Pubblicato il 7 aprile 2005
Seduta n. 775
BUCCIERO , BALBONI , MORSELLI , PALOMBO , BONGIORNO , MEDURI , PONTONE , BONATESTA , ULIVI , ZAPPACOSTA , MULAS , MENARDI , TOFANI , VALDITARA , GRILLOTTI , BOBBIO
Il Senato,
premesso che:
il mercato italiano del farmaco ha delle caratteristiche intrinseche associabili al “rapporto di agenzia” tra medico e paziente ed al ruolo dello Stato come “terzo” pagante;
per l'uso dei farmaci esiste la necessità di tutelare i pazienti utilizzatori circa la qualità, la quantità e la sicurezza dei prodotti disponibili e di garantire, in massimo grado, l’accesso alle cure farmacologiche;
l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, nel settore farmaceutico, ha evidenziato il problema relativo ai prezzi delle specialità medicinali ed al loro impatto sulle “tasche” dei cittadini consumatori;
i prezzi dei farmaci di fascia C in molti Paesi europei sono nettamente inferiori a quelli applicati in Italia. Prezzi tra i più bassi in Europa sono praticati in Austria dove vige un sistema di prezzi sostanzialmente amministrati;
considerato che:
il prezzo dei farmaci di fascia C ha subìto, durante il solo 2004, un'ondata di aumenti spesso superiori al 30%;
i rincari pesano sul già precario equilibrio economico delle fasce sociali più deboli, con minore capacità di reddito e di consumo (anche di generi essenziali);
uno stesso farmaco può avere prezzi notevolmente diversi, nel caso in cui siano disponibili farmaci generici o specialità copia. E' il caso, ad esempio, di un noto ansiolitico il cui generico, perfettamente identico alla specialità medicinale "griffata", costa circa la metà;
i cittadini potrebbero ottenere un notevole risparmio se fossero adeguatamente informati circa l'esistenza di prodotti equivalenti meno costosi e se i farmacisti potessero sostituire i medicinali di fascia C con prodotti equivalenti di prezzo inferiore;
tali interventi, peraltro, introdurrebbero nel sistema meccanismi di concorrenza che indurrebbero le aziende a ridurre i prezzi dei propri prodotti per mantenere o aumentare le quote di mercato,
impegna il Governo:
a pubblicare "liste di trasparenza" dei medicinali di fascia C, che pongano a confronto i medicinali equivalenti (stesso principio attivo, stesso dosaggio), consentendo ai cittadini e agli operatori (medici e farmacisti) di scegliere il prodotto meno costoso;
a consentire ai farmacisti di sostituire con un farmaco equivalente meno costoso il medicinale di fascia C prescritto dal medico, previo consenso dell'assistito e ferma restando la possibilità per il medico di impedire la sostituzione, in analogia a quanto previsto per i medicinali di fascia A;
ad emanare normative per la revisione delle regole per la determinazione del prezzo dei farmaci di fascia C.