo politiche e tecnologie innovative volte a favorire la riduzione della produzione a monte e l'incremento a livelli europei della raccolta differenziata e attuando, anche in sede di modifica del decreto legislativo 152/2006, tutte le misure necessarie a garantire il pieno rispetto e l'applicazione della normativa comunitaria di settore;

a completare rapidamente la realizzazione di un sistema integrato per il controllo e la tracciabilità dei rifiuti, in funzione della sicurezza nazionale, nell’esigenza di prevenzione e repressione dei gravi fenomeni di criminalità organizzata nell’ambito dello smaltimento illecito dei rifiuti;

ad assicurare la piena attuazione e l'aggiornamento della legge quadro sull’elettrosmog, approvata dai precedenti Governi del centro-sinistra, applicando il principio di precauzione e modificando conseguentemente i decreti attuativi attualmente vigenti;

a procedere al pieno recepimento e alla corretta attuazione della Direttiva quadro sull'acqua (direttiva 2000/60/CE) anche attraverso la revisione sostanziale del decreto legislativo n. 152/2006, nel rispetto dei principi di non deterioramento, precauzione, prevenzione e “chi inquina paga”, nonché ponendosi l’obiettivo di raggiungere il buono stato delle acque superficiali e sotterranee entro il 2015, nonché riaffermando il ruolo centrale delle autorità di bacino/distretto nel garantire la pianificazione e il governo delle acque nell’ambito dei bacini idrografici;

ad assicurare la rappresentanza dell'Italia ai tavoli comunitari di implementazione della strategia comunitaria sulle acque, di gestione dei rischi idrici e di studio dei riflessi dei cambiamenti climatici sulla crisi idrica nel breve e nel lungo periodo;

a dar vita ad un coordinamento permanente degli interventi a tutela della risorsa ecologica acqua, nel rispetto dei principi e degli obiettivi comunitari, nel campo di infrastrutture, della difesa del suolo, del contrasto al rischio provocato dal dissesto idrogeologico e al recupero della funzionalità idrogeologica ed ambientale del territorio che coinvolga anche, come richiesto dalla Commissione europea, le organizzazioni non governative;

ad adottare politiche per il settore dei trasporti e della mobilità capaci di contenere le emissioni inquinanti ed i gas serra, sostenendo lo sviluppo del trasporto ferroviario, l'intermodalità e il trasporto combinato, la logistica, lo sviluppo dei porti e delle autostrade del mare; incentivando il trasporto pubblico e l'offerta di trasporti ferroviari per i pendolari, promuovendo sia i servizi di trasporto collettivo ed innovativo (mobility manager, car pooling e car sharing), anche attraverso l'istituzione del ticket trasporto e la defiscalizzazione degli abbonamenti, sia l'uso della bicicletta e la realizzazione delle reti ciclabili;

a procedere alla revisione del Programma delle infrastrutture strategiche, con criteri di sostenibilità ed in coerenza con le politiche del PGTL, promuovendo l'offerta di trasporto merci e passeggeri a minore impatto ambientale, come il trasporto ferroviario, lo sviluppo dei porti e del cabotaggio, l'offerta di reti tramviare e metropolitane per il trasporto collettivo in città;

a rivedere le procedure della legge obiettivo, assicurando il rafforzamento della valutazione di impatto ambientale, la partecipazione degli enti locali, nonché dare attuazione alla direttiva comunitaria in materia di valutazione ambientale strategica (direttiva 2001/42/CE).