Pubblicato il 25 giugno 2024, nella seduta n. 201
CAMUSSO, MANCA, TAJANI, LA MARCA, ROJC, FINA, ZAMBITO, MARTELLA, VERINI, VALENTE, RANDO, FURLAN, D'ELIA, DELRIO, ALFIERI, GIACOBBE, MALPEZZI - Al Ministro delle imprese e del made in Italy. -
Premesso che:
secondo quanto si apprende da un comunicato stampa ufficiale, il Ministero delle imprese e del made in Italy ha autorizzato il socio Invitalia “a sottoscrivere l’accordo che comporterà l’ingresso di Seri Industrial nel capitale di Industria Italiana Autobus (IIA) con una partecipazione di controllo”;
tale decisione arriva dopo la delibera di Leonardo e Invitalia di accogliere l’offerta presentata da Seri Industrial, a conclusione di un percorso avviato dal Ministero per l’individuazione di un nuovo partner industriale disposto a sostituire nella compagine societaria di IIA non solo Invitalia, ma anche Leonardo, che per motivazioni non del tutto chiare ha deciso di cedere le proprie quote, disattendendo gli impegni presi;
è ormai un dato di fatto che il Governo intenda procedere con la liquidazione delle quote pubbliche di IIA, azienda italiana leader nella produzione di autobus elettrici per gli enti locali, beni di importanza strategica per il nostro Paese nel settore della mobilità, settore cui sono state destinate importanti risorse del PNRR proprio al fine di potenziare le infrastrutture del trasporto pubblico locale e la mobilità sostenibile;
il comunicato del Ministero continua affermando che “l’accordo garantisce la salvaguardia dei livelli occupazionali degli stabilimenti di Flumeri e Bologna. Prevede inoltre la realizzazione di un piano industriale focalizzato sulla produzione di autobus elettrici e su un rafforzamento della competitività dell’azienda”; la decisione presa dal Ministero ha confermato la volontà di autorizzare la vendita delle quote pubbliche ad un soggetto privato sul quale sono però state sollevate numerose perplessità e opposizioni da parte di lavoratori e sigle sindacali, la cui posizione unanimemente contraria alla cessione dell’azienda al gruppo Seri è stata totalmente ignorata. I sindacati hanno infatti più volte invitato il Governo a discutere congiuntamente dei piani industriali presentati dai potenziali partner interessati ad entrare nella compagine sociale di IIA, rimanendo purtroppo inascoltati;
inoltre, come già evidenziato in una precedente interrogazione (3-00964, ancora in attesa di risposta) Seri Industrial è nota nel territorio campano per scarsa capacità manageriale e viene considerata poco affidabile rispetto alla prospettiva di investimenti e rilancio dei siti produttivi;
considerato che:
in una intervista a “Il Mattino” - Avellino del 17 giugno 2024, il presidente del CdA di Prima Sole Components S.p.A., Maurizio Stirpe, ha rilasciato dichiarazioni nelle quali vengono avanzati dubbi in merito ai criteri adottati per la selezione del gruppo Seri e l’esclusione delle altre cordate, fra cui quella della sua azienda. Stirpe, in particolare, contrasta quanto affermato durante l’ultimo confronto ministeriale sulla vertenza dalla sottosegretaria Bergamotto, che ha motivato l’esclusione dell’offerta della cordata Stirpe-Gruppioni a causa dell’assenza di un piano industriale e di garanzie della salvaguardia dei livelli occupazionale; Stirpe afferma, invece, che l’offerta vincolante presentata dalla sua azienda includeva tutti i documenti necessari;
in data 30 maggio 2024, in attesa del riassetto societario della IIA, il Consorzio ASI di Avellino, ente pubblico economico che opera al fine di garantire un sistema infrastrutturale e di servizi idoneo agli investimenti in Irpinia, ha avanzato una richiesta di sopralluogo congiunto all’amministratore delegato di IIA, Giancarlo Schisano, al fine della possibile riacquisizione, ai sensi dell’articolo 63 della legge 23 dicembre 1998, n. 448, di una porzione di terreno intestato alla IIA, ma attualmente inutilizzata, per poterla assegnare a quanti fossero interessati a sviluppare nuove iniziative industriali per lo sviluppo produttivo della valle Ufita. Schisano ha replicato con una nota formale, in maniera netta e perentoria, intimando all’ASI di astenersi dal perseguire qualsiasi procedura volta alla riacquisizione dei terreni inutilizzati di proprietà di IIA. Una vicenda non marginale, considerando i 600.000 metri quadrati di terreno un elemento centrale per garantire che la trattativa con la Seri Industrial andasse a buon fine;
considerato altresì che:
la decisione del Governo di privatizzare un asset strategico dell’industria italiana e di affidarlo al gruppo Seri è controversa e desta profonde preoccupazioni circa le conseguenze che essa avrà sullo sviluppo produttivo e occupazionale dei territori coinvolti;
la vendita della IIA, azienda simbolo della transizione ecologica oggi a controllo pubblico, costringerà con grande probabilità il nostro Paese a dipendere dall’estero per la produzione di autobus elettrici,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo intenda fare chiarezza sulle motivazioni che stanno alla base della scelta di autorizzare la sottoscrizione dell’accordo di vendita con Seri Industrial, esplicitando altresì i motivi per cui si è proceduto a una decisione senza tenere in alcuna considerazione la contrarietà di lavoratori e sindacati in merito alla cessione di un’azienda competitiva e strategica per l’economia del Paese;
se sia a conoscenza di quanto riportato in premessa circa la controversia esistente fra l’ASI di Avellino e il management di IIA, che potrebbe ostacolare l’investimento di nuovi capitali sul territorio irpino, e quali iniziative intenda porre in essere a riguardo;
quali azioni si intenda intraprendere al fine di assicurare che la Seri industrial rispetti gli impegni presi, garantendo il potenziamento produttivo della IIA e la continuità occupazionale e i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici del sito di Bologna e di Flumeri.