Atto n. 4-00315

Pubblicato il 18 luglio 2006
Seduta n. 19

NIEDDU - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

nella XIV legislatura fu presentata dall’on. Antonello Soro alla Camera dei deputati un’interrogazione a risposta orale (3-05251 annunciata nella seduta 726 del 27 dicembre 2005) rivolta al Ministro dell’economia e delle finanze; in essa, ripercorrendo le proteste e le denunce di numerosi cittadini, raccolte in un dossier predisposto dal Movimento “Cittadinanza Attiva”, si segnalava il verificarsi di comportamenti scorretti e al limite della deontologia professionale posti in essere dalla locale Commissione medica di verifica delle invalidità civili, oltreché si esponeva la situazione indubbiamente anomala, anche sul piano amministrativo, causata dalla sospensione di oltre cinquecento domande per ottenere i benefici dell'invalidità al di fuori di ogni dovuta motivazione medico-legale e si interrogava il Ministro competente per sapere quali iniziative intendesse adottare per tutelare i diritti, la dignità e la salute dei cittadini coinvolti e la corretta applicazione della legge 295/90 sull'invalidità civile;

tale interrogazione non ebbe risposta, ma nel febbraio 2006 il Ministero dell’economia e delle finanze, a seguito di richiesta di parere sulla regolarità delle procedure adottate dalla Commissione medica di verifica, rivoltagli dalle Associazioni mutilati ed invalidi civili, inviava, per conoscenza anche all’on. Soro e alla Commissione medica di verifica di Nuoro, una nota esplicativa sull’argomento. Nella nota in oggetto, il Ministero, sostanzialmente accogliendo la fondatezza delle varie osservazioni critiche espresse dalle associazioni, così di seguito si pronunciava:

in merito al quesito relativo all’operato delle strutture preposte al riconoscimento dei benefici connessi all’invalidità, rappresentava la necessità di consentire la partecipazione di rappresentanti di associazioni di categoria all’interno delle sottocommissioni Commissione medica di verifica in ottemperanza ad un obbligo giuridico previsto da diverse disposizioni di legge e chiariva i casi in cui la presenza del sanitario designato in rappresentanza di tali istanze concorre al raggiungimento del quorum;

ribadiva, inoltre, la necessità e la non discrezionalità di autorizzare la presenza dei tutori a rappresentanza di minori e incapaci nel corso delle visite della Commissione medica di verifica;

in merito alla doglianza di un eccessivo ricorso ad accertamenti medici invasivi o rischiosi per i pazienti a soli fini medico-legali, il Ministero richiamava, da una parte, ad un giusto e legittimo equilibrio tra gli interessi in campo, ma rimarcava, dall’altra, l’insensatezza di prescindere da precedenti giudizi medici espressi dalle ASL di competenza; la necessità di motivare esaustivamente la richiesta comunque eccezionale di nuovi accertamenti; l’invito a evitare di disporre d’ufficio nuovi esami;

in merito al quarto rilievo inerente la mancanza di uno specialista in medicina legale nella Commissione medica di verifica di Nuoro, il Ministero affermava che in questo caso la legge non sancisce un obbligo ma una scelta, rimessa alla discrezionale valutazione delle contingenti situazioni locali;

rilevato che non risulta all’interrogante che, a seguito delle precedenti sollecitazioni, si siano verificati visibili mutamenti nei servizi offerti dalla Commissione medica di vigilanza di Nuoro, né che il suo Presidente abbia dato disposizioni in proposito; non risulta che le Associazioni dei rappresentanti di categoria abbiano constatato segnali positivi in direzione di una più trasparente azione amministrativa né qualsivoglia cambiamento nel servizio offerto, quanto piuttosto il ripetersi di spiacevoli episodi o disservizi recanti nocumento all’utenza,

l'interrogante chiede di conoscere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza del protrarsi del problema su esposto;

se abbia predisposto o intenda predisporre verifiche o azioni per tutelare l’utenza in oggetto, soprattutto in considerazione della sua particolare fragilità che rafforza il bisogno di un'adeguata tutela da parte dei detentori della responsabilità pubblica.