Atto n. 3-00454 con carattere d'urgenza

Pubblicato il 18 maggio 2023, nella seduta n. 69

MIRABELLI, RANDO - Al Ministro dell'interno. -

Premesso che:

con la deliberazione n. 34 del 2 maggio 2023, la Corte dei conti ha evidenziato preoccupanti criticità nel riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata, individuando nella lunghezza dei procedimenti e nella ridotta disponibilità finanziaria dei Comuni e degli enti del terzo settore i principali ostacoli;

la relazione della Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere della XVIII Legislatura ha evidenziato criticamente il fatto che al 31 dicembre 2021, a fronte dei 19.332 immobili destinati e utilizzati, ci fosse pressoché lo stesso numero, 19.255, di immobili da destinare e che a fronte di 1.730 aziende confiscate destinate ce ne fossero 2.014 ancora inutilizzate;

la relazione ha, inoltre, rilevato come fossero stati spesi solo 61 milioni di euro dei 510 stanziati per l’utilizzo degli immobili, esprimendo preoccupazione per il rischio che anche i 300 milioni di euro destinati dal PNRR a favorire l’utilizzo sociale dei beni confiscati possano non essere utilizzati;

si aggiunga che la relazione riporta i dati forniti dall’Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata sulla scarsa conoscenza, da parte dei Comuni, delle procedure per acquisire i beni da parte degli enti locali, indicando in solo circa 800 su 1.300 i Comuni che hanno richiesto la password per l’accesso al sistema “Open Re.GI.O”. In particolare sui 2.176 Comuni ove si trovano beni confiscati, solo 795 dispongono delle credenziali, mentre i restanti 1.381 non hanno accesso al sistema;

considerato inoltre che:

la citata delibera della Corte dei conti rende evidente come la preoccupante situazione descritta nella relazione della Commissione antimafia ad oggi non sia cambiata;

da mesi il bando per l’assegnazione diretta dei beni alle associazioni del terzo settore non sta producendo alcun effetto;

la mancata messa a disposizione dei beni confiscati alle mafie è un vulnus gravissimo che contrasta con lo spirito della legge Rognoni-La Torre (legge n. 646 del 1982), oltre a rappresentare un evidente danno economico,

si chiede di sapere:

fermo restando il ruolo fondamentale e insostituibile dell’Agenzia, quali misure necessarie e urgenti il Ministro in indirizzo intenda assumere al fine di porre rimedio alle criticità esposte;

se non ritenga necessario implementare il personale dell’Agenzia e le professionalità ivi presenti;

se non ritenga opportuno assumere iniziative affinché sia garantito il pieno coinvolgimento degli enti locali, a partire da una capillare informazione sulle modalità e procedure di destinazione dei beni collocati sui territori, al fine di accedere alle opportunità di finanziamento per metterli a disposizione delle comunità;

quali siano le notizie in merito all’utilizzo dello stanziamento di 300 milioni di euro previsti dal PNRR per favorire l’utilizzo dei beni confiscati;

se non ritenga altresì necessario ed urgente procedere ad un’attenta verifica del funzionamento dell’Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, al fine di superare le difficoltà e i ritardi delle procedure di assegnazione.