Atto n. 3-01407 con carattere d'urgenza

Pubblicato il 15 ottobre 2024, nella seduta n. 231

DELRIO, BOCCIA, BAZOLI, MIRABELLI, LORENZIN, NICITA, ZAMBITO, IRTO, BASSO, D'ELIA, ZAMPA, ALFIERI, CAMUSSO, CRISANTI, FINA, FRANCESCHELLI, FRANCESCHINI, FURLAN, GIACOBBE, GIORGIS, LA MARCA, LOSACCO, MALPEZZI, MANCA, MARTELLA, MELONI, MISIANI, PARRINI, RANDO, ROJC, ROSSOMANDO, SENSI, TAJANI, VALENTE, VERDUCCI, VERINI - Al Ministro della difesa. -

Premesso che:

come riportato da alcuni organi di informazione e, in particolare dal quotidiano “il Domani” del 12 e 13 ottobre 2024, la realizzazione dei due CPR di Gjader e Shengijn in Albania solleverebbe molti dubbi sulla trasparenza e la legalità riguardanti l’affidamento degli appalti;

si tratterebbe di decine di appalti assegnati senza gara, nel periodo da fine marzo a settembre 2024, in deroga alle vigenti norme in materia di contratti pubblici, per un importo totale di circa 60 milioni di euro, gestiti prevalentemente dal Ministero della difesa attraverso il Segretariato generale della Difesa;

secondo quanto riportato, per la costruzione di “strutture prefabbricate alloggiative metalliche modulari” presso entrambe le località sarebbero stati spesi 25 milioni di euro affidati senza gara a quattro aziende diverse;

in altri casi di affidamento diretto non si conoscono neanche i nomi delle aziende interessate;

sulla base del protocollo siglato tra il Governo italiano e quello albanese, i due Centri sono da considerarsi a tutti gli effetti "territorio italiano" e quindi lì dovrebbero trovare applicazione le norme previste dal nostro ordinamento in materia di appalti;

secondo quanto riportato dal citato quotidiano il 12 ottobre scorso, la risposta del Ministero della difesa alle domande sugli appalti sarebbe stata “Gli affidamenti oltre la soglia si sono resi necessari in considerazione dei tempi ristretti per la realizzazione” e “Qualsiasi tipo di affidamento tramite gara competitiva sarebbe stato incompatibile con le tempistiche”;

inoltre, secondo quanto riportato dal citato quotidiano il 13 ottobre scorso, aver delegato la realizzazione dei CPR al Ministero della difesa sarebbe servito ad “evitare una serie di prassi obbligatorie per il rispetto del Codice degli appalti. In pratica, equiparando i Cpr (albanesi e non) a basi militari, missilistiche o arsenali, il Governo ha aperto la strada a mille deroghe del codice (…)”;

il problema è che, sempre secondo quanto riportato, la formula usata nella determina del Ministero della difesa “sembrava limitata solo a una piccola parte di lavori soggetti a tale deroghe.” In realtà, è stato fatto un “uso massiccio, pressoché totale, di affidamenti diretti senza gara”;

la decisione di ubicare i Centri fuori dal territorio nazionale non può, comunque e in alcun modo, comportare la violazione della normativa vigente in materia di appalti,

si chiede di sapere:

se l’assegnazione degli appalti per la realizzazione dei due CPR di Gjader e Shengijn in Albania sia avvenuta nel rispetto del Codice degli appalti;

se il Ministro in indirizzo possa rendere pubblico, in tempi brevi e con la massima trasparenza, l'elenco e i dati delle ditte impegnate, in appalto e in subappalto, nella realizzazione dei due Centri e sulla base di quali criteri siano state selezionate;

quale sia stato l’importo speso fino a questo momento per la realizzazione dei due Centri.