Atto n. 3-01663

Pubblicato il 29 giugno 2004
Seduta n. 622

GRECO. - Al Ministro dell'interno. -

Premesso che:

già nella seduta n. 620 del 22.6.04 dell'Assemblea del Senato, come più dettagliatamente risulta dal resoconto stenografico, l'interrogante, in occasione delle critiche mosse dal capogruppo dei DS alle dichiarazioni del Presidente del Consiglio sul voto del 12-13 giugno, ha fatto cenno al caso delle elezioni per il Consiglio comunale di Polignano a Mare (Bari), come esempio di difficoltà interpretative delle disposizioni elettorali ed applicazione delle stesse in alcuni casi poco rispettose della libera determinazione dell'elettore, come è poi avvenuto nella fattispecie all'esito delle votazioni del secondo turno, questa volta, a parere dell'interrogante, anche per responsabilità della Prefettura di Bari;

l'antefatto è rappresentato dall’iniziativa di un solerte rappresentante del centrosinistra che si è rivolto con istanza del 18 giugno alla Prefettura di Bari per conoscere le modalità di attribuzione dei seggi al Consiglio comunale e, per la medesima attribuzione, quali voti dovessero presi in considerazione;

con altrettanta solerzia, con nota n. 412/4.3.1/UPE dello stesso giorno 18 giugno 2004, la Prefettura, premessa l'applicazione del dettato normativo di cui all'articolo 73 del decreto legislativo n. 267/2000 ed illustrata la procedura del calcolo per l'assegnazione dei seggi nel caso in esame, ha alla fine fatto sapere che "fermi restando i collegamenti dichiarati al primo turno, qualora al turno di ballottaggio sia proclamato eletto il candidato sindaco Di Giorgio" (del centro-sinistra) soltanto il gruppo di lista ad esso collegato poteva godere del 60% dei seggi e non anche quello collegato al candidato sindaco Bovino (del centro-destra);

acquisita la nota della Prefettura, il centro-sinistra sì è sentito autorizzato a informare la cittadinanza di Polignano a Mare, con ogni mezzo (organi di stampa, televisivi, manifesti e persino con lettere distribuite nel paese) che un voto dato al secondo turno al sindaco del centro-destra sarebbe stato inutile in quanto ormai il centro-sinistra aveva acquistato definitivamente la maggioranza al Comune;

è da segnalare che, appreso il contenuto della nota della Prefettura, un rappresentante del centro-destra si è subito rivolto al Ministero dell'interno per sapere se la dizione "voti validi" si riferisca a tutti i voti validamente espressi o soltanto ai voti di lista, senza ricevere il richiesto "sollecito riscontro";

il contenuto e l'uso strumentale della nota della Prefettura hanno indotto parlamentari della Casa della Libertà, tra i quali l'interrogante, a rivolgersi alla Prefettura nella mattinata del 25 giugno e a chiedere, fra l'altro, l’eventuale sospensione delle elezioni del giorno dopo;

la commissaria prefettizia al comune di Polignano a Mare, in assenza del Prefetto, escludeva la possibilità della sospensione delle elezioni, anche per ragioni di tempo, pur rammaricandosi dell'uso scorretto fatto dal centro-sinistra di una nota che, a suo dire, era stata rilasciata a meri fini "teorici";

al ballottaggio, come era facilmente prevedibile dopo la grave turbativa messa in atto dal centro-sinistra, è risultato vincente il proprio candidato sindaco,

si chiede di sapere:

se, a giudizio del Ministro in indirizzo, nella fattispecie ci siano stati o meno atti, fatti, comportamenti distorsivi del regolare e corretto svolgimento della competizione elettorale amministrativa per il rinnovo del Consiglio comunale di Polignano a Mare;

quali misure e provvedimenti si intenda adottare, anche sul piano di eventuali opportuni preventivi chiarimenti esplicativi di disposizioni normative, non fosse altro per evitare che si ripetano casi analoghi a quello illustrato dal presente atto.