Pubblicato il 1 febbraio 2007
Seduta n. 99
MONACELLI , TOTARO , CARRARA , BIANCONI , GHIGO - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri della salute e dell'università e della ricerca. -
Risultando agli interroganti che:
è in corso a Napoli un processo contro Guelfo Marcucci, proprietario della società Kedrion (già Sclavo), per presunte frodi nella compravendita di sangue umano;
il Marcucci, da notizie stampa, risulterebbe coinvolto in pratiche censurabili dal punto di vista giuridico e ancor più da quello morale (si veda il reportage sul settimanale “Diario” del 17 novembre 2006), dal momento che, nel novembre 1993, invece di distruggere cinque tonnellate di plasma non testato, come imposto da un apposito decreto legge, le avrebbe trasferite ad una società fittizia, da lui controllata, la Padmore Limited, con sede presso le British Virgin Islands, evidentemente per commercializzarle diversamente;
dunque il Marcucci e le sue società, prima la Sclavo e poi la Kedrion, non avrebbero tenuto il comportamento necessario per essere ritenute imprese private del tutto affidabili, per lo Stato, nella ricerca e nello sviluppo nel settore degli emoderivati,
si chiede di sapere:
se corrisponda al vero che alla società Kedrion del Gruppo Marcucci insieme al CNR e all’Università di Napoli, è stato accordato, dal Ministero dell'università e della ricerca scientifica, un finanziamento di dodici milioni di euro per la ricerca e lo sviluppo industriale di farmaci contro il virus dell’epatite C;
se corrisponda al vero che nel recente summit, svoltosi a Lucca, tra il Presidente del Consiglio dei ministri e il Presidente della Repubblica francese, con la presenza del sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Andrea Marcucci, è stato trattato anche il tema della ulteriore apertura del mercato francese ai vaccini prodotti dall’industria Kedrion;
quali siano le ragioni per cui, con l’art. 1, commi 821-824, della legge finanziaria n. 296 del 27 dicembre 2006, si è modificata la normativa che aveva posto fine al monopolio degli emoderivati in Italia, e si è prorogato il monopolio nel settore della Kedrion, di proprietà della famiglia Marcucci, a cui appartiene, a quanto consta, il sottosegretario di Stato per i beni culturali, per intanto per un anno e mezzo, tutto ciò contro le richieste dell’Avis l’interesse dei consumatori, in netta contraddizione con la politica di liberalizzazioni propugnata dal Governo.