Pubblicato l'11 novembre 2024, nella seduta n. 241
MARTELLA, BAZOLI, MIRABELLI, ROSSOMANDO, VERINI, BASSO, CAMUSSO, D'ELIA, FINA, FRANCESCHELLI, FURLAN, GIACOBBE, GIORGIS, IRTO, LA MARCA, MANCA, NICITA, RANDO, ROJC, SENSI, VALENTE, VERDUCCI, ZAMBITO, TAJANI, DELRIO - Al Ministro della giustizia. -
Premesso che:
in data 5 novembre 2024 si è purtroppo registrato un nuovo suicidio di un detenuto presso la casa circondariale di Santa Maria Maggiore di Venezia: è il terzo quest’anno, che va ad aggiungersi ai tre detenuti che lo scorso anno si erano tolti la vita;
come constatato dal primo firmatario della presente interrogazione durante la visita del 1° novembre, la situazione dell’istituto è davvero critica;
nonostante l’impegno profuso e il prezioso lavoro svolto dalla direzione e dallo staff di operatori civili e Polizia penitenziaria, le condizioni sono drammatiche;
sotto l’attuale direzione sono state notevolmente ampliate le attività formative e le opportunità lavorative per i detenuti, decuplicando le convenzioni con società ed enti esterni, per offrire quella possibilità di reinserimento come da dettato costituzionale;
tutto ciò purtroppo non è sufficiente a contrastare il crescente disagio psicologico e neppure a intercettare quei segnali criptici di chi, in una situazione di esasperante sovraffollamento, cova pensieri autolesionistici e nefasti;
presso la casa circondariale di Santa Maria Maggiore si registra infatti un tasso di sovraffollamento del 169,8 per cento, con 270 detenuti rispetto a una capienza regolamentare di 159 posti, dato tra i più alti del Triveneto, in un istituto che, rispetto ad altre strutture simili, soffre però di gravi limitazioni logistiche e di spazi, con un impatto particolarmente pesante sulla gestione;
la situazione è ulteriormente aggravata dalla carenza di personale di Polizia penitenziaria, in particolare dall’assenza di figure intermedie quali sovrintendenti e ispettori, molti dei quali sono assegnati formalmente alla pianta organica della struttura ma distaccati presso altre sedi;
a questo si aggiungono le difficoltà operative causate dalle 17 unità assegnate al nucleo traduzioni e piantonamenti, che non possono contribuire ai servizi di turno interno, dalle 16 unità in servizio presso la base navale, senza possibilità di impiego nelle sezioni, e dalle ulteriori 6 unità impegnate presso la Procura e il Tribunale di sorveglianza, oltre a numerose altre unità assegnate a cariche fisse (tra cui MOF, ufficio matricola e ufficio comando), che non possono essere impiegate nei turni di sorveglianza;
di fatto, risultano effettivamente disponibili solo 56 unità di Polizia penitenziaria per i servizi a turno, con l’impossibilità di coprire i quattro turni necessari per garantire i livelli minimi di sicurezza e per rispettare i diritti dei lavoratori in merito a congedi e permessi, costringendo il personale a turni massacranti;
diventa necessario adottare un piano straordinario per integrare l’organico di funzionari giuridico-pedagogici e di Polizia penitenziaria presso la casa circondariale di Santa Maria Maggiore proprio per rafforzare le capacità di ascolto e prevenzione del disagio tra i detenuti,
si chiede di sapere:
quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda assumere con la massima urgenza per il potenziamento del personale in servizio presso la casa circondariale nonché per dotare l’istituto di spazi adeguati allo svolgimento di attività ricreative e sportive, in grado di alleviare le tensioni interne e migliorare la qualità della vita della popolazione detenuta;
se non intenda valutare l’opportunità di riequilibrare la distribuzione della popolazione detenuta a livello regionale, considerando che, secondo i dati del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Venezia si conferma tra le strutture più sovraffollate del Triveneto, con un impatto aggravato dalle limitazioni logistiche e strutturali della sede.