Pubblicato il 23 gennaio 2007
Seduta n. 92
SCHIFANI , PISANU , PERA , GIULIANO , GUZZANTI , PIANETTA , BIONDI , LUNARDI , NESSA , MARINI Giulio , REBUZZI , BURANI PROCACCINI , ALBERTI CASELLATI , CANTONI , ZANETTIN , GHEDINI , BONFRISCO , SACCONI , SCARPA BONAZZA BUORA
Il Senato,
considerato che:
la definizione delle basi militari statunitensi in Italia è questione di politica estera e di difesa, regolata da accordi internazionali (legge 898/1976 e decreto del Presidente della Repubblica 18 settembre 1962, n. 2083), e risulta quindi di competenza del Governo;
il Governo Berlusconi non aveva firmato alcun accordo relativo alla base USA di Vicenza, ma aveva soltanto espresso un orientamento favorevole alla concessione dell'aeroporto "Dal Molin" per ospitare una ulteriore parte della 173a Brigata Paracadutisti, come aveva riferito il Vice Presidente del Consiglio dei ministri Francesco Rutelli il 31 maggio 2006 in risposta all'interrogazione parlamentare 3-00012 del deputato Fabris;
il 26 luglio 2006 il Presidente del Consiglio dei ministri, onorevole Romano Prodi, aveva riferito, in merito all'ampliamento della base di Vicenza, che "il precedente Governo ha espresso la disponibilità a tale concessione, rinviando tuttavia la definizione dell'operazione ad uno specifico piano di transizione";
il 27 settembre 2006 il Ministro della difesa, onorevole Arturo Parisi, ha riferito che con la controparte USA non erano stati sottoscritti impegni di alcun genere al riguardo;
il Presidente del Consiglio dei ministri, onorevole Romano Prodi, riferendosi all'ampliamento della base USA di Vicenza ha dichiarato: "Io non ne sapevo assolutamente nulla";
sempre il Presidente del Consiglio dei ministri ha aggiunto: "Essendo un problema urbanistico la coerenza dice che come tale va trattato", derubricando pertanto l'argomento ad una scelta meramente locale, in quanto urbanistica e non politica;
il Presidente del Consiglio dei ministri il 16 gennaio 2007 ha comunque affermato che il Governo italiano non è contrario all'allargamento della base USA di Vicenza;
il Ministro degli affari esteri, Massimo D'Alema, ha affermato: "Non abbiamo nessuna ragione per obiettare all'allargamento, non c'è obiezione politica, non c'è mai stata";
il Presidente del Gruppo di Rifondazione Comunista, senatore Russo Spena, ha di contro affermato: "Non condividiamo la decisione di Prodi";
esponenti del partito dei Verdi hanno definito la scelta "sciagurata";
il Presidente dei Verdi, nonché Ministro dell'attuale Governo, onorevole Pecoraro Scanio, ha affermato: "Noi ci batteremo con tutte le nostre forze contro questa decisione";
un'alta carica istituzionale ha dichiarato durante un'intervista: "ogni atto che vada nella direzione della pace, compresi quelli con cui si impediscono nuove forme di organizzazione e di presenza militare sono buone cose";
ancora, il Sottosegretario di Stato onorevole Cento ha affermato: "non condividiamo la scelta del Governo, utilizzeremo tutti gli strumenti della battaglia politica e della mobilitazione per fermare questa decisione"; il ministro Ferrero: "è un errore" e il segretario dei Comunisti, onorevole Diliberto: "non si capisce perché dobbiamo dare le basi agli Usa, è un errore che ci scolla";
tali dichiarazioni estremamente polemiche di qualificati membri della maggioranza, del Governo e delle più alte cariche dello Stato esprimono posizioni di politica estera e di difesa contraddittorie, che indeboliscono l'Italia nello scacchiere internazionale;
queste affermazioni ondivaghe e contraddittorie del Governo offrono un'immagine estremamente negativa dell'Italia a livello internazionale, arrecano pregiudizio al prestigio del Paese, screditano anche le Forze armate italiane all'estero, soprattutto in un momento in cui l'Italia è chiamata a svolgere un ruolo importante in Medioriente, in Europa e anche, in questo biennio, come membro del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite,
impegna il Governo:
a confermare che la politica estera italiana resta saldamente ancorata all'Unione europea, all'Alleanza atlantica e alle Nazioni Unite;
a ribadire nelle sedi istituzionalmente preposte che la scelta del Governo italiano di non opporsi all'ampliamento della base di Vicenza è di rango politico e rientra nel quadro della appartenenza dell'Italia all'Alleanza Atlantica, nel rispetto degli accordi internazionali che ne derivano.