Pubblicato il 8 aprile 2021, nella seduta n. 313
BOSSI Simone , IWOBI , VESCOVI , CAMPARI , PELLEGRINI Emanuele , RIPAMONTI , AUGUSSORI , BRIZIARELLI , CASOLATI , PEPE , CANDURA - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. -
Premesso che la raccolta di dati biometrici, tramite sistemi informatici in grado di riconoscere e identificare le persone sulla base di alcune caratteristiche biologiche, rappresenta uno dei nuovi sistemi di controllo e sorveglianza, che alcuni Paesi hanno intrapreso nei confronti della propria popolazione; sempre più Paesi, con diversi fini, raccolgono dati biometrici della propria popolazione;
considerato che:
l'Unione europea, tramite il Regolamento europeo sulla protezione dei dati (GDPR), classifica i dati biometrici come dati personali ottenuti da un trattamento tecnico specifico, relativi alle caratteristiche fisiche, fisiologiche o comportamentali di una persona fisica e che ne consentono o confermano l'identificazione univoca, quali l'immagine facciale o i dati dattiloscopici;
secondo diverse indagini comparate, la situazione relativa alla tutela della privacy e dei dati considerati sensibili (come quelli biometrici), all'interno degli Stati membri dell'Unione europea, è migliore rispetto a quella dei Paesi extraeuropei, in particolar modo se confrontata con la situazione in Cina;
la Cina è uno dei Paesi più sorvegliati al mondo, e secondo diverse inchieste negli ultimi due anni si stima che dalle 350 milioni di videocamere presenti sul territorio cinese si sia passati a circa 560 milioni, una ogni tre persone;
secondo diverse inchieste internazionali, in Cina vi sarebbe una vera e propria sorveglianza biometrica della popolazione, e secondo un'indagine del "The Washington Post", il Governo cinese utilizzerebbe la tecnologia di riconoscimento biometrico in grado di individuare persino le diverse etnie presenti sul proprio territorio attraverso la scansione facciale;
valutato che:
secondo quanto risulta agli interroganti, Dahua Technology, branch office italiana del gruppo Dahua, i cui principali uffici operativi sono siti ad Hangzhou, in Cina, azienda leader nella fornitura di soluzioni di sicurezza integrata, è stata incaricata di installare i propri sistemi per la salvaguardia e il monitoraggio presso Palazzo Chigi;
in base a quanto si apprende da un comunicato stampa pubblicato dall'azienda sul proprio sito il 30 settembre 2020, a Palazzo Chigi sarebbero stati installati 19 terminali per il controllo accessi con rilevamento termografico ASI7223X-A-T1, collocati direttamente sui tornelli, che effettuano in automatico uno screening preventivo della temperatura e possono altresì offrire la funzione di riconoscimento facciale, con la possibilità di registrare i volti in liste VIP, e l'integrazione con i sistemi di rilevamento termografico tramite telecamere termiche ibride e blackbod;
rilevato infine che:
nell'ottobre del 2019, il Governo degli Stati Uniti ha inserito l'azienda nella "Entity List", un elenco di aziende e persone che non possono acquistare ed esportare tecnologia americana se non con una speciale autorizzazione, della Bureau of Industry and Security - un'agenzia del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti che si occupa di questioni riguardanti la sicurezza nazionale e l'alta tecnologia, a causa del ruolo avuto nella sorveglianza degli uiguri nello Xinjiang e di altre minoranze etniche e religiose in Cina; nel documento pubblicato dal Dipartimento del Commercio Usa si legge che le aziende inserite hanno avuto un ruolo primario "nell'attuazione della campagna cinese di repressione, detenzione arbitraria di massa e sorveglianza ad alta tecnologia";
il 12 marzo 2021 la Federal Communications Commission (FCC) statunitense ha designato l'azienda citata come una minaccia per la sicurezza nazionale, ai sensi del Secure Networks Act, una legge istituita nel 2019, volta a proteggere le reti di comunicazione statunitensi;
nell'elenco della FCC, l'azienda viene considerata rischio inaccettabile per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti nella misura in cui è utilizzato per scopi di sicurezza pubblica, sicurezza di strutture governative, sorveglianza di sicurezza fisica di infrastrutture critiche e altri scopi di sicurezza nazionale,
si chiede di sapere se il Presidente del Consiglio dei ministri e il Ministro in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa.