Pubblicato il 7 luglio 2005
Seduta n. 837
BRIGNONE , MORO , PIANETTA , MANFREDI , PICCIONI , STIFFONI , MORANDO , PERUZZOTTI , GABURRO , BEVILACQUA , D'ANDREA , CORRADO , AGONI , ZANOLETTI , MASSUCCO , PROVERA , FAVARO , CARRARA , CHINCARINI , VANZO , FASSONE , GUBERT , MALAN , GUBETTI
Il Senato,
premesso che:
la gravità dell’incidenza della malattia denominata “flavescenza dorata della vite”, diffusa dall’insetto “scaphoideus titanus”, ha indotto il Ministero delle politiche agricole e forestali a emanare, nel 2000, un apposito decreto (decreto ministeriale 31/05/2000) di lotta obbligatoria su tutto il territorio nazionale;
nonostante ciò, la flavescenza dorata registra ogni anno forti recrudescenze perché, come tutte le fitoplasmosi, non può essere combattuta in modo diretto e, pertanto, le uniche strategie di difesa possibili si basano su misure di prevenzione e sull'adozione di tecniche di lotta al vettore;
le misure di prevenzione si fondano, oltre che sull’utilizzo di materiale di propagazione debitamente controllato e sicuramente sano, sull’estirpazione dei vigneti abbandonati e delle eventuali piante di vite spontanee nelle aree incolte ex vigneto, nonché sulla distruzione del legno di potatura e sulla tempestiva eliminazione dei ricacci basali;
l’adozione delle misure di cui sopra, oltre ad essere di per sé molto onerosa anche per le Amministrazioni comunali che abbiano adottato gli opportuni provvedimenti ed atti amministrativi, determina danni economici permanenti, o comunque non superabili in uno o pochi esercizi, a coloro che sono costretti a farvi ricorso;
una delle aree maggiormente colpite dalla flavescenza dorata è costituita dalle Province di Asti e di Cuneo, il cui patrimonio vitivinicolo è, in molti casi, seriamente compromesso con un danno che - visto il valore rivestito in tale area dalla vite e dal vino - non è solo economico, ma anche sociale, ambientale e paesaggistico;
nonostante l’obbligatorietà della lotta alla flavescenza dorata, l’unico intervento da parte delle Stato a sostegno dei produttori colpiti da tale fitopatologia è consistito nelle provvidenze recate dalla legge 388/2000, i cui finanziamenti si sono comunque esauriti nel 2003,
impegna il Governo a prevedere il rifinanziamento, per almeno un triennio, degli interventi contro la flavescenza dorata già previsti dall’articolo 129 della legge 23 dicembre 2000, n. 388.